LA PICCOLA DI FAMIGLIA

Quando il blasone si trasferisce su un’utilitaria, l’alchimia non può che produrre una vettura di sicuro interesse. In special modo se il mercato di riferimento è quello delle piccole e stilose city car, sempre aggiornate - e aggiornabili - con temi di tendenza, tecnologicamente avanzate e persino sportiveggianti nelle loro versioni di punta. È questo il caso della piccola A1, carrozzata tre e cinque porte, nella specifica versione denominata Sportback, in grado di fronteggiare l’agguerrita concorrenza delle temibili rivali europee di un segmento assai combattuto e rappresentativo per ogni marchio automobilistico, come Mini, Citroen C3, Fiat 500 e Alfa Romeo Mito, incluse le loro declinazioni più pepate John Cooper Works, DS3, Abarth e Mito Turbo CTC.La A1 è una vera e propria Audi a tutti gli effetti, ci tengono a precisare da Ingolstadt. Racchiusa però in dimensioni da city car, impreziosita da allestimenti di classe premium, e con una dotazione tecnologica che spazia dal miglior contenimento dei consumi alla grinta esasperata della versione S1, cerchi da 18 pollici e trazione integrale inclusa.

 

A8 nel mirino

Siamo tutti d’accordo, la berlina più rappresentativa di casa Audi, la A8, specialmente nella pepata versione S8 da 520 CV, per contenuti, raffinatezza e prestazioni è di sicuro un modello difficile da emulare. Anche se nella piccola A1 si può ritrovare persino qualcosa dell’ammiraglia, senza neppure dover cercare troppo. Negli stilemi, innanzitutto, dove il frontale dominato da una calandra single frame incorniciata dai due gruppi ottici che sembrano strizzare l’occhio a ogni sguardo, manifestano immediatamente l’appartenenza alla famiglia, fugando subito l’insorgenza di un seppur minimo dubbio. Ma anche in numerosi elementi dell’allestimento, con soluzioni particolarmente ricercate per una vettura di classe A, come le dotazioni esclusive e la connettività al cyberspazio. Superati i conformismi del centro stile tedesco, la personalità della A1 risalta maggiormente nella sezione posteriore, in questo caso dominata da un ampio portellone, sia per la 3 porte che per la Sportback a 5, con paraurti stilizzati e fari a led (opzionali assieme al pack xeno plus) decisamente brillanti con i loro 54 Led SuperRed. In meno di 4 metri di lunghezza totale, un discorso a parte lo meritano le fiancate, proporzionate in 2/3 e 1/3 per quanto riguarda le superfici di lamierati e superficie vetrata, favorite nel loro sviluppo da un passo allungato di 2,47 metri, rastremate ai ridottissimi sbalzi mediante passaruota sagomati e dall’aspetto muscoloso, in richiamo alla sportivissima R8, adeguati per alloggiare ruote fino ai 18 pollici di diametro. Canoni estetici particolarmente dinamici, addolciti da montanti esili e customizzabili dal cliente in 800 modi diversi mediante grafiche adesive, anche successivamente all’acquisto dell’auto, alla cui sommità un tetto spiovente presenta quattro tinte di contrasto, oppure un’apertura panoramica opzionale, per dare l’impressione di essere al volante di una spider.

I due allestimenti di base, Attraction e Ambition, non rappresentano una scelta univoca, ma solo una piattaforma integrabile a piacere con un’ampia gamma di personalizzazioni, interne ed esterne. Su tutte, i sistemi evoluti di infotainment Media Style, ampliando l’offerta dell’impianto radio con un pacchetto Connectivity di grande utilità, tale da espandere la dotazione audio con il sistema di navigazione a comando MMI riproducibile sul display basculante da 6,5”, connettività Bluetooth, mappe Google Earth, servizi Audi on-line e comandi vocali in 12 lingue inclusi. Proprio come sull’ammiraglia A8.

