Gemella diversa
Una Suzuki dall’anima Toyota. È la Swace, la station wagon ibrida pensata per il solo mercato europeo, con la quale il brand nipponico si assicura una moderna ammiraglia a prova di famiglia, dalle ridotte emissioni nocive
Ci sono pietre miliari della produzione automobilistica che hanno segnato tappe storiche nella cronologia delle Case, innovative e a volte rivoluzionarie. Per la casa scandinava la C40 è una di queste, spartiacque tra combustione interna e – solo – trazione elettrificata. Realizzata nel 2021 sulla nuova piattaforma CMA del Gruppo Geely (di cui Volvo rappresenta il fiore all’occhiello) e assemblata nello stabilimento Volvo di Gent in Belgio, è questa la prima vettura del brand svedese pensata per muoversi esclusivamente ad emissioni zero, capostipite di una produzione che intende offrire sul mercato unicamente veicoli elettrici entro l’anno 2030, con almeno metà della produzione in solo EV già dal 2025 e modelli ibridi per la restante parte. Come dire, da qui in poi la strada è tracciata e i carburanti fossili resteranno, da queste parti, solo un ricordo.
Un po’ suv e un po’ coupé
La somiglianza con la sorella XC40 è più che evidente, e nonostante l’assenza della X davanti le sue fattezze mantengono uno stile da crossover. Ad enfatizzare la natura puramente ecologica della C40 è deputato un design del frontale assolutamente personale, orfano della classica calandra convogliatrice dell’aria di raffreddamento, soppiantata da un profilo più assottigliato e con mascherina “chiusa”, centralmente alla quale campeggia il classico logo Volvo del simbolo ferroso. A delimitare la sezione frontale, sotto a un cofano decisamente sagomato, ci pensano i gruppi ottici full led, con tecnologia pixel e adattamento istantaneo alle varie situazioni di luminosità ambientale, studiati per i lunghi inverni scandinavi ed efficaci a qualsiasi latitudine e condizione d’oscurità. Con i suoi 4,44 metri di lunghezza, 1,87 di larghezza (2,03 m agli specchietti) e 1,59 d’altezza, la C40 appare compatta e filante, pur mantenendo un’apprezzabile abitabilità per cinque occupanti grazie al generoso interasse di 2,7 m e carreggiata prossima a 1,6 metri. Lungo le fiancate, i lamierati delle portiere presentano caratteristici incavi raccordati ai fascioni, in neutra tinta scura, che corrono lungo tutta la sezione inferiore della vettura, sottolineandone l’ambizione da sport utility. Nonostante la linea di cintura rialzata e conseguentemente superfici vetrate assottigliate, in perfetto stile da coupé 5 porte, la luminosità dell’abitacolo è garantita dall’aggiunta di un ampio tetto in vetro panoramico, rastremato nel posteriore da un primo spoiler, che ne sormonta un secondo posto alla base del lunotto per conferire ulteriore dinamicità alla filante silhouette. Anche per i gruppi ottici retrostanti la tecnologia led accompagna un design sviluppato in senso verticale, arrivando con la propria firma luminosa fino al limite della sommità del tetto. Nello stile complessivo, solo velatamente da veicolo elettrico (scordiamoci gli ovetti e gli accrocchi futuristici dei primordiali studi di settore), si inseriscono anche le ruote, da 19 o 20 pollici, con cerchi in lega dal particolare design a razze piene, preannunciato dalla concept car Volvo 360c del 2018, che contribuiscono funzionalmente all’aerodinamica quanto stilisticamente all’armonia complessiva della vettura. Fedele alla filosofia di auto ecologica, quello della C40 è il primo abitacolo Volvo senza interni in pelle, di serie o a richiesta, preferendo rivestimenti realizzati mediante l’utilizzo di fibre e polimeri ricavati da plastiche riciclate, con sedili in tessuti o in simil-scamosciato, che comunque non tolgono comfort e percezione di qualità. Di pari passo le dotazioni di bordo, a partire dalla plancia con strumentazione digitale, sviluppata in collaborazione con Google, tale da garantire connettività e interazione delle principali funzioni attraverso i propri device e smartphone. Al fianco del cockpit Tft frontale da 12,3” troneggia il display verticale da 9” con sistema Android, riproducente ogni funzione utile, dalla climatizzazione alla navigazione, all’infotainment, fino allo stato di carica e di consumo istantaneo. Grazie a una connettività ininterrotta, il sistema permette l’aggiornamento dei software in modalità “over-the-air”, evolvendo costantemente ed ampliando le proprie funzionalità nel tempo. Ai tre passeggeri posteriori si aggiunge una capacità di carico nel vano bagagli di 413 litri, complice l’assenza della ruota di scorta sostituita dall’ormai consueto kit di riparazione d’emergenza, espandibili a 1.205 litri reclinando la seduta posteriore, ai quali si aggiungono i 31 litri offerti dal vano anteriore utile per riporre il cavo di ricarica e poco altro.
