Unrae, a febbraio mercato in lieve calo per i veicoli commerciali

Febbraio in retromarcia per il mercato dei veicoli commerciali, che dopo un inizio d’anno in crescita del 9% torna a segnare una leggera flessione. Con 14.850 veicoli immatricolati, rispetto alle 15.166 unità dello stesso mese 2022, il calo di febbraio è del 2,1%. Grazie al buon risultato di gennaio, il primo bimestre con 28.073 immatricolazioni resta in terreno positivo a +2,8% contro 27.305 di gennaio-febbraio 2022. “Secondo le nostre stime – commenta il presidente dell’Unrae Michele Crisci – l’avvio del 2023 sarà condizionato dal ciclo economico negativo e ancora caratterizzato da problemi di disponibilità di nuovi veicoli, seppur in graduale miglioramento. Lo scenario è previsto in progressivo recupero nella seconda parte dell’anno, con un mercato dei veicoli commerciali che a fine 2023 dovrebbe chiudere in leggera crescita a +4,5% sul 2022 con 168.000 veicoli”. Secondo l’Unrae, per un recupero più robusto del mercato, che vada di pari passo con lo sviluppo della mobilità urbana delle merci a zero o bassissime emissioni – in una categoria dove i veicoli elettrici sono ancora il 2,5% del mercato – è urgente procedere con due linee di intervento: la prima riguarda l’estensione dell’incentivo anche ad alimentazioni diverse dall’elettrico (compreso il diesel), a fronte di rottamazione, con importi decrescenti in funzione dell’alimentazione e della massa. Alla data odierna, infatti, risultano prenotati solamente poco più di 300mila euro, pari al 2% del totale disponibile, a dimostrazione che la struttura degli incentivi va completamente rivista se si vuole evitare di non spenderli nemmeno quest’anno, dopo l’avanzo di 8,7 milioni di euro a fine 2022 (l’87% del fondo). La seconda linea di intervento prevede l’accelerazione nello sviluppo della rete delle infrastrutture di ricarica. Per una più decisa spinta alla rete di ricarica, è necessario introdurre un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast (oltre 70 kW) dal 2023 al 2025; una rapida emanazione delle norme attuative dei Decreti Mase sull’installazione delle colonnine elettriche in centri urbani e superstrade; altrettanto rapida emanazione del Decreto attuativo Mimit sulle colonnine domestiche e realizzazione della relativa piattaforma Invitalia per l’accesso al contributo. La struttura del mercato del mese di gennaio, confrontata con lo stesso periodo 2022, conferma il calo delle immatricolazioni da parte dei privati, che si fermano al 17,7% (-4,1 p.p.). In crescita tutti gli altri canali di vendita: le autoimmatricolazioni, con un incremento a tripla cifra, guadagnano 5,7 punti, salendo al 9,6% del totale; il noleggio a lungo termine cresce meno del mercato e si porta al 26,4% di quota (-1,6 p.p.), il breve termine recupera due punti e rappresenta il 5,8%, le società – seppur in crescita – scendono al 40,5% di quota. Sul fronte delle motorizzazioni, a gennaio cresce il diesel che recupera 4,5 punti e sale all’80,4% di share, il benzina si ferma al 4,1% del totale, il Gpl sale al 3,9%, mentre il metano arretra allo 0,2%. I veicoli ibridi segnano un calo in volume e quota (frutto anche del confronto con l’ottimo andamento dello stesso periodo 2022) e si fermano all’8,6% delle preferenze (-5,5 p.p.), i plug-in rappresentano lo 0,2% del totale e gli elettrici salgono al 2,5% di quota. La CO2 media ponderata dei veicoli con ptt fino a 3,5 t in gennaio 2023 cresce del 3,1% a 187,0 g/Km (rispetto ai 181,3 g/Km dello stesso periodo 2022).