Gemella diversa
Una Suzuki dall’anima Toyota. È la Swace, la station wagon ibrida pensata per il solo mercato europeo, con la quale il brand nipponico si assicura una moderna ammiraglia a prova di famiglia, dalle ridotte emissioni nocive
Giulietta terza serie. Così potremmo definirla, se non fosse che quest'ultima, il cui debutto è avvenuto ufficialmente lo scorso 2010, proprio nulla ha a che vedere con le due illustri antenate, datate 1955 e 1977, blasone ovviamente a parte.
La compatta del "biscione", subentrante alla popolare 147, di cui è la naturale prosecuzione nell'immagine dinamica e personale, dapprima avrebbe dovuto portare il nome di Milano, cambiato all'ultimo istante in favore di quello delle celebri progenitrici. Con questa effige si è avviata al serrato confronto nel segmento C, quello delle berline medio piccole, da sempre caratterizzato dai volumi di vendite più interessanti del vecchio continente, commercialmente assai combattuto e che rappresenta per le case costruttrici il terreno di confronto dove esibire il miglior rapporto qualità/prezzo, volto a conquistare il favore del pubblico più giovane e consolidare la propria immagine tra i propri estimatori.
Carattere sportivo
La genetica Alfa Romeo si riconosce in ogni dettaglio della nuova Giulietta, a cominciare da un impatto estetico decisamente personale e fortemente caratterizzato, in parte ripreso dalla più piccola Mito. Scaturito dalla matita di Christopher Raitz, responsabile del Centro Stile Alfa Romeo, il frontale con design trilobo ingloba la classica calandra a scudetto agli ampi gruppi ottici a goccia e alle prese d'aria inferiori, con cofano spiovente dalle evidenti nervature e passaruota muscolosi raccordati lungo tutta la fiancata, tesi a sottolineare una silhouette cuneiforme. Cinque porte che sembrano tre, grazie alle maniglie posteriori "invisibili" e una conformazione tipo coupé utilizzata anche sulle precedenti berlinette, tesa a enfatizzare il carattere sportivo proprio del marchio. Non mancano, di serie su entrambi gli allestimenti Progression e Distinctive, i fari con tecnologia a led, funzione luci diurne e, su richiesta, proiettori anteriori adattivi bi-xenon con Afs per l'orientamento del fascio luminoso. Dimensioni allineate dalla classe d'appartenenza, con una lunghezza di 4,35 metri, larga 1,80, alta 1,46 m e generoso passo di 2,63 metri, hanno permesso di approntare un abitacolo che risulta confortevole anche in cinque, tale da soddisfare le esigenze di mobilità perfino di un intero nucleo familiare, disponendo di un vano bagagli capiente per ben 350 litri, apprezzabile per questa categoria di vettura, senza sacrificare il divano posteriore.
Con una plancia lineare e sportiva, dal disegno richiamante quello della grintosa 8C Competizione, la dotazione interna appare particolarmente completa già dalla versione di base, tale da garantire, a parità di accessori, un prezzo di listino appetibile rispetto le dirette rivali. Di serie su tutte le Giulietta troviamo la radio CD con Mp3 e sei diffusori acustici (in opzione un impianto Bose spaccatimpani a dieci altoparlanti), alzacristalli elettrici anteriori e posteriori, specchietti riscaldati, computer di bordo, climatizzatore con cassetto portaoggetti refrigerato e sei airbag a protezione degli occupanti.
Non mancano sugli allestimenti superiori oppure in opzione elementi da vera premium car, come il navigatore Gps, la connessione bluethooth, i sedili anteriori con regolazione elettrica, i rivestimenti in pelle e l'antifurto volumetrico.
