Legge di bilancio: taglio dell’80% per il fondo automotive
Preoccupazione nel settore per il futuro dell'auto in Italia. Unrae: ripristinare il fondo o la transizione si arresterà
L’Unrae ha comunicato di essere preoccupata per il ventilato taglio dei tetti di listino (price cap) delle autovetture che dovrebbero beneficiare del nuovo ecobonus. Audito alla Camera per la conversione in Legge del Decreto-Legge, 1° marzo 2022, n. 17 (c.d. Decreto Energia), il presidente dell’Unrae Michele Crisci ha affermato che l’eventuale taglio dei price cap “sarebbe da considerarsi estremamente controproducente sia per la concorrenza, perché escluderebbe un gran numero di player dagli incentivi, sia per i consumatori, che avrebbero una minore scelta di prodotto, sia per l’erario, che avrebbe minori incassi Iva a parità di incentivi”.
Michele Crisci - ribadendo il contenuto di una lettera firmata insieme a Federauto e inviata ai Ministri Giorgetti, Franco, Cingolani, Giovannini e al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Garofoli - si è detto “particolarmente preoccupato per il drastico taglio del 30% dei tetti di listino per la fascia 0-20 g/km CO2, ridotta da 50 mila euro a 35 mila euro, una misura che oltre a presentare profili di dubbia legittimità, potrebbe avere impatti molto negativi sullo sviluppo della mobilità a zero emissioni, e che non porterebbe alcun vantaggio ai consumatori, ma solamente ad alcuni produttori”. Crisci ha ricordato, infine, che “la stragrande maggioranza dei veicoli costruiti all’estero incorporano valore aggiunto italiano, ossia componentistica prodotta da imprese operanti in Italia”. Inoltre, ha ribadito che “la distribuzione e l’assistenza dei suddetti prodotti garantisce l’occupazione di circa 160.000 lavoratori italiani”. Quindi, la richiesta, sottoscritta nella lettera inviata ai componenti del Governo, è quella di “mantenere la preesistente soglia dei prezzi di listino per la fascia 0-20 g/km CO2”
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