L'UTILITARIA SI FA GRANDE

C’era una volta la Fiat 500. Proprio quella che, per prima, ha reso disponibile un autoveicolo a ogni famiglia. Era il secondo dopoguerra, a metà degli anni ’50 del secolo scorso, e accanto alla piccola 500 comparve un modello geniale, più spazioso e abitabile anche in 6 (dimensioni molto relative, considerate le volumetrie generali di quelle utilitarie dallo spirito più autentico), denominato 600 Multipla. Con un balzo temporale arriviamo ad oggi, dove l’eredità della 500 sembra ben interpretata dall’omonimo modello dei giorni nostri. E per garantire il medesimo appeal a una versione maggiorata, ecco che accanto alla cifra compare la lettera L a identificarne il modello “Large” abitabile da cinque occupanti. La 500L, lanciata alla fine del 2012, si arricchisce a un anno di distanza di più moderne motorizzazioni, in linea con una maggiore richiesta di sportività e preservazione dell’ambiente, entrambe con 120 CV di potenza massima e allineate alle normative antinquinamento Euro 6 in vigore dal prossimo autunno.

 

Non chiamatela citycar

In tempi dove le ridotte dimensioni non significano più austerità ed economia a tutti i costi, la 500L annovera un corredo completo di ogni comfort, inclusa quella dotazione moderna e sofisticata in grado di fronteggiare una concorrenza assai agguerrita (francesi e tedesche in primis), offrendo contenuti ben al di sopra del concetto di utilitaria, che si spingono al limite del lusso e della raffinatezza nelle sue configurazioni al top di gamma. Osservando le dimensioni esterne, di 4,15 metri di lunghezza, 1,78 di larghezza e 1,65 metri di altezza, che diventano 4,35 in lunghezza per la versione Living a sette posti, la 500L presenta una linea compatta e funzionale, con ampie fiancate e sbalzi molto ridotti. Una silhouette non proprio dall’ impatto esile, alleggerita con modanature in tinta di contrasto e finiture bicolori, come il padiglione del tetto, che riporta solo sul frontale quell’immagine di family feeling ripresa generosamente dalla sorellina 500. Realizzata sfruttando le doti telaistiche della seconda generazione del pianale Small, impiegato dal gruppo Fiat anche per gli altri modelli compatti (come la Panda) e riprendendo quel concetto di architettura Cab Forward guarda caso introdotto oltre mezzo secolo prima proprio sulla celebre 600 Multipla, la posizione di guida avanzata rende la 500L un incrocio tra una berlinetta e una piccola monovolume, inquadrata tra le multispazio, e adatta tanto al carico familiare, magari nelle lunghe trasferte estive, quanto all’utilizzo quotidiano, dove brio e maneggevolezza alleggeriscono il compito del conducente nel traffico cittadino.

Dal punto di vista puramente estetico, per ingentilire una fisionomia non del tutto aggraziata, sebbene molto personale, la 500L viene proposta in una moltitudine di colori e abbinamenti, con più di 30 tinte per la carrozzeria e tre livelli di allestimenti standard, chiamati Pop, Pop Star e Lounge, cui si affiancano versioni speciali ad impreziosire ulteriormente i contenuti, come la Business, la Trekking (dotata di dotazioni specifiche in stile crossover) e l’edizione limitata  Beats Edition. Ad allargare oltremodo le combinazioni cromatiche ci pensa la vasta disponibilità di ruote, con almeno nove tipi di cerchi in lega - oltre a quelli in acciaio - in finiture bianche, grigie, nere o metallizzate.

