UP, ma col punto esclamativo! La punteggiatura già da principio sottolinea l’ambizione della tedeschina, che dopo una lunga gestazione ha debuttato lo scorso anno sui mercati continentali. E le ambizioni della piccola Volkswagen non lasciano spazio a dubbi, concentrando soluzioni avanzate in una scocca minuta ma dall’appeal accattivante.
Partiamo dalla linea, pulita e attuale, sebbene personale e con elementi di richiamo al family
feeling focalizzati soprattutto nella sezione frontale. Un’immagine caratterizzata dall’ampio parabrezza fortemente inclinato, tale da prolungare idealmente il cuneo frontale con il cofano motore. Alle due estremità i gruppi ottici anteriori sono raccordati tra loro da una sottile presa dinamica, nel mezzo della quale è incastonato il logo VW, casomai si nutrisse qualche dubbio sulla genealogia della nuova utilitaria. Robuste fiancate alleggerite da una sottile nervatura offrono una linea di cintura decisamente rialzata, come vogliono gli stilemi più attuali, con finestrini sottili, due sole luci e un montante centrale quasi impercettibile. Tre o cinque porte, al di là dell’impatto estetico in sostanza muta la facilità di accesso ai sedili posteriori, ma non la capienza interna, che rimane di quattro posti, tutto sommato comodi anche dietro, più un vano posteriore adeguato a stivare borse e piccole valigie, di 251 litri di capacità, ampliabili fino a 951 litri reclinando il divanetto. Take, Move e High sono i tre livelli di allestimento, dagli interessanti contenuti proposti già a partire dalla versione base.
Razionalità alla tedesca
Mantenendo una dimensione giusto di un’unghia più sporgente di quei 3,50 metri che contraddistinguono il riferimento per le utilitarie destinate prevalentemente all’ambito cittadino, la piccola Volkswagen, le cui dimensioni esterne comprendono una larghezza di 1,64 metri e altezza di 1,48 metri, è stata concepita per soddisfare le principali esigenze di mobilità urbana, di economia d’uso e di maneggevolezza. Non solo attingendo al know how del gruppo, ma ideando soluzioni mirate portate al debutto proprio sulla Up!, pur mantenendo dei costi industriali accettabili e di conseguenza un prezzo d’acquisto in linea con le principali concorrenti italo-franco-giapponesi. A cominciare dall’autotelaio, rappresentato da una struttura particolarmente rigida e alleggerita mediante una progettazione degli accoppiamenti molto accurata, tale, ad esempio, da ridurre la necessità di materiali fonoassorbenti per limitare la rumorosità percepita internamente, e che permette di contenere la massa complessiva della vettura in appena 929 kg. L’assale anteriore, rinforzato da una struttura in acciaio di sostegno delle sospensioni, beneficia di uno schema a ruote indipendenti, con bracci triangolari inferiori, mentre il compatto retrotreno utilizza ruote interconnesse, molle elicoidali e ammortizzatori idraulici. In opzione, e naturalmente disponibile solo sulla versione di punta High Up!, il telaio sportivo prevede un assetto ribassato di 15 mm, con taratura irrigidita degli elementi elastici e pneumatici ribassati su cerchi in lega maggiorati rispetto quelli delle sorelline meno pretenziose.
Il più attento sfruttamento della volumetria interna, riducendo al massimo gli spazi morti e lo spessore dei pannelli di rivestimento, si manifesta in un abitacolo particolarmente arioso, considerate le dimensioni esterne, nel quale la pulizia delle forme fa il paio con i tratti della carrozzeria, scaturiti dalla matita di Walter De Silva, responsabile per il design del gruppo Volkswagen. Il cruscotto lineare presenta una palpebra portastrumenti con tre elementi circolari, una consolle centrale con i comandi di clima e impianto audio, sormontata dal display removibile del sistema Maps+More, previsto di serie solo sulla versione High Up! al vertice della gamma. Già sulla entry level si trovano gli airbag frontali e laterali, gli appoggiatesta anteriori e posteriori, il piantone dello sterzo (servoassistito elettricamente) regolabile in altezza e l’impianto radio CD/MP3 con presa Aux-In. Non mancano numerosi vani portaoggetti, alloggiamenti per le bottiglie da 1 litro delle bevande e un ampio cassetto davanti al passeggero anteriore dotato di portapenne e portamonete.