 

Turbo e downsizing

 

Piccolo è bello. Ma anche risparmioso, divertente e, non volendosi proprio accontentare, persino esuberante. Con questo concetto, nel quale il dinamismo mantiene una posizione predominante, i tecnici di Audi hanno dotato la gamma A1 di propulsori a quattro cilindri compatti ma al contempo performanti, sia dal punto di vista dei consumi che del piacere di guida. Due unità a benzina, interamente in alluminio e sovralimentate mediante turbocompressore, dominano l’entry level della gamma, con il 1.2 litri TFSI da 86 CV affiancato dal 1.4 litri in tre livelli, da 122, 140 e fino alla versione di punta da 185 CV. Il primo, gestito da una trasmissione manuale a cinque rapporti, beneficia del massimo contenimento dei costi, contando sull’ausilio di sistemi come il recupero dell’energia in fase di frenata e lo Start&Stop, per garantire prestazioni apprezzabili a fronte di consumi medi dichiarati contenuti in 19,6 km/litro.

Il secondo, più orientato ad appagare il dinamismo, può contare su un cambio meccanico a sei marce oppure, su richiesta, dell’innovativa trasmissione automatica S Tronic a sette rapporti, dotata di doppia frizione e comandi a bilanciere sul volante, caratterizzata da innesti ultrarapidi grazie al cambio sdoppiato con rapporti gestiti su due alberi separati, rispettivamente con marce pari e dispari già inserite in successione. Possibilità preclusa purtroppo sui due motori TDI, dove per le unità turbodiesel common rail con iniettori piezoelettrici di 1.6 e 2 litri di cilindrata, rispettivamente da 90 o 105, e 143 CV, sono previste esclusivamente trasmissioni manuali a 5 e 6 marce. Che significa comunque poter disporre di prestazioni onorevoli, con spunto, accelerazione e velocità massime più che dignitose, ma soprattutto di consumi particolarmente ridotti, con medie rispettivamente di 22,7 e 20 km/litro. Al vertice, sia per prestazioni che per cilindrata, Audi ha recentemente integrato la sua gamma compatta con l’esclusiva serie S1, tanto sulla tre che sulla cinque porte, motorizzate dall’esuberante 2 litri TFSI da 231 CV di potenza massima. Il riferimento alle celebri S1 da rally degli anni ’80, con cui il team Audi dominava il campionato mondiale contro Lancia, Ford e Peugeot, non è casuale. La trazione integrale permanente Quattro, con frizione idraulica a lamelle montata sull’assale posteriore, è l’unica offerta disponibile nel segmento delle city car in grado di gestire un comportamento particolarmente spinto, con bruciante accelerazione 0-100 km/h in appena 5,8 secondi e velocità di punta di 250 km/h. Comune a tutta la gamma A1, troviamo la piattaforma strutturale progettata dal gruppo Volksawagen, condivisa con la cugina VW Polo, un connubio storico tra le due vetture che va avanti sin dai tempi dell’Audi 50 del 1974. Sono proprio l’ampio uso di lamiere altoresistenziali, il bilanciamento dei pesi tendente al neutro e le numerose soluzioni di irrigidimento della scocca, a conferire il carattere tipicamente brillante trasmesso dal telaio della piccola A1, che per precisione di guida e divertimento fa il verso alla ben più sportiva TT.

La carreggiata allargata, lo sterzo diretto e progressivo, servoassistito elettricamente, oltre al programma di stabilizzazione ESP con bloccaggio trasversale elettronico dell’assale anteriore, e un appoggio al suolo garantito da elementi elastici ben calibrati, dissimulano l’impressione di guidare un’utilitaria, proiettando il conducente in un’atmosfera da granturismo, seppure si stia guidando nel traffico cittadino. Secondo i livelli di allestimento e motorizzazione, per quanto riguarda i pneumatici sulle Audi A1 troviamo una vasta gamma dimensionale, con ampia scelta di cerchi opzionali dalle più diverse fogge, inclusi gli specifici per dotazioni invernali M+S. Alla base si pongono le ruote in acciaio da 15 pollici, con misura da 185/60 R15 (205/55 R15 nella versione in lega d’alluminio), per poi salire con i 16, i 17 e fino ai 18 pollici con le ribassate 225/35, di serie sulle S1 e opzionali su tutte le altre versioni.

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