Ritorno al futuro

Mezzo secolo è passato. A cinquant’anni dalla comparsa della prima Honda Civic – dal 1972 si sono succedute ben undici generazioni sotto l’egida della citycar nipponica - la Casa di Tokyo ribadisce il proprio concetto di mobilità urbana, con il modello a zero emissioni “e”. Un veicolo predisposto per l’ambito urbano o poco più che, pur con una diversa e più essenziale denominazione, proprio a quella prima Civic si ispira, reinterpretandola in chiave moderna. Fattezze pulite e lineari, decisamente minimal tanto all’esterno quanto internamente, richiamano proprio quella popolarità che ebbe la celebre antesignana. Qui però aggiornata all’elettrico, con gestione di carica a doppio senso, mediante tecnologia V2G (Vehicle to Grid), così da trasformare all’occorrenza la propria auto in un generatore mobile per lo scambio energetico. Semplicità progettuale ed estetica che non significa spartanità, tutt’altro, viste le soluzioni tecnicamente ricercate e la dotazione di bordo particolarmente completa, già dalla versione base, che tanto di base proprio non è.

 

 

Faccia da manga

A prima vista potrebbe sembrare l’auto di un cartone animato. Frontale buffo e simpatico dominato da due fari tondi, come fossero occhi sgranati proprio come nei cartoons giapponesi. Si tratta di evoluti gruppi ottici a 12 singoli led ciascuno, con controllo automatico dell’intensità e della modulazione, che racchiudono in un solo corpo luci diurne, posizione, anabbaglianti e frecce. Così anche i due posteriori, sempre a led, replicando l’impatto visivo del frontale con ogni funzione luminosa integrata in una sola ottica. E poi quel look minimal, tratti marcati dalle superfici continue, di cui solo quella del cofano è inframmezzato dal vano per la presa di ricarica, protetto da uno sportello trasparente, elemento distintivo che lascia intravedere in ogni momento le spie di stato.  Le maniglie a scomparsa, ad estrazione automatica con il semplice avvicinamento dello smartphone collegato, non sono l’unica particolarità che caratterizza le fiancate, pulite ed esenti da appendici aerodinamiche. L’assenza degli specchietti retrovisori, la cui funzione viene sostituita da due telecamere SCMS, personalizzano e interrompono il rigore delle portiere, con cristalli a filo, montanti in tinta di contrasto e ampi passaruota allargati per l’alloggio di gomme da 16 o 17 pollici.  Assai compatta, nonostante l’accesso attraverso quattro porte, con dimensioni contenute e non di molto superiori a una di quelle Key-car tanto amate dai giapponesi, la citycar ecologica di Honda si sviluppa su una lunghezza inferiore ai 3,9 metri, con 1,75 m di larghezza e 1,51 m di altezza. Ma è grazie all’assenza del gruppo propulsore/trasmissione all’avantreno (spostato dietro), eliminando così l’ingombro centrale tra i due sedili anteriori, assieme al passo generoso di 2,53 metri, che internamente la e guadagna spazio. Fatta eccezione per il vano portabagagli, il cui volume viene penalizzato dagli organi meccanici sottostanti. In fin dei conti, difficilmente impegnata nelle trasferte vacanziere di tutta la famiglia, sulla e è stata privilegiato il comfort nel quotidiano, garantendo comunque un volume utile per i piccoli trasporti variabile tra 171 e 861 litri. La filosofia human centred di Honda si riconosce sia nella disposizione razionale di visori e dispositivi, sia nell’interfaccia uomo/macchina che, oltre per i consueti comandi manuali, può avvenire anche attraverso istruzioni vocali oppure da posizione remota, interagendo attraverso il proprio smartphone. Ad esempio per programmare la climatizzazione, le fasi di ricarica o la geolocalizzazione. L’app di gestione My Honda+ e il sistema di intelligenza artificiale APH (Assistente Personale Honda), capace di autoapprendimento e riconoscimento del contesto, diventano così parte integrante dell’interazione, dentro e fuori il veicolo. Tutta la plancia frontale è impegnata dai vari monitor, a partire dai più esterni da 6” dedicati alla retrovisione, in luogo dei tradizionali specchi, con opzione wide di ampiezza visuale. Poi quello frontale al conducente, un TFT da 8,8”, la cui strumentazione digitale riporta alle consuete informazioni di marcia, fino al doppio schermo centrale, 2 display touchscreen affiancati da 12,3 pollici ciascuno (che si protraggono fin davanti al passeggero) attraverso i quali gestire, anche separatamente, tutte le funzioni di bordo, dalla navigazione alla gestione dei consumi energetici, inclusa la proiezione di video o film in streaming (a veicolo fermo).

