RITORNO A TRE VOLUMI

A memoria non sembra che una nuova vettura italiana sia mai stata precorsa dal suo alter ego straniero, e curiosamente solo successivamente, anche se a breve distanza temporale, presentata nella veste originale. Potere dei mercati, qualcuno dirà, visto che la Fiat Tipo model year 2016 è stata di poco anticipata dalla Fiat Ægea, nome con il quale la nuova media italiana  ha esordito in Turchia al Salone dell’Auto di Istambul – e solo lì con questo nome commercializzata -, paese dove viene anche, appunto, costruita.

 

Prodotta negli stabilimenti Tofas di Bursa, uno dei principali siti produttivi del gruppo FCA che tante “repliche” Fiat ha visto nascere nel corso degli anni (indimenticabili le Tofas Murat, ovvero le copie delle Fiat 124 e 131,  che dagli anni ’70 ancora oggi a dispetto della loro età circolano numerose sulle strade ottomane), il debutto della nuova Tipo stupisce anche per la scelta della carrozzeria d’esordio, tipo sedan a tre volumi, piuttosto delle due volumi più apprezzate nel nostro Paese, una configurazione non certo prediletta dagli automobilisti italiani, anche se estremamente popolare in gran parte dei mercati del blocco EMEA (Europa-Medio Oriente-Africa), sul quale il gruppo FCA nutre grandi ambizioni di crescita commerciale.

 

Niente paura, sebbene il design della neonata Tipo risulti accattivante e al passo con i dettami delle più moderne tendenze, frutto delle matite del Centro Stile Fiat, non mancheranno nel corso dell’anno gli imprescindibili affiancamenti – per un’auto di tali ambizioni - delle versioni hachback e station wagon.

 

 

RICOMINCIO DA TRE

 

Tre volumi (almeno in questa fase iniziale) per la terza serie di una vettura Fiat che si fregia del fortunato nome di Tipo (nelle prime due serie largamente diffusa negli anni ’90), un prodotto dal rapporto qualità/prezzo estremamente aggressivo studiato proprio per penetrare con decisione nell’immediato futuro gli oltre 40 mercati cui sarà destinata.

In dimensioni standard per una berlina media, lunga 4,54 metri, larga 1,79 e alta 1,49 metri, gli elevati contenuti e una progettazione attenta al massimo sfruttamento degli spazi, secondo quanto dichiarato consentono alla nuova Tipo di ospitare comodamente 5 occupanti, anche di statura elevata, riservando al vano bagagli un volume utile di ben 520 litri, ampliabile all’occorrenza abbattendo lo schienale frazionato del divano posteriore.

Al debutto sul mercato italiano saranno due gli allestimenti previsti, Opening Edition e Opening Edition Plus, ricchi di optional e impreziositi, al top di gamma, da gadget di prestigio, come la telecamera posteriore, il Media Center per la connessione dei propri device di comunicazione e intrattenimento, assieme ai numerosi vani e scomparti funzionali dislocati in ogni dove nell’abitacolo per ospitare piccoli oggetti (con un volume complessivo di 12 litri), e un completo corredo di ausili elettronici di sicurezza per il massimo controllo dell’auto in movimento presenti sin dalle versioni d’accesso alla gamma.

 

I guru della comunicazione la chiamano “esperienza di guida”. Come se non bastasse un volante tra le mani per percepire il movimento in cui si è coinvolti. Eppure oggi, tra navigatore satellitare, smartphone, telecamere d’ingombro, fino alla vecchia cara autoradio FM, il semplicemente manovrare sterzo e cambio parrebbe un’attività di secondo piano riservata al conducente rispetto tutti i contenuti cui si può accedere una volta seduti in automobile. A questo aspetto Fiat risponde tramite il sistema Uconnect, che permette l’accesso a tutte le funzioni di infotainment senza distogliere lo sguardo dalla guida. Attraverso un ampio display da 5” posizionato a centro plancia si possono visualizzare, oltre alla cartografia di navigazione TomTom 3D a comandi vocali, tutti i supporti multimediali interconnessi al sistema audio di bordo attraverso gli ingressi ausiliari Aux-In, Usb e Bluetooth

