ELETTRIZZANTE CITYCAR

Da quel punto esclamativo, in corpo unico con il nome, si percepisce al volo l’ambizione della tedeschina, che sotto l’egida Volkswagen intende offrire massima mobilità, particolarmente in ambito urbano. Ancor di più nell’edizione a esclusiva propulsione elettrica, in tutto e per tutto analoga alla sorella motorizzata tradizionalmente, eccezion fatta per la rombosità del motore in questo caso rimpiazzata dal fioco ronzio prodotto dal rotore elettromagnetico.

La strategia del gruppo teutonico per la trazione elettrica, autentica sfida proiettata al futuro della mobilità su quattro ruote, è stata ribadita lo scorso anno con il lancio sul mercato di due modelli strategici, che completano l’offerta di altrettante gamme di assoluto rilievo, come appunto la up! e la Golf, entrambe offerte anche in versioni e-up! ed e-Golf.

Ma è sulla più piccola delle due che vengono focalizzate le aspettative di un mercato ancora acerbo per questo settore, con la preferenza per l’elettrico relegata a incontrare il favore di un’elite di consumatori, aziende, enti e privati disposti a un maggiore investimento d’acquisto a fronte, magari, di un ritorno d’immagine, se non di coscienza.

 

Scova le differenze

Difficile determinare di primo acchito che si tratti di un veicolo elettrico. Le uniche personalizzazioni estetiche destinate alla e-up!, rispetto la versione a benzina, si riscontrano in un frontale leggermente modificato, con gruppi ottici dedicati, strisce a led di contorno e qualche logo a dipanare definitivamente eventuali dubbi su questa versione a emissioni zero. Ripudiate forme astruse e futuristiche da prototipo stilistico, la propulsione elettrica di Volkswagen viene presentata dietro  lineamenti tradizionali, su scocche pressoché identiche a quelle delle vetture con motore a scoppio. Come a sottolineare che le differenze, quelle sostanziali, vanno ricercate nella filosofia ecologica, in funzione di un approccio improntato al massimo rispetto ambientale.

Certo è che, la dotazione offerta non ha nulla da invidiare a vetture di categoria maggiore. Salendo a bordo attraverso le quattro porte, ci si trova in un ambiente confortevole e ben curato, abitabile anche da quattro adulti e con una riserva di spazio nel vano bagagli di 250 litri, ampliabili a 923 ribaltando lo schienale posteriore. Proprio come sulla up! a motore termico, dalla quale la versione elettrica differisce unicamente per qualche cucitura azzurrognola nell’abitacolo e un quadro strumenti dedicato alla gestione dell’elettronica di controllo. Il corredo di optional offerti di serie include il sistema di navigazione Gps Maps + More, radio con lettore CD, connettività bluetooth, parabrezza e sedili anteriori riscaldabili e il climatizzatore a basso consumo, il cui funzionamento viene parzializzato durante la marcia improntata alla massima autonomia. Attraverso la pratica App Car-Net e-Remote disponibile per smartphone, numerose funzionalità possono venire attivate e monitorate anche dal proprio telefono cellulare, accedendo alle informazioni di ricarica, di consumo, di autonomia, oppure programmando l’accensione del climatizzatore per trovare una confortevole temperatura interna anche a vettura spenta.

Assodato il pregio di muoversi con un veicolo completamente ecologico, tirando le somme, anche questo modello ribadisce che la scelta votata all’elettrico ancora oggi non può essere improntata sulla convenienza, costringendoci a riversare aspettative di maggiore competitività ad un futuro dove maggiore diffusione e politiche di incentivazione più favorevoli potranno colmare un gap con i combustibili fossili attualmente davvero difficile da digerire.


Senza benza

Però che soddisfazione salire a bordo, girare l’interruttore… pardon, la chiave d’accensione, e vedere il quadro strumenti che si illumina, con la scritta “Ready”  sul display ad avvisare che, senza nessun’altra percezione d’avviamento, il sistema è attivo e pronto a condurci, silenziosamente, ovunque. La e-up! beneficia di un motore elettromagnetico dalla potenza modulare, selezionabile su tre profili di marcia, in favore di maggiore autonomia o propulsione totale, dove guidare risulta persino divertente e massimizzare le risorse visualizzate sul display diventa un gioco virtuoso. Gli 82 CV di picco di potenza, fin troppi considerando la velocità massima limitata a 130 km/h, ma soprattutto la generosa coppia motrice, di 210 Nm, tutti disponibili già in fase di spunto, proiettano la citycar con cambio monomarca in un’orbita simil go-kart, dall’ininterrotta e briosa accelerazione 0-60 km/h in soli 4,9 secondi. Baricentro abbassato (merito dei 230 kg del pacco batterie agli ioni di litio, 17 celle da 12 moduli ciascuno, con tensione da 296 a 418 Volt, di cui è rivestita la base del pianale) e sospensioni più rigide e reattive, la rendono addirittura più agile e divertente da condurre rispetto le sorelle a benzina, nonostante l’aggravio di peso. Tre modalità dinamiche, dai differenti livelli d’erogazione, Standard, Eco ed Eco+, permettono efficienti prestazioni o migliore autonomia, tagliando potenza e assorbimento delle utenze di bordo temporaneamente non necessarie, arrivando a percorrere col tocco di velluto fino a 160 km. Sebbene anche gli 80 km effettivamente raggiungibili senza l’assillo del risparmio energetico risultino più che sufficienti a soddisfare la maggior parte delle necessità di mobilità giornaliera, quantomeno in ambito urbano.

Sollevando il piede dall’acceleratore, dalla funzione di propulsore il motore elettrico passa in modalità alternatore, garantendo in decelerazione e frenata il massimo recupero dell’energia, mediante una sistema di gestione avanzata con servofreno elettromeccanico e-Bkv, che sommando l’azione di freno meccanico e di alternatore prevede ben cinque livelli di rallentamento selezionabili dal conducente, corrispondenti ad altrettanti stili di guida. Così se in modalità D si è padroni delle massime prestazioni velocistiche, in D1, D2, D3 e B l’auto rallenta più sensibilmente in fase di rilascio, ricaricando maggiormente le batterie. Per il pieno d’energia le modalità di ricarica si suddividono tra quella casalinga, collegando gli accumulatori alla rete domestica, con nove ore di stazionamento per un ciclo completo e un costo approssimativo di 3 Euro ogni 100 km percorsi, e le stazioni pubbliche, dove le colonnine Ccs (Combined Charging System) possono garantire l’80% di ricarica in soli 30 minuti. Un pianale tradizionale a schema misto, con ruote indipendenti anteriori e ponte a ruote interconnesse dietro, offre un handling sincero e reattivo, sebbene vada considerato un sostanziale incremento di peso, con massa a vuoto di 1.185 kg, circa 250 kg aggiuntivi rispetto la più leggera delle up! a benzina. A massimo beneficio della minore dissipazione d’energia concorre un coefficiente aerodinamico migliorato, pari a un Cx di 0,308 (il 4% in meno rispetto la take up!), ottenuto anche mediante l’adozione di pneumatici di