Tra gli highlights offerti su vari livelli si deve annoverare la funzione di frenata di emergenza City, che monitorando la distanza del veicolo che precede attiva automaticamente il rallentamento rapido nel caso di imminente impatto, il programma elettronico di stabilità Esp, l’antibloccaggio freni Abs, l’Hill Holder per agevolare la ripartenza in salita, i sensori di parcheggio posteriori Park Pilot e un sistema dedicato di infotainment Maps+More, che su un display da 5” con funzione touch screen racchiude il navigatore, la connessione a vivavoce per il telefono, un lettore multimediale e la visualizzazione delle informazioni relative alla dinamica della vettura.
Tre, numero perfetto
Nella pletora delle novità non passa inosservata la nuova unità tre cilindri a ciclo Otto, di 999 cc, configurata su due livelli di potenza, da 60 cv – e quindi accessibile anche ai neopatentati – e 75 cv di potenza massima, con coppia per entrambe di 95 Nm erogati tra 3.000 e 5.000 giri/min, di cui il 90% già disponibile a partire dai 2.000 giri/min. Una duplice configurazione molto attenta all’efficienza energetica, con consumi dichiarati decisamente contenuti, rispettivamente in 23,8 km/litro (ed emissioni di CO2 di 97 g/km) in versione BlueMotion, e 23,3 km/litro, contro prestazioni non fulminanti, ma adeguate all’impiego cui è destinata, con velocità massima rispettivamente di 160 e 171 km/h, e accelerazione 0-100 km/h in 14,4 e 13,2 secondi, qualche decimo in più se dotati della trasmissione automatica.
Al pari delle motorizzazioni, completamente nuovo è anche il gruppo del cambio, interamente in alluminio per il massimo contenimento dei pesi (il più leggero al mondo, appena 25 kg olio compreso), che dispone di 5 marce a inserimento manuale, predisposto anche in versione automatica a 5 rapporti.
All’insegna della razionalità anche la scelta per quanto riguarda cerchi e pneumatici, con dimensioni standard da 165/79 R14 per Take Up! e Move Up!, disponibilità di ruote maggiorate da 175/65 e 185/55, rispettivamente su cerchi in acciaio da 14” e in lega da 15”, mentre di serie sulla più ricca High Up! sono previsti cerchi in lega da 16” con pneumatici ribassati da 185/50 R16.
In linea con la filosofia innovativa della gamma, le novità non si fermano qui: in attesa della Up! a trazione elettrica, annunciata per la fine di questo 2013, è imminente l’introduzione sul mercato anche della EcoFuel, dotata di alimentazione a metano e particolarmente appetibile per quanto riguarda i costi di gestione, dagli elevati contenuti in tema di rispetto ambientale e sensibilmente economica nell’utilizzo. Dotata della medesima unità a tre cilindri, in questo caso capace di 68 cv di potenza massima e ottimizzata nella compressione per la migliore combustione, la Up! EcoFuel disporrà di due serbatoi per il gas per un totale di 11 kg, oltre a un serbatoio ausiliario per la benzina di giusti 10 litri. In questo caso il consumo previsto si attesta intorno ai 2,9 kg di metano ogni 100 km, con una spesa inferiore ai 3 euro per compiere tale percorrenza.
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La dotazione della Up! offre, di serie o in opzione, elementi di pregio e funzionalità solitamente destinati a vetture di classe superiore, come il climatizzatore con filtro antipolline, il sistema di infotainment integrato nel gps Maps+More
Unica motorizzazione prevista, l'unità a tre cilindri da 1 litro di cilindrata garantisce prestazioni adeguate e ridotti consumi di carburante
In poco più di 3,5 metri di lunghezza, la piccola di Volkswagen consente il trasporto di 4 persone più un volume di bagagli di 251 litri, ampliabili fino a 951 reclinando il divano posteriore
La postazione di guida della Up! manifesta un'apprezzabile spaziosità, considerando la categoria della vettura, mediante lo sfruttamento di ogni spazio residuo, riducendo lo spessore delle imbottiture dei sedili e dei pannelli di rivestimento
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