 

Annessi E Connessi

Chi si occupa della manutenzione meccanica avrà modo di notarlo subito: la e non rappresenta un derivato, un’evoluzione in chiave ecologica di modelli già presenti, come accade per le ibridazioni. Qui interviene una progettazione interamente dedicata, con cui Honda sviluppa per la prima volta una piattaforma ideata esclusivamente alla propulsione elettrica, collocando il motore nella sezione posteriore, così come la trazione al retrotreno. Il pacco batterie, posizionato sotto al pianale, contribuisce significativamente all’abbassamento del baricentro, appena 500 mm da terra, e all’ottimale ripartizione dei pesi 50/50. Uno schema bilanciato positivamente influente su tutta la dinamica del veicolo, gestita nel suo appoggio al suolo da quatto sospensioni indipendenti che, in concerto con uno sterzo preciso e servoassistito con demoltiplicazione variabile VGR (Variable Gear Ratio), offre handling e sincerità in velocità quanto rapidità nella risposta alle manovre in ambito urbano. Pur di vocazione cittadina, la propulsione offerta dall’unità elettrica, a corrente continua da 136 (Base) oppure 154 CV (Advance) di potenza massima, assicura una velocità di punta limitata a 145 km/h, con rapida accelerazione 0-100 km/h rispettivamente in 9 e 8,3 secondi, grazie alla coppia di 32,1 kgm tutta disponibile già in partenza. Un unico rapporto, monomarcia, estingue la necessità di cambio e frizione, semplificando gli interventi di accelerazione e frenata anche attraverso il singolo pedale, regolandone l’intensità di risposta mediante un selettore presente sul volante multifunzione. Agendo poi sulle modalità di guida, normale o sportiva, si varia anche la quantità di erogazione, privilegiando consumi oppure brio. Adeguata all’impiego quotidiano, l’autonomia può garantire fino a 222 chilometri di percorrenza, che si riducono a 210 km in presenza delle più sportive ruote da 17”.

Il rifornimento energetico passa tra differenti modalità: ripristinare completamente gli accumulatori agli ioni di litio da 35,5 kWh, con impianto di raffreddamento ad acqua (anche riscaldata) per mantenere temperature d’esercizio ottimali, significa impiegare poco più di 4 ore da una presa pubblica da 7,4 kW, circa 18 ore dall’erogatore domestico Honda Power Charger, che si riducono ad appena 30 minuti per raggiungere l’80% da un punto di carica rapida CCS2. Tutte operazioni, naturalmente, programmabili e monitorabili a distanza attraverso il cellulare. Sensori, radar e telecamere, provvedono alla gestione di un lungo elenco di automazioni ADAS, che includono il cruise control adattivo ACC, il mantenimento della carreggiata LKAS, il riconoscimento della segnaletica TSR e l’Honda Parking Pilot, per automatizzare tutte le manovre di parcheggio. Considerando la minore sollecitazione dell’avantreno, privato della trasmissione e della propulsione, l’equilibrio ottimale di stabilità e reattività è stato raggiunto mediante l’adozione di ruote differenziate, tra davanti e dietro, con cerchi in lega dedicati da 16 pollici, proponendo in opzione sportivi 17” solo sulla più prestante versione Advance.

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