Colorata fuori, luminosa dentro, grazie a una superficie vetrata che abbraccia tutta la circonferenza della sezione superiore, arricchita da un tetto apribile panoramico Sky Dome che dona trasparenza al cielo dell’abitacolo. Un ambiente arioso caratterizzato da sedili comodi e ampiamente regolabili, cui fanno il paio rivestimenti in tessuto più o meno abbinati alla tinta della carrozzeria. La complessa dotazione di bordo, oltre ai classici ausili di sicurezza che ormai siamo abituati a trovare pressoché su ogni vettura, come airbag anteriori e laterali, ABS con EBD, luci diurne DRL e servoassistenza elettrica allo sterzo con funzione City, include un corredo elettronico da far impallidire berline di classe superiore. Uno su tutti, al centro del cruscotto troneggia il display da 5 pollici della stazione di infotainment, un’autentica centrale di comando con tecnologia touch screen che integra tutte le funzioni del veicolo, dalla dinamica di funzionamento, diagnosi e navigazione, con applicazione eco:Drive per fornire parametri di guida ed economizzare la marcia, all’intrattenimento audio, con autoradio CD/MP3 Uconnect, interfaccia USB e bluetooth per collegare telefonino e sistemi di riproduzione musicale, accedere ai social network e a tutti i contenuti del web. Quando il viaggio si prolunga, o anche solo per stupire gli amici, troviamo perfino la possibilità di fare un buon caffè on board, grazie all’accordo tra Lavazza e Fiat, che tra gli optional dispone di un dispositivo a cialde, in grado di sfornare espresso e cappuccino in qualsiasi momento.

Trovarsi a pieno carico non rappresenta un problema, merito di un’abitabilità interna che a dispetto delle dimensioni esterne garantisce adeguata spaziosità per tutti i cinque posti disponibili, fino ai sette della 500L Living, grazie a un interasse allungato di 2,61 metri, mantenendo una capacità del vano bagagli di 400 litri che si può ampliare a 1310 litri (da 638 a 1.708 litri sulla Living) reclinando – anche separatamente con frazionamento 60/40 - lo schienale del divano posteriore.

 

Ridotti, ma in grande

Già al momento del lancio la 500L disponeva di ben quattro motorizzazioni must di casa Fiat, a partire dal bicilindrico TwinAir campione di economia, pur con i suoi 105 CV di potenza massima, affiancato dal più tradizionale 1.4 litri a quattro cilindri, da 95 CV e i due Turbodiesel rispettivamente da 1,3 e 1,6 litri e potenze comprese tra gli 85 e i 105 CV.

Nel pieno concetto di downsizing, che vuole la massima espressione prestazionale in cilindrate sempre più ridotte, la nuova gamma di propulsori introdotti da quest’anno prevede altre due unità di punta, in grado di donare maggiore brio alla multispazio torinese (prodotta però oltreconfine negli stabilimenti serbi di Kragujevac). Da questa primavera la gamma si allarga con l’introduzione del 1.4 a benzina T-Jet da 120 CV, dove la tecnologia Fire viene abbinata a un turbocompressore a inerzia ridotta, in grado di erogare prestazioni ammirevoli per tale cilindrata, con 120 CV di potenza massima e 215 Nm di coppia già a 2.500 giri/min, tali da permettere, attraverso il cambio manuale a 6 marce comune a tutta la gamma, un’elevata elasticità di marcia. Prestazioni che si traducono in una velocità di punta che sfiora i 190 km/h e accelerazione 0-100 km/h in 10,2 secondi, con consumi medi di 14,5 km/litro ed emissioni di 159 g/km di CO2. E se al carburante tradizionale si preferisce l’iniezione gassosa, a questa unità viene affiancata anche la doppia alimentazione GPL, che a fronte delle medesime prestazioni (perdendo giusto un’inezia in spunto e accelerazione) assicura la massima economia d’esercizio.

Infine il rinnovato MultiJet II, Turbodiesel di 1,6 litri, con nuova turbina a geometria variabile e common rail di ultima generazione, che con i suoi 120 CV di potenza e i 320 Nm di coppia assicura prestazioni e ridotta richiesta di carburante. Ovvero 189 km/h di velocità massima, accelerazione 0-100 km/h in 10,7 secondi, consumi medi nell’ordine dei 21,7 km/litro ed emissioni di CO2 di 120 g/km.

Una dinamica che tiene ben conto dell’architettura di sospensione, a ruote indipendenti per le trattrici anteriori, e ponte semirigido ad assale torcente per le posteriori, integrata da un sistema ABS con controllo elettronico della stabilità ESC, completo di funzioni antislittamento ASR, antiribaltamento ERM, sterzo elettronico attivo DST e Hill Holder per la ripartenza in salita. Imprescindibili ausili alle ruote che, con pneumatici di misure comprese tra le 205/55 R16 e le ribassate 225/45 R17 (fatta eccezione per le 195/65 R15 delle versioni entry level) si allineano perfettamente ai canoni tecnici ed estetici – cerchi in lega compresi – imposti dalle tendenze più attuali.

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