Musica su strada

Unica, con quella fisionomia decisamente personale, come lei non se ne trovano altre. Anzi sì, perché la Honda Jazz si sdoppia: versione stradale, ovvero come l’abbiamo conosciuta nelle sue edizioni precedenti, tondeggiante cinque porte a cinque posti, e inedita variante Crosstar, con carrozzeria rialzata, scimmiottando un po’ Suv e crossover, pronta anche per qualche leggero sterrato seppur senza velleità fuoristradistiche. L’utilitaria di Tokyo – sui mercati asiatici chiamata Fit – ha fatto la sua prima comparsa in Europa all’alba del nuovo millennio (2001), giungendo alla quarta generazione con il model year 2020, riprogettato totalmente e rinfrescato in alcuni dettagli lo scorso 2022.

 


Guida avanzata
A metà strada tra una berlinetta e una monovolume di classe B, la Jazz presenta sin dall’origine una silhouette ovale a cabina avanzata, con minuto cofano spiovente e ampio parabrezza, a tutto vantaggio di visibilità e percezione degli ingombri. Un’attitudine ancor più enfatizzata in questa quarta generazione, attraverso montanti A assottigliati ad appena 55 mm di spessore (ridotti di oltre la metà rispetto il precedente modello) così da offrire, in abbinata ai cristalli laterali anteriori, una visuale esterna di ben oltre i 180°. Essenziale e minimalista nella sua veste esteriore, chiamata dai progettisti nipponici “Yoo no bi” riprendendo il concetto orientale di bellezza negli oggetti di utilizzo quotidiano, la nuova Jazz ripropone linee pulite e senza interruzioni, dal cofano a tutta la liscia fiancata, interrompendo questa armonia stilistica solo per calandra assottigliata, gruppi ottici sagomati, esili parafanghi adeguati ad ospitare ruote da 15 o da 16 pollici, e un posteriore dal lunotto spiovente con ampio portellone e comoda soglia di carico allineata allo stesso pianale.

Sebbene le misure riprendano quelle di una comune utilitaria (4,04 metri di lunghezza per 1,69 m di larghezza e 1,53 m d’altezza – qualche cm in più per la versione Crosstar), all’interno l’abitabilità è garantita per tutti e cinque gli occupanti, mediante un interasse allungato a 2.517 mm, con apprezzabile spazio riservato alle gambe dei passeggeri sul divano posteriore. Per chi predilige una maggiore grinta, sia sul piano estetico che su quello funzionale, la Jazz in allestimento Crosstar beneficia di finiture simil-Suv, cornici antigraffio, tetto bicolore con mancorrenti e cerchi in lega da 16” personalizzati, oltre che di una funzionale altezza da terra maggiorata di 16 mm, che porta a 152 mm la luce al suolo. L’alloggiamento del serbatoio carburante sotto i sedili anteriori favorisce la capacità del vano bagagli, che rinunciando alla ruota di scorta - sostituita dal kit d’emergenza - beneficia di uno spazio utile di 304 litri (6 litri in meno per la Crosstar), ampliabili fino a 1205 litri abbattendo i sedili posteriori, modulabili e allineati al piano di carico quando completamente reclinati.