Turbo su tutto
Sono cinque i livelli di potenza offerti oggi dalla Giulietta, disponibili su sei differenti motorizzazioni, tutte turbocompresse e contraddistinte da una spiccata elasticità, a fronte di ridotti consumi di carburante grazie al sistema Start & Stop, già a partire dal più contenuto 1.6 Jtdm da 105 cv di potenza. Il più corposo dei diesel, il 2.0 Jtd Multijet, presenta due livelli di potenza, in configurazione da 140 e 170 cv, così come il 1.4 a benzina, offerto in versione da 120 cv e, con sistema di controllo delle valvole MultiAir, da 170 cv. Fiore all'occhiello, il 1750 Tbi turbo benzina da ben 235 cv, spremuti mediante l'alimentazione a iniezione diretta e doppio variatore continuo della fasatura, provvisto di un sofisticato sistema di controllo "scavenging" che ovvia al cosiddetto fenomeno del turboleg, annullando di fatto i buchi di potenza. Si tratta di un'unità realmente prestazionale, con una potenza specifica di 134 cv/litro, il valore più elevato mai raggiunto da un propulsore Alfa Romeo, e che si fregia del suffisso di Quadrifoglio Verde, il logo che ha accompagnato sulle piste le più performanti vetture da competizione del Biscione.
Tutte le unità sono accoppiate a un nuovo cambio meccanico a sei rapporti, appartenente alla famiglia delle trasmissioni a tre assi, in grado di sostenere elevati valori di coppia massima, come i 340 Nm raggiunti già a 1900 giri/min dalla Tbi Quadrivoglio Verde. A un anno dalla sua entrata in scena, avvenuta poco dopo il Salone dell'Auto di Ginevra dello scorso anno, la gamma si completa con l'introduzione delle versioni Tct, lo sportivissimo cambio automatico a doppia frizione, pensato per esaltarne la dinamicità, abbinabile al 1.4 a benzina e al 2.0 Jtd, entrambi in configurazione da 170 cv di potenza.
È sempre sul fronte meccanico che i vertici del marchio italiano hanno impresso una precisa connotazione sportiva. Realizzata sull'inedita piattaforma "Compact", studiata dal Gruppo Fiat in funzione di un utilizzo polivalente, pensato anche per le future vetture del neoassociato marchio Chrysler, e destinata a un impiego versatile sia su trazioni anteriori che sulle integrali, il pianale impiega materiali ricercati, come acciaio ad alta resistenza e ricorrendo a largo uso di alluminio, come nei montanti della sospensione anteriore McPherson e nei bracci della posteriore, tali da garantire la massima rigidità unita a un sensibile risparmio di peso, conferendo una piacevolezza di guida tipicamente Alfa Romeo.
Di pari passo alla dotazione meccanica, l'elettronica di gestione della dinamica del moto si affida al sistema Alfa Dna per la gestione di tutti i dispositivi, presenti su ogni versione della Giulietta, con il controllo in concerto del Vdc (Vehicle Dynamic Control), dell'Asr (Acceleration Slip Regulation) con Hill Holder per la ripartenza in salita, dello sterzo attivo Dual Pinion con servoassistenza elettrica, del differenziale elettronico Q2 con Dst (Dynamic Steering Torque), dell'impianto frenante e dell'erogazione della coppia motrice. Le tre funzioni di setup, selezionabili dal conducente mediante un comando nell'abitacolo, variano le logiche di risposta di tali parametri sulle specifiche tarature Dynamic, Normal e All Weather, offrendo differenti caratteri adattabili alle diverse condizioni di guida e atmosferiche.
L'aderenza al suolo e la pronta risposta alle manovre è garantita da un'articolata gamma di ruote, che include per tutte (tranne la 1750 Tbi) pneumatici da 195/55 R16 a 205/55 R16, riservando ai clienti più esigenti due pacchetti specifici, Sport e Premium, distinti dalla dotazione, oltre che di minigonne, impianto frenante maggiorato e assetto ribassato di 10/15 mm, di ruote da 17 o 18 pollici, calzanti rispettivamente pneumatici di profilo sportivo da 225/45 e 225/40.
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