Due motori... oppure uno
Il progetto, nato come sport utility a trazione integrale, prevede l’adozione di due unità elettriche a magneti permanenti, una per assale, così da gestire tramite le centraline di controllo la trazione su ogni singola ruota. Successivamente è poi stata implementata dal modello con la sola trazione posteriore, rinunciando al motore aggiuntivo, per quanti non sentissero la necessità di un surplus trattivo, favorendo così consumi, peso e, non per ultimo, prezzo d’acquisto. Al vertice della gamma si trova quindi la C40 Recharge Twin Motor, mossa da due unità elettriche, anteriore e posteriore, in un primo momento da 150 kW ciascuna – presentate al lancio del modello avvenuto nel 2021 –sostituite nel model year 2024 (in vendita da quest’anno) con altre più efficienti, rispettivamente da 110 e 190 kW di potenza, ben 408 CV in combinata e 670 Nm di coppia totale tutta già disponibile a partire da 0 giri. Il pacco batterie agli ioni di litio, da 82 kWh, consente alla C40 Twin Motor un’autonomia massima dichiarata di 549 km, rispetto i 451 km garantiti dal precedente accumulatore da 78 kW. Per la C40 a singolo motore, da 175 kW (ma si può ottenere su richiesta anche un’unità evoluta da 185 kW), la batteria da 69 kWh permette un’autonomia prevista fino a 478 km, ricaricabile da 10% all’80% in circa 30 minuti attraverso una colonnina di ricarica rapida, mentre l’opzione del motore potenziato Extended Range adegua anche le batterie, da 82 kWh, con autonomia estesa fino ai 581 km di percorrenza (secondo gli standard WLTP). Lo schema sospensivo della C40 – come della sorella XC40 - si avvale di ruote anteriori indipendenti con sistema McPherson e ruote indipendenti posteriori a bracci multipli. Molle elicoidali e ammortizzatori idraulici presentano un equilibrato compromesso tra stabilità e comfort, garantendo attraverso due barre stabilizzatrici una maggiore resistenza al coricamento laterale durante le curve affrontate in velocità. Alla precisione di traiettoria contribuisce la servoassistenza elettrica progressiva, mentre l’impianto frenante, con recupero dell’energia inerziale, viene gestito da quattro dischi assistiti da Abs con Ebd ed assistenza alla frenata Eba. Nonostante una massa complessiva in ordine di marcia che oscilla tra i 2.065 e i 2.185 kg, le prestazioni velocistiche esprimono in toto la dinamicità profusa in questo modello, con accelerazione 0-100 km/h della Twin Motor in appena 4,7 secondi (7,3 secondi per la Single Motor) ed una velocità massima limitata a 180 km/h, a tutto favore dell’autonomia complessiva. Un completo corredo di dispositivi Adas, con sensori e telecamera a 360°, intervengono nel mantenimento della carreggiata, in caso di distrazione del conducente, per l’arresto automatico in prossimità di un ostacolo e in numerose altre situazioni di supporto alla guida. Assieme ai materiali alto resistenziali e alla conformazione della gabbia a protezione degli occupanti l’abitacolo, hanno permesso anche alla C40, come a tutto il resto della gamma Volvo, di ottenere le cinque stelle nelle prove d’impatto EuroNCAP. Due le opzioni possibili sul fronte ruote, entrambe generosamente dimensionate da 19 oppure 20 pollici di calettamento, con pneumatici differenziati tra avantreno e retrotreno e misure comprese tra i 235 e i 255 mm di larghezza con rapporti di spalla tra 50 e 40.
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Ultima, in ordine di nascita e per dimensioni, sebbene sia la più scattante la EX30 è la Volvo di accesso alla gamma. Sport utility di classe B, completamente elettrica, viene proposta con uno o due motori, trazione posteriore oppure integrale, dalle differenti autonomie
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