SPAZIO QUALITATIVO

La terza generazione dell’Octavia, berlina e wagon, si distingue per dotazioni e ampia capacità, condividendo con le cugine Golf e Leon contenuti tecnologici di assoluto livello

Si scrive Skoda ma si legge Volkswagen. Value for money, ovvero valore per quello che spendi, è in sintesi il concetto racchiuso nella vettura intermedia del marchio ceco-teutonico, che con la Octavia presenta un modello di segmento medio che racchiude un concentrato di contenuti razionali, senza per questo rinunciare a immagine ricercata e perfino - nelle sue varianti estreme - a cattiveria e poliedricità.

Giunta alla sua terza serie nello scorso 2013, l’Octavia condivide con le altre medie del gruppo Volkswagen (di cui Skoda fa parte dal 1991) la stessa piattaforma che ritroviamo sulla Golf VII, sull’Audi A3 e sulla Seat Leon, delle quali riprende anche motorizzazioni e parte della meccanica. Ma quello che differenzia il progetto Skoda è senza dubbio l’interessante rapporto qualità/prezzo, oltre che una vastità di gamma in grado di accontentare proprio tutti, dai più attenti al salvadanaio, con le versioni di bassa cilindrata o con l’alimentazione alternativa G-Tec a metano, ai più esuberanti, con le RS Turbodiesel e benzina a telaio ribassato, da 184 e 220 CV (e quasi 250 km/h di velocità massima), o motricità sui terreni sconnessi, offerta dalla versione crossover rialzata 4x4 Scout.

 

 

TUTTO LO SPAZIO CHE SERVE

 

Non c’è possibilità d’incomprensioni. Quella patina opaca un tempo associata all’immagine di un marchio proveniente dall’Est europeo in casa Skoda è un ricordo ormai lontano. La profonda influenza profusa da Volkswagen si ritrova in ogni dettaglio qualitativo, con contenuti perfino al di sopra degli standard attuali, fin da rasentare l’opulenza. Ma quello che colpisce, e su cui i claim pubblicitari puntano con decisione, è la generosità di spazio vivibile, tra i più elevati della categoria, ulteriormente accresciuto da una struttura riprogettata e allungata rispetto la generazione cui succede l’attuale serie. Con una lunghezza totale di 4,66 metri, larga 1,81 e alta 1,46, la nuova Octavia presenta sbalzi assai contenuti, anche sulla versione familiare, con passaruota decisi e dimensionati per ospitare ruote fin da 19 pollici, conferendo a tutto l’aspetto esteriore un design moderno e grintoso, che ben si sposa con l’immagine dinamica trasmessa da tutti gli elementi della vettura. L’interasse allungato a 2,69 metri ha consentito un sostanziale ampliamento delle volumetrie interne, garantendo ampia capacità di movimento per tutti i cinque passeggeri, con una lunghezza interna all’abitacolo di 1,78 metri (la migliore del segmento), e spazio a disposizione di testa e gambe dei passeggeri posteriori senza eguali. Con nessuna rinuncia nel vano posteriore, dove possono trovare alloggio bagagli per ben 590 litri sulla berlina, 610 per la Wagon, all’occorrenza incrementabili rispettivamente fino a 1.580 e 1.740 litri reclinando il divano posteriore frazionato 40/60. Ripiegando il sedile del passeggero anteriore, l’Octavia Wagon permette inoltre di stivare all’interno oggetti lunghi fino a 2,92 metri. Come dire, infilarci una scala senza nemmeno ripiegarla.

Una volta soddisfatta la propria preferenza per tinte e materiali di rivestimento (pelle inclusa), la dotazione prevede tutto quello che occorre, sul versante comfort come su quello sicurezza. I quattro livelli di allestimento, sia sulla berlina che sulla familiare – Active, Ambition, Executive ed Elegance –, a cui si somma la versione ecologica Greenline e la sportiva RS, forniscono un corredo di accessori degno di una vettura di categoria premium, integrabili su richiesta da una gran quantità di pack specifici, estetici e funzionali, tra cui almeno una dozzina di scelte differenti per i cerchi in lega d’alluminio, dai 16 e fino ai 19 pollici. L’ambiente interno non preclude alcun accessorio oggi immancabile su una vettura aggiornata, incluso un sistema di infotainment evoluto, con navigatore Gps e display da 8”, e pratici supporti per i dispositivi multimediali.

