Severi (Aica): “Necessario spostare al 2050 il termine per la scadenza all’uso del motore endotermico”

La transizione ecologica continua ad essere oggetto di discussioni e polemiche. Il recente discorso del presidente Emanuele Orsini all’Assemblea di Confindustria 2024 ha evidenziato con chiarezza come la frenata europea della produzione industriale richieda un cambio di passo. Le “politiche ambientali autolesionistiche”, così le definisce Orsini, dell’Europa richiedono cambiamenti immediati. La scadenza del 2035 per lo stop al motore endotermico, con le relative ricadute, va spostata al 2050 per ridare fiato all’economia europea e spazio per approfondire con pragmatismo e in modo razionale come risolvere il problema delle emissioni inquinanti.

“L’elettrico a batteria non è l’unico sistema: dobbiamo approfondire le problematiche della transizione energetica con maggior prospettiva e realismo, con un approccio di neutralità tecnologica - dice Mauro Severi, Presidente Aica (Associazione Italiana Costruttori Autoattrezzature) -. Bisogna rivedere l’architettura delle politiche per la transizione energetica. Come ben noto le multe e i divieti dell’Unione Europea hanno prodotto seri danni a tutta la filiera dell’auto continentale, inclusi i produttori di componentistica e quelli di autoattrezzature. Nessuno al mondo ha adottato una politica come quella europea per contenere le emissioni di CO2”. “La filiera dell’automotive è in grave difficoltà depauperata del proprio futuro” ha precisato nel suo discorso il Presidente di Confindustria. Una strada auspicabile è quella di far collaborare i ricercatori delle università e delle aziende europee all’interno di un organismo che riprenda in mano e coordini ricerche su tutte le soluzioni possibili in materia di mobilità. “Sono i tecnici, gli specialisti che devono essere coinvolti per trovare strade percorribili” continua Severi. “Non abbiamo fatto tutto il possibile e ci siamo rassegnati a adottare soluzioni dettate da altri. La motor-valley, le nostre aziende del comparto possono fare ancora tanto e collaborare a questo lavoro nella costruzione di un futuro più sostenibile. Soluzioni intermedie come i motori ICE utilizzati per alimentare quelli elettrici, lo sviluppo di nuovi combustibili a bassissime emissioni e motori con efficienze mai raggiunte – come quelli recentemente presentati da Nissan e Toyota - possono aiutarci. Ormai ci rendiamo conto che l’elettrico a batteria da solo non può ancora sostituire completamente la funzione dei motori endotermici”. Non possiamo poi trascurare le conseguenze e le criticità dello smaltimento dei materiali utilizzati per le batterie delle auto elettriche. Dobbiamo quindi cambiare passo, come auspicava il presidente Orsini, riacquistare la fiducia nella capacità europea ed affrontare la transizione ecologica con un’ottica più pragmatica, superando gli attuali dogmatismi normativi.