LA SIGNORA DEGLI ANELLI

Quando fu introdotta sul mercato il concetto di luxury maxi Suv era interpretato in tutto il globo – americane a parte – quasi esclusivamente da Range Rover, Porsche Cayenne e Volvo XC90. Correva l’anno 2005, ed esattamente a due lustri di distanza la maxi-Suv teutonica viene completamente rinnovata, fornendo migliori performance e nuovo smalto al suo blasone. Forma e sostanza, come da tradizione dalle parti di Ingolstadt, accompagnano quello che, a piena ragione, rappresenta un ragionato status symbol, senza trascendere nell’opulenza sfacciata.

Dallo scorso anno l’Audi Q7 beneficia di un profondo aggiornamento, che ne ridimensiona leggermente gli ingombri esterni, pur mantenendo dimensioni decisamente importanti, con oltre 5 metri di lunghezza, alleggerendone al contempo la massa mediante una piattaforma completamente riprogettata, in parte condivisa con la Porsche Cayenne. La sua realizzazione prevede infatti ampio utilizzo di strutture multimateriale, che ne decretano maggiore agilità e una flessione sul fronte dei consumi di carburante, fino al 28% in meno rispetto le versioni precedenti. Un aggiornamento che impreziosisce ulteriormente i contenuti attraverso un completo corredo di assistenze elettroniche, tra i più ampi mai visti a supporto della dinamica di guida di una vettura, in tandem a una dotazione di bordo allineata alle più attuali esigenze di connettività e intrattenimento, impedendo ad ogni passeggero di sentirsi isolato dal mondo esterno che, silenziosamente, vede sfrecciare dai finestrini.

 

Sfiorando con un dito

Rispetto alla prima serie, la nuova Q7 è più piccola – si fa per dire – di 3 cm in lunghezza e 4 in larghezza, ma soprattutto più leggera (fino a 325 kg in meno) grazie all’ampio utilizzo di alluminio per telaio e carrozzeria, riducendo sotto i 20 quintali la massa a vuoto. Ma quello che più colpisce, salendo a bordo dell’ammiraglia Suv di Audi, è la massiccia presenza di ausili elettronici dominanti l’abitacolo, a fruizione di tutti gli occupanti, posteriori inclusi. La maggior parte dei quali gestibili grazie al solo tocco di un dito, mediante il sistema di comando MMI (Multi Media Interface) all-in-touch di seconda generazione, che permette di scrivere, zoommare e far scorrere gli elementi e i menù visualizzati sul display centrale da 8,3 pollici, semplicemente sfiorando con il dito la superficie del touchpad. E se tutto questo non fosse abbastanza easy, non manca l’accesso alle funzione di navigazione tramite comando vocale.

Una volta alla guida nulla sfugge al conducente. Qui il futuro della strumentazione è già presente e rappresentato dal virtual cockpit, con schermo da 12,3 pollici comandabile dal volante multifunzione, che racchiude in un unico display digitale tutta la classica strumentazione con possibilità di visioni personalizzate. Per una più immediata lettura di avvisi e indicatori, Audi offre in opzione l’Head-up-display, che proietta sul parabrezza le informazioni più importanti, così da tenere tutto sotto controllo senza abbassare lo sguardo dalla strada. Selezionando uno delle sei modalità di marcia previste (Efficiency, Comfort, Auto, Dynamic, Individuale e Offroad), l’Audi Drive Select stabilisce autonomamente il migliore setup della vettura, variando istantaneamente i parametri di funzionamento di motore, cambio automatico, sterzo e sospensioni pneumatiche qualora presenti.

Un tripudio di tecnicismi che proseguono con la dotazione (su richiesta) di due veri e propri tablet Android da 10,1”, gestibili in sincrono tramite connessione Wlan con il sistema di infotainment della vettura, alloggiati dietro i poggiatesta delle poltrone anteriori e dedicati all’intrattenimento dei passeggeri posteriori. I cinque posti di serie, il cui comfort nulla ha da invidiare a quello di una club house quando si sceglie la funzione di climatizzazione e massaggio delle poltrone anteriori, diventano sette richiedendo la terza fila di sedili, con meccanismo di scomparsa automatica sul fondo del pianale. Così che la capienza del vano posteriore consenta di accogliere 890 litri di bagagli, espandibili fino a 2.075 litri modulando, anche parzialmente, lo schienale del divano centrale.

 

Supercar Oversize

A dispetto di una massa certamente importante la Q7 non manifesta nessuna indolenza. Il brio qui non manca, grazie ai motori pensati per appagare differenti esigenze e stili di guida, con schema a sei cilindri a V inclinati di 90°, uno a benzina e l’altro diesel da 3 litri di cilindrata. Si tratta del 3.0 TSFI da 272 CV di potenza, affiancato dal 3.0 TDI da ben 333 CV, due unità dell’ultima generazione di poco dissimili nelle prestazioni, che vivacizzano l’esperienza di guida, come se ci si trovasse su una più esile berlinetta sportiva, in grado di accelerare da 0 a 100 km/h rispettivamente in appena 6,1 e 6,3 secondi. Il baricentro basso e uno schema sospensivo a quattro ruote indipendenti mantiene i pneumatici incollati al suolo, manovrando con scioltezza anche sulle curve strette, dove l’azione della sterzata integrale - con le ruote posteriori in fase o in controfase secondo la velocità rispetto l’angolazione delle anteriori - riduce la percezione delle dimensioni agevolando ogni manovra. Merito anche della trasmissione con cambio automatico tiptronic a otto rapporti e alla trazione integrale permanente Quattro, che assicura invidiabili doti aderenza, su ogni terreno, fuoristrada incluso, e in qualsiasi condizione meteo. Meno pretenziosa la versione Turbodiesel depotenziata a 218 CV, quanto basta per scorrazzare in assoluta libertà sacrificando quel pizzico di brio in funzione di consumi decisamente ridotti, mediamente dichiarati intorno ai 18,2 km/litro, davvero interessanti per un veicolo del genere.

I più sensibili all’ambiente apprezzeranno l’esclusiva versione ibrida Q7 e-tron, con il V6 Turbodiesel abbinato a un potente motore elettrico da 94 kW, che durante il funzionamento in sincrono eleva la potenza a ben 373 CV, con consumi ridotti fino a 58,8 km/litro, permettendo un’autonomia stimata fino a 56 chilometri durante il funzionamento a zero emissioni. Non manca poi il Suv con motore a gasolio più potente del mercato, ovvero la SQ7 TDI 4.0 V8 da 435 CV e ben 91,7 kgm di coppia massima già a soli 1.000 giri/min, 0-100 km/h in appena 4,8 secondi seppur con consumi medi contenuti nei 13,5 km/litro. Sportivissima Audi che offre un autentico esercizio di stile e tecnologia, con sovralimentazione multistadio a tre turbocompressori, di cui uno alimentato elettricamente. In questo caso, al termine della catena cinematica troviamo quattro ruote abbondantemente dimensionati, con cerchi da 20 pollici e generosi pneumatici da 285/45, ma sul catalogo accessori la scelta dei cerchi può arrivare fino ai 22 pollici. Per tutte le altre versioni, meno esagerate ma pur sempre adeguate alle dimensioni e alle prestazioni della Q7, la dotazione di serie varia tra pneumatici da 235/65 a 255/60 R18, opzionali i maggiorati da 255/55 R19, o da 285/45 R20 e fino ai 285/40 R21. Unica eccezione la versione ibrida e-tron, che beneficia di appositi cerchi da 19 e 20” con design dedicato.

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