 

 

SOBRIETÀ ALLA GUIDA

 

La nuova Tipo viene spinta da due unità molto equilibrate, più improntate alla parsimonia che allo stimolo adrenalinico. Una versione a benzina, di 1,4 litri di cilindrata, capace di 95 CV per spingere fino al limite dei 185 km/h, con accelerazione 0-100 km/h in 11,5 secondi, e un Turbodiesel 1.6 da 120 CV, per ora (e soltanto per ora) la motorizzazione più capace in grado di garantire quasi 200 km/h di velocità massima e un’accelerazione 0-100 in 9,7 secondi.

La prima, con l’affidabile quattro cilindri della famiglia Fire a 16 valvole e distribuzione con doppio albero a camme in testa, manifesta un rendimento volumetrico molto elevato, che si traduce in una percorrenza media nell’ordine dei 17,5 km/litro di benzina, con emissioni di di CO2  di 133 g/km. A questa dovrebbe a breve aggiungersi un 1.6 E-torQ da 110 CV la cui uscita non è stata ancora dichiarata. La seconda, un MultiJet con alimentazione Common Rail di terza generazione e turbocompressore a geometria variabile, accreditato di una coppia da 32,6 kgm a soli 1750 giri/min., offre elevata elasticità e consumi decisamente contenuti, già rispondenti alla normativa Euro6, nell’ordine dei 25 km/litro di gasolio ed emissioni valutate in 110 g/km di CO2. L’alternatore intelligente ad erogazione modulata assieme alla pompa dell’olio a mandata variabile concorrono alla riduzione della potenza assorbita, mentre il catalizzatore integrato dalla nuova tecnologia NSC (NOx Storage Catalyst) è in grado di tagliare le emissioni di NOx del 60%. La trasmissione manuale a sei rapporti è l’unica opzione al momento possibile per entrambe le motorizzazioni, prevedendo comunque di attingere al know-how del Gruppo per una futura automatizzazione della cambiata, quantomeno sulle motorizzazioni più capaci. Un livello intermedio di potenza dovrebbe essere offerta tramite una seconda unità a quattro cilindri turbodiesel Multijet di 1,3 litri da 95 CV di potenza, che vedremo prossimamente inserito sulla gamma della nuova Tipo.

Il piacere di guidare, seppur cilindrate non esuberanti, è qui assecondato da una struttura razionale che impiega una scocca autoportante realizzata in acciai alto resistenziali, tali da offrire massima rigidità senza troppo aggravio di massa. Per questo all’autotelaio è stato accoppiato un sistema di sospensione con elementi misti, quale l’avantreno a ruote indipendenti, con molle, ammortizzatori idraulici e barra stabilizzatrice, e un retrotreno ad assale torcente, molto compatto e leggero, che garantisce sufficiente reattività anche senza l’aggiunta di una barra stabilizzatrice. L’impianto frenante viene gestito, secondo i livelli di motorizzazione, da quattro freni a disco, autoventilanti gli anteriori, oppure con freni a tamburo posteriori per la sola versione entry level a benzina, coadiuvati dal sistema elettronico di gestione della frenata Abs e dal controllo di stabilità Esc, che a integrano ulteriori sistemi votati alla massima sicurezza attiva come l’antislittamento Asr, la ripartenza in salita Hsa, l’antipattinamento Msr, il controllo di trazione Tcs e l’anti-ribaltamento Erm.

In linea con l’indole familiare della vettura, la nuova Tipo termina la catena cinematica con ruote dalle dimensioni intermedie, delle oneste 205/55 R16 per le versioni a benzina (omologate anche in dimensione più contenute da 15 pollici) e delle più dimensionate 225/45 R17 per le Turbodiesel, con due opzioni possibili per la scelta del disegno dei cerchi in lega offerti di serie.

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