Micra macro

A dispetto del suo nome minimalista, rispetto le precedenti versioni, ora è più lunga, più larga, meno alta e col passo maggiorato. Parliamo della quinta generazione della celebre Micra, colei che per prima ha fatto conoscere al grande pubblico europeo l’utilitaria secondo Nissan. Dal lancio avvenuto trentasette anni orsono, la sua diffusione capillare sui mercati mondiali le ha permesso di diffondersi in oltre sette milioni di esemplari, di cui la metà nella sola Europa. Non solo un’utilitaria, quindi, ma da sempre una delle più apprezzate protagoniste del combattutissimo segmento B, prima auto giapponese ad aver conquistato, nel 1993, il titolo di European Car of the Year.

 

 

Testa di ponte

Correva l’anno 1983 quando, tra le prime jap a circolare sulle strade italiane, l’interesse e la curiosità di una platea fino ad allora avvezza a marchi nazionali e tutt’al più continentali, fu catalizzata dalla Micra, novità esotica addomesticata però da un design al tricolore, attraverso la collaborazione stilistica di Italdesign e la matita di Giorgetto Giugiaro. Un modello di immediata diffusione, un successo poi decretato inequivocabilmente da quella seconda generazione, del 1992, buffa e arrotondata come un manga, assolutamente riconoscibile tra le altre, tanto da suscitare immediata simpatia. Forme morbide che sono proseguite anche con gli stilemi proposti nella terza e quarta edizione, fino all’attuale quinta, presentata nel 2016 e contraddistinta da uno stile più grintoso ed attuale, quasi una coupé, nonostante le 5 porte.

Dalle originarie dimensioni compatte, per districarsi agevolmente dal traffico delle città congestionate, si è passati progressivamente a volumetrie sempre meno costrette, a misura di nucleo familiare.

Probabilmente non ci cono più i minuti giapponesi di una volta. O meglio, sebbene l’altezza media della popolazione asiatica si sia evoluta, da autentica auto globale la nuova Micra dispone di uno spazio interno particolarmente sviluppato in verticale, con sedute anteriori ribassate, tale da offrire ulteriore senso di sportività oltre che sufficiente abitabilità persino per i passeggeri, ad esempio, di taglia scandinava.

In origine a tre porte, sulla sua prima versione, l’attuale generazione offre unica carrozzeria a cinque porte, con maniglie di accesso posteriori discretamente incorporate nei montanti in tinta nera.

Giusto un millimetro più corta dei 4 metri, la nuova Micra è larga 1,74 e alta 1,45 metri, con passo cresciuto a 2,52 metri tale da permettere sbalzi ridotti e maggiore agio per l’abitabilità globale. Che significa una lunghezza interna di 2,82 metri con larghezza utile di 1,32 m.

Oltre ai cinque posti, la volumetria annovera 300 litri di capienza riservata al vano bagagli, espandibile a 1.004 litri, considerando l’assenza del ruotino di emergenza, ottenibile a richiesta in luogo al kit di riparazione.

Al pari dell’evoluzione dimensionale, anche il corredo tecnologico si è adeguato ai più elevati standard di comfort e sicurezza. Al fianco di un’ampia gamma di personalizzazioni estetiche, sia esterne che interne, troviamo livelli di allestimento differenziati, con elementi ricercati come i gruppi ottici full led, il potente sistema audio Bose con diffusori incorporati nei poggiatesta, l’esclusivo sistema infotainment NissanConnect con display centrale da 7 pollici (lo stesso di Nissan Qashqai), climatizzatore automatico, accesso ed avviamento keyless, radio digitale e navigatore satellitare. Non mancano i principali dispositivi Adas, come il sistema di frenata d’emergenza, riconoscimento pedoni, controllo fari abbaglianti, avviso cambio di corsia e riconoscimento segnaletica stradale, tutti racchiusi nel Safety Pack di serie o in opzione secondo le versioni.

 

Downsize japan style

Sebbene dal suo debutto, quattro anni orsono, e negli anni a seguire, l’ultima Micra sia stata proposta con differenti propulsori, sia a gasolio che a benzina, anche dual fuel con Gpl, l’offerta è stata attualizzata su un solo taglio motoristico, sviluppato in sinergia con Renault, il gruppo transalpino con cui Nissan ha una consolidata partnership. Per questa unificazione la scelta si è orientata verso il 3 cilindri turbo benzina, appena 1 litro di cilindrata, da 101 CV di potenza massima, affiancato da un pari cubatura capace però di erogare un massimo di 117 CV, e che rappresenta l’offerta più sportiva al vertice della gamma.

Nel primo caso si tratta dell’unità della serie IG-T, il “millino” presente anche sulla Renault Clio, epurato dalla versione aspirata da 71 CV – come già il Diesel 1.4 Dci e il più piccolo 3 cilindri 900 cc presenti sulla Micra al momento del lancio – e ora consolidato nella sua unica configurazione turbo da 101 CV, quanto basta per conferire il giusto brio mantenendo costi d’esercizio contenuti.

Si tratta di un ciclo Otto interamente in alluminio, 3 cilindri in linea da 999 cc, distribuzione a 4 valvole e fasatura variabile per quelle di aspirazione. La sovralimentazione viene fornita da un turbocompressore a bassa inerzia, così da rispondere alla richiesta di potenza già dai regimi più bassi, in grado di fissare a 101 CV la potenza massima con coppia di 16,3 kgm erogata a 2.750 giri/min, conferendo alla Micra un’accelerazione 0-100 km/h in 10,9” e velocità di punta di 184 km/h.

Al top di gamma si colloca la motorizzazione DIG-T, sempre 3 cilindri da 1 litro di cilindrata, non una versione semplicemente potenziata elettronicamente ma un motore completamente rivisto e dotato di ricollocazione dell’iniezione elettronica, centralmente alla camera di combustione, e valvola west-gate controllata elettronicamente, così da spremere ben 117 CV di potenza (una potenza specifica assai elevata considerando la cilindrata) e 18,4 kgm di coppia a 1.750 giri/min, per una velocità massima di ben 195 km/h e accelerazione 0-100 sotto i 10”.

Unicamente disponibile sull’allestimento N-Sport, la 117 CV controllata dal solo cambio manuale beneficia anche di assetto sportivo ribassato di 10 mm, grafiche personalizzate carboon look e cerchi in lega da 17”.

Il cambio manuale a 5 rapporti offre un compromesso tra elasticità e brio, consentendo tanto la marcia in relax anche durante le tratte più lunghe, che una guida spigliata e divertente volendo sfruttare le doti dinamiche offerte dalla Micra.

Un po’ meno sportiva, ma improntata a un maggiore relax di guida, la trasmissione automatica Xtronic con variatore Cvt dispone di un sistema di simulazione di cambiata che velocizza i passaggi di marcia, sistema D-Step per mantenere l’allungo e anticipare la scalata, posizione L per simulare un rapporto accorciato (utile ad esempio sulle forti pendenze) e azionamento manuale dalla leva sul tunnel centrale.

Un classico schema di sospensione mista, indipendente davanti con ponte rigido dietro, provvede a un equilibrato compromesso tra aderenza e confort, con taratura più rigida degli elementi elastici riservata alla più pepata da 117 cavalli. Misto anche l’impianto frenante, con dischi anteriori e tamburo al retrotreno, sufficienti a garantire adeguati spazi d’arresto considerando la massa complessiva di poco oltre i 10 quintali di peso. Di pari passo le ruote, con cerchi e gomme da 15 pollici per le entry level, 16 pollici per middle e high level, con i 17 pollici stilizzati sulle versioni dalle velleità sportiveggianti.

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