Numeri negativi per l’industria dei penumatici

Un anno da dimenticare. L’industria dei pneumatici in Europa ha tirato le somme sulle vendite nel 2020, registrando numeri negativi in quasi tutti i segmenti. Unica nota positiva il mercato degli all season. Leggendo i dati presentati dall’Etrma, che ha analizzato le vendite effettuate negli ultimi 12 mesi nei paesi europei, il dato che colpisce maggiormente è quello del segmento del primo equipaggiamento (Oe). Il calo che si è registrato in questo segmento si attesta sul -23% per quanto riguarda i pneumatici consumer e -18% per il settore del truck. Non meno drammatica si presenta la situazione nel mercato dei ricambi, dove le vendite di pneumatici consumer hanno fatto registrare un -12%. Scomponendo quest’ultimo dato si nota che a risentire in maniera marcata della contrazione del mercato sono stati i pneumatici invernali auto con un -20% rispetto al -13% di quelli estivi. Su questi ultimi dati, secondo diversi analisti, può aver influito la scelta di molti automobilisti, viste le misure di lockdown, più o meno dure, adottate dai diversi governi e di conseguenza le limitazioni agli spostamenti, di non procedere con il cambio gomme stagionale. L’unico segmento ad aver invece chiuso in positivo l’anno è stato quello degli all seasons (+5%), un trend che va avanti ormai da diverso tempo. Spostando l’attenzione al segmento dei pneumatici truck, i dati mostrano un calo del -4%, mentre sui pneumatici moto si registra un calo del -9%. Restano costanti invece le vendite di pneumatici agricoli. “La pandemia del Covid-19, i ripetuti blocchi e limitazioni alla mobilità conseguentemente imposti, unitamente alla crisi economica che ne è seguita, con la chiusura di alcuni stabilimenti, hanno fortemente impattato il settore dei pneumatici, non solo in termini di vendite ma anche in termini di posti di lavoro perso – ha spiegato Facilet Cinarapl, segretario generale di Etrma –. Sfortunatamente l’enorme calo dei pneumatici di consumo di primo equipaggiamento non è una sorpresa ed è una conseguenza diretta della contrazione dall’industria automobilistica europea a causa della pandemia di Covid-19”. Nel 2020, infatti, l’industria europea dell’auto ha perso un quarto dei suoi volumi. Le immatricolazioni nell’intera area, compreso Regno Unito ed Efta, sono calate del 24,3% (11.961.182 in valore assoluto). Un livello, come ha ricordato il Centro Studi Promotor, che riporta il settore indietro di 26 anni, al 1994. Lockdown e pandemia da Covid 19 non hanno risparmiato alcun paese, con le vendite in calo in tutti e trenta i mercati dell’area. In Italia le immatricolazioni hanno registrato un -27,9% discostandosi in negativo di quasi 4 punti dal mercato europeo. Si tratta per l’Acea, l’organizzazione europea che raccoglie le case automobilistiche, del calo più pesante nella storia del settore, con una perdita netta di quasi quattro milioni di esemplari sul mercato. Le prospettive per il 2021, però, restano fortemente negative sia per l’andamento della pandemia che per l’esaurirsi nel corso del 2020 di importanti misure di sostegno della domanda, non rinnovate nell’anno in corso.