Lineare e pulita come l’esterno, la plancia totalmente digitale include un display frontale da 7” per la strumentazione, con ripetizione dei segnali stradali riportati dal sistema TSR, e un touchscreen centrale da 9” per infotainment e gestione della vita di bordo, interfacciabile con il proprio smartphone per il controllo da remoto di differenti funzioni, dalla climatizzazione alla pianificazione dei percorsi. Il dialogo con la vettura può avvenire anche vocalmente, attraverso l’intelligenza artificiale (AI) dell’Assistente Personale Honda APH in grado di creare conversazioni di senso compiuto fornendo accesso a una serie di funzioni e servizi on-line. La sicurezza attiva e passiva, secondo gli standard Honda, passa attraverso una progettazione strutturale mirata all’elevato assorbimento delle forze cinetiche, con maggiore utilizzo di acciai altoresistenziali (l’80% in più della precedente) a deformazione programmata, completata da un corredo di 10 airbag, di cui uno centrale, e da una dotazione particolarmente completa di dispositivi Adas e di controllo dinamico, garantiti dal pacchetto Honda Sensing. Sulla Jazz sono inclusi, già dalla versione entry level, dispositivi imprescindibili e meno scontati, come i sistemi di assistenze alla guida, supportate da sensori e da una nuova telecamera grandangolare ad alta definizione, attraverso i quali è possibile disporre di ausili come il Cruise Control adattivo, il sistema di mantenimento della corsia e la frenata d’emergenza a riduzione d’impatto. Fedele al suo nome musicale, non manca un impianto audio ad alta fedeltà da 180 Watt, amplificato fino ai 376 Watt, con subwoofer posteriore, sulla più generosa versione Crosstar.
I motori sulle ruote
Il sistema di trazione ibrida progettato da Honda, sotto la sigla di e:HEV, risulta semplice ed efficace, oltre che dall’ingombro ridotto, come testimoniato dal frontale assai compatto. Due motori elettrici anteriori, da ben 109 CV di potenza massima e 253 Nm di coppia, collegati direttamente alle ruote, offrono durante la marcia elettrificata un rapporto immediato, filtrato da un cambio a variatore continuo e-CVT a innesto programmato solo quando si richiede un surplus trattivo, con l’intervento nella catena cinematica del motore a combustione. Per questo l’unica opzione offerta è rappresentata dal 4 cilindri i-VTEC a fasatura variabile DOHC, di 1.5 litri di cilindrata, a ciclo Atkinson, soluzione tale da permettere un incremento d’efficienza termica. Durante la marcia EV, quest’ultimo funge da generatore, caricando il pacco batterie agli ioni di litio, innestandosi automaticamente nel moto oltre una determinata soglia velocistica, oppure quando si richiede un surplus di potenza magari durante una fase di sorpasso. L’inserimento o meno del motore termico avviene senza evidente percezione, tramite l’unità di controllo della potenza PCU, alternandone la funzione di sola ricarica batterie oppure di trazione secondo la modalità di guida selezionata: EV Drive, Hybrid Drive oppure Engine Drive. Durante la marcia, alla sicurezza attiva partecipa un corredo di funzioni elettroniche che annovera, tra l’altro, il controllo dinamico di stabilità AHA (Agile Handling Assist), che interviene frenando leggermente la ruota interna in fase di sterzata agevolandone le curve anche alle velocità più sostenute. Quattro freni a disco, di cui gli anteriori auto ventilanti da 262 mm di diametro, permettono rapide decelerazioni, coadiuvati dai sistemi Brake Assist, Hill Start Assist per la ripartenza in salita e al freno di stazionamento automatico ABH (Automatic Brake Hold).
Senza cadere in inganno, all’aspetto pacioso della Jazz corrispondono prestazioni tutt’altro che sornione, con una guidabilità e un appoggio al suolo garantite dalla piattaforma a ruote indipendenti anteriori e con assale di torsione in alluminio posteriore. L’assetto ribassato di 10 mm, rispetto la precedente, conferisce ulteriore stabilità, anche spingendo al limite delle prestazioni velocistiche. Non si tratta di una supersportiva, la Jazz può però contare su una onorevole velocità massima di 175 km/h, con accelerazione 0-100 km/h in 9,4 secondi (1/10 in più con ruote da 16” e mezzo secondo aggiuntivo per la Crosstar), a fronte di consumi NDEC dichiarati tra i 25,6 e i 27,8 km/litro – secondo le versioni – ed emissioni contenute nell’ordine dei 82 g/km di CO2. Alla razionalità di tutto l’insieme partecipa, naturalmente, il complesso ruota, con cerchi in acciaio o in lega, personalizzati secondo gli allestimenti, e funzionali pneumatici a bassa resistenza al rotolamento di misure comprese tra i 185/60 R15 e i 185/55 R16.

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