Il mercato dell’usato in crescita a marzo
Unrae: con 472.528 trasferimenti di proprietà rispetto ai 440.214 dello stesso periodo 2022 si registra un incremento del 7,3%
Il Centro studi e statistiche Unrae – sulla base dei dati di immatricolazione forniti dal ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili – ha effettuato una stima del mercato dei veicoli industriali per il mese di marzo 2022 su marzo 2021. Il risultato è di un -2,2%, con 55 unità immatricolate in meno rispetto allo scorso anno. Rimane sostanzialmente invariato il comparto dei veicoli pesanti (2.042 unità), mentre diminuiscono a doppia cifra i medio-leggeri sotto le 16 t. Il confronto del primo trimestre del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021 indica complessivamente un calo delle immatricolazioni: dal primo gennaio sono stati infatti immatricolati 6.755 veicoli industriali contro i 6.888 dei primi tre mesi del 2021 (-1,9%).“I numeri del mercato corrente sono piuttosto preoccupanti, soprattutto alla luce del fatto che le attuali immatricolazioni riguardano ordini acquisiti tra aprile e settembre del 2021, quando la domanda non aveva ancora subito la forte battuta d’arresto causata dagli incrementi dei prezzi di carburanti e dei costi di gestione per le imprese di autotrasporto” – ha detto Paolo A. Starace, presidente della sezione veicoli industriali dell’Unrae –. Se proiettiamo le attuali incertezze della domanda di veicoli industriali nei mesi a venire unitamente al perdurare della crisi della componentistica e delle materie prime è facile prevedere un più che probabile ulteriore calo delle immatricolazioni tra la fine del 2022 e l’inizio del prossimo anno”.Per l’Unrae è fondamentale sostenere adeguatamente il settore per il rinnovo del parco circolante, attraverso misure che premino le imprese più virtuose.
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Unrae: “rendere immediatamente operativi gli incentivi 2023 per svecchiare il parco e non deprimere il mercato”
Unrae: “la transizione energetica ferma se non si elimina l’obbligo di rottamazione per gli elettrici, non si estendono gli incentivi e non si agevolano le ricariche private