Tutto il know-how del gruppo qui lo ritroviamo concentrato in una dotazione elettronica di primissimo livello. Già dalle versioni base gli allestimenti destinati alla protezione degli occupanti beneficiano fino a nove air bag per conducente e passeggeri, anche posteriori, testa e ginocchia incluse, oltre a una selva di sistemi elettronici di controllo etichettati con acronimi più o meno noti, come Abs, Esc, Ebv, Msr, Asr, Eds, Hba, Dsr, Aca, Esbs, Tsa e Mkb. Passato l’attimo di smarrimento, basti sapere che oltre agli ormai comuni antibloccaggio freni e controllo di stabilità, dietro a sigle a volte astruse si celano sistemi futuristici, gestiti da numerosi sensori esterni e interni assieme al radar posto in prossimità della mascherina frontale, come il mantenimento automatico della distanza di sicurezza, il riconoscimento della stanchezza del conducente, l’assistenza al parcheggio, il mantenimento automatico della corsia, il ripetitore dei segnali stradali sul parabrezza e il sistema di frenata anti collisione multipla.

 

DAL SOBRIO ALL’ESUBERANTE

 

Alla base di tutto troviamo un pianale che non ha bisogno di referenze: l’aggiornata piattaforma MQB (Modularer Querbaukasten, ovvero Pianale Modulare Trasversale), autentica arma industriale condivisa con tutti i modelli di fascia media, da qui al 2019, di Audi, Skoda, Seat e Volkswagen, permetterà un considerevole risparmio in termini di costi produttivi pur adattandosi ad allestimenti molto differenti. Estremamente flessibile e modulare, sull’Octavia presenta tarature specifiche e un passo maggiorato, proprio in funzione dell’accrescimento delle volumetrie interne, oltre che per conferire maggiore comfort e stabilità di marcia. A uno schema a ruote indipendenti anteriori, Skoda prevede una duplice soluzione posteriore, ovvero a traversa deformabile molto compatta e leggera, sostituita da un multilink a bracci multipli e barra antirollio solo su specifiche versioni dell’Octavia, come la Scout a trazione integrale e quelle con potenza superiore ai 150 CV.

La gamma motoristica ad oggi predisposta sulla Octavia spazia su otto differenti propulsori, tutti a quattro cilindri, benzina e Diesel. Sono gli stessi già in uso sulle altre vetture del gruppo Volkswagen, unità di comprovata efficienza in grado di assicurare prestazioni e dinamicità a fronte di consumi particolarmente contenuti, che sorprendono per efficienza e versatilità. Alla base si pone il piccolo 1.2 litri TSI da 86 CV, non certo esuberante e nemmeno prodigioso, ma sufficientemente dimensionato per rappresentare un adeguato livello d’accesso alla gamma. Potenziato eppur ecologico, lo stesso motore in versione Green Tec dispone di 105 CV e sistema Start&Stop per un’ulteriore riduzione dei consumi, oltre all’affiancamento al tradizionale cambio manuale della trasmissione automatica DSG a doppia frizione e 7 rapporti. Sui livelli intermedi troviamo il 1.4 TSI da 140 CV e il brillante 1.8 TSI da 180 CV, entrambi disponibili con cambio manuale oppure automatico, il primo predisposto anche per la doppia alimentazione benzina/metano, decisamente risparmiosa ed attenta all’ambiente, con emissioni di CO2 di appena 97 g/km. Al top della gamma benzina, il 2.0 TSI della versione RS garantisce prestazioni sportive, grazie ai suoi 220 CV di potenza, in grado di spingere l’Octavia da 0 a 100 km/h in 6,8 secondi, proseguendo con accelerazione prepotente fin sulla soglia dei 250 km/h. È questa l’unica versione (assieme alla RS Turbodiesel), a disporre di assetto sportivo da -15 mm, di bloccaggio elettronico del differenziale XDS di serie, delle generose ruote a richiesta con cerchi da 19 pollici e pneumatici superibassati da 225/35.

Particolarmente differenziata la scelta anche per quanto riguarda i motori a gasolio, con quattro livelli di potenza alla cui base si colloca il 1.6 TDI da 90 CV di potenza massima, offerto anche in versione da 105 CV e Green Tec da 110 CV (e oltre 29 km/litro di percorrenza media) con cambio manuale a 6 marce oppure automatico DSG a 7 rapporti. Al vertice ecco il 2.0 TDI da 150 CV, sopravanzato solo dalla versione sportiva RS da 184 CV, anche in questo caso con la doppia scelta tra trasmissione manuale o meccanica, entrambe a 6 rapporti. Sono le uniche offerte anche in versione crossover a trazione integrale permanente, gestita da un differenziale centrale Haldex di quinta generazione, ed assetto rialzato di 31 mm. In questo caso però bisogna scordarsi gli stilosi cerchi in lega da 19 pollici: per permettere all’Octavia Scout di affrontare all’occorrenza terreni sconnessi, l’unica opzione concessa sono i cerchi Polar da 17” con pneumatici più scolpiti da 225/50.

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