Si chiama Townstar, ma probabilmente è più conosciuto come Kangoo. Gemello dagli occhi a mandorla dell’omologo francese di Renault, oltre che del Mercedes W420 Citan, sotto l’egida Nissan il van formato familiare – in commercio dal 2022 nella sua versione trasporto persone – si presenta con due attuali declinazioni, full electric EV oppure a benzina (una motorizzazione Diesel viene resa disponibile solo sul Renault Kangoo). Realizzato, guardacaso, presso gli stabilimenti francesi di Maubeuge, riprende in chiave attuale e col blasone nipponico una tradizione multispazio quasi trentennale per i transalpini, al servizio di famiglia e trasporto leggero.

Nissan Townstar

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PreviousNext Dal van al combi
Sebbene il veicolo d’origine sia d’impronta tipicamente commerciale, pensato per sostituire sui listini dal 2021 il precedente Nissan NV200, la derivazione del Townstar da un LCV (Light Commercial Vehicle) viene dissimulata da un duplice allestimento che nulla invidia a una berlinetta tradizionale. A cominciare dal look esteriore, prossimo più a una monovolume compatta che a un furgoncino, ingentilito da un frontale spiovente dal design attuale e in linea con gli stilemi Nissan, gruppi ottici stilizzati con luci diurne a led, una calandra accattivante con fendinebbia separati, che incorpora la presa elettrica di ricarica sui modelli dedicati, e doppia griglia inferiore di raffreddamento, utile sia al motore termico che al pacco batterie dell’elettrico. Che si tratti di una versione deputata al trasporto si evince facilmente dalle portiere, con le due anteriori ad apertura di quasi 90° e le due posteriori ampie e scorrevoli, che procurano un indubbio vantaggio ad una più agevole accessibilità a bordo di oggetti e persone. Attitudine replicata anche dietro, grazie al quinto portellone con apertura verticale, dalla soglia di carico bassa e allineata al pianale, in grado di offrire un varco utile a misura di europallet. Nelle due versioni “civili” offerte, analoghe ai modelli commerciali, il Townstar presenta due lunghezze, Combi L1 ed Evalia L2, con passi di 271 cm per la prima e 310 cm per la seconda, conferendo al veicolo dimensioni esterne rispettivamente di 4,49 e 4,91 metri di sviluppo longitudinale, larghezza equivalente di 1,86 metri ed altezze comprese tra 1,84 e 1,87 metri, barre sul tetto escluse. La principale differenza tra i due, oltre all’evidente capienza, è sicuramente l’interessante configurazione a 7 posti con sedute modulabili per l’Evalia, che sebbene disponga di un volume di carico ridotto a 500 litri a causa dei passeggeri aggiunti, rispetto ai 700 litri nominali del Combi, con la seconda e terza fila di sedili reclinati la capienza passa dai 3100 ai ben 3750 litri complessivi, cui si aggiungono quasi 50 litri dei vani portaoggetti sul cruscotto. Non solo, ulteriore capacità è ottenibile abbattendo anche il sedile del passeggero anteriore, arrivando a disporre di circa 2,7 metri di lunghezza interna. Uno spazio agevolato sia dal vantaggioso interasse che dall’altezza complessiva, di oltre 1,11 metri posteriormente, per conferire un’abitabilità ai vertici della categoria, a prova delle taglie più generose, con circa 148 cm di spazio per le gambe sia per gli occupanti dei posti anteriori che per quelli posteriori. La fruibilità sul versante del carico si accompagna a comfort e sicurezza complessiva. Climatizzatore bi-zona, volante in pelle, airbag frontali e laterali, oltre a sedili anteriori riscaldabili e display centrale da 8” con navigatore, fanno parte della dotazione, di serie sul più ricco allestimento Tekna, in opzione su Acenta ed N-Connecta. In linea con le attuali soluzioni tecnologiche, la dinamica di marcia non è esente dai controlli elettronici dei dispositivi di allerta e intervento. In tutto venti soluzioni ausiliarie che includono ormai imprescindibili ADAS (Advance Driver Assistance System), come il riconoscimento di pedoni e ciclisti con frenata d’emergenza, il monitoraggio dell’angolo morto, il cruise control intelligente, oltre al sistema di parcheggio automatico e l’Around View Monitor, che attraverso una serie di telecamere perimetrali riproduce sul display interno una vista a 360° dello spazio circostante, agevolando ogni manovra. Capace di una capacità di traino di 1.500 kg, qualora dotato di apposito gancio posteriore, il sistema di assistenza include anche il Trailer Sway Assist antisbandamento e l’assistenza di ripartenza in salita.
Una piattaforma per moltiGrazie alla sinergia fra i consociati della cosiddetta Alleanza, Nissan, Mitsubishi e Renault, il Townstar vanta una genealogia di tutto rispetto, prendendo vita da quella piattaforma CMF (Common Module Family) che è alla base di una moltitudine di autovetture vestite da diversi brand attualmente sul mercato. Nella sua variante CMF-C/D, ad esempio, utilizzata nella realizzazione di veicoli di segmento C e D, il Townstar condivide questo versatile pianale oltre che con la sorella Kangoo anche con modelli blasonati come Renault Espace, Nissan X-Trail e Mitsubishi Outlander – giusto per citarne alcuni – dai quali attinge a piene mani soluzioni e contenuti tecnologici. L’opzione più versatile arriva proprio dal fronte motoristico, potendo contare su due propulsioni molto differenti e ambivalenti. Un evoluto 4 cilindri a benzina turbocompresso, di 1.333 cc di cilindrata, distribuzione a 16 valvole e iniezione diretta, con i suoi 130 CV di potenza massima a 5.000 giri/min e 24,5 kgm di coppia disponibile già a 1.600 giri/min conferisce una certa dinamicità complessiva, con velocità di punta nell’ordine dei 183 km/h, consumi medi dichiarati di 13 km/litro ed emissioni di 174 g/km di CO2. La trasmissione sulle ruote anteriori viene modulata da un cambio meccanico a sei marce, oppure da un automatico a sette rapporti, gestito dalla centralina di controllo della dinamica.
Appetibile novità per questo genere di veicolo, la propulsione totalmente elettrica, affidata a un’unità da 90 kW (122 CV) e 25 kgm di coppia subito pronta, alimentata da un pacco batterie al litio da 45 kWh, raffreddate a liquido, destinata più a spostamenti a medio e corto raggio. Con una velocità massima limitata a 132 km/h, la versione Townstar EV garantisce un’autonomia dichiarata nell’ordine dei 265 km e sistema di ricarica plug-in effettuabile alle colonnine o alla stazione di ricarica domestica, che consente di passare dal 15% all’80% di energia stoccata nelle batterie in un’ora e mezza che si riducono a 37 minuti accedendo a una ricarica rapida da 80 kW. Innovazione e tradizione, alle sofisticazioni elettroniche viene accoppiata una meccanica semplice e collaudata, a partire dal gruppo sospensioni misto, che vede un classico schema a ruote indipendenti tipo McPherson all’avantreno associato a un ponte semirigido con assale torcente al retrotreno, capace di coniugare compattezza ed efficacia anche in presenza dei carichi più gravosi. Misto anche il sistema frenante, coadiuvato dalla gestione elettronica, che può contare su freni a disco anteriori e un po’ obsoleti tamburi posteriori che tradiscono la provenienza commerciale del veicolo.
Cerchi da 16 pollici in acciaio, oppure in lega d’alluminio, sono la dotazione standard, con pneumatici da 205 mm e rapporto di spalla del 60%, riservando una dimensione da 15 pollici 195/65 per la sola Townstar EV e una più generosa 205/55 R17 con cerchi in lega su richiesta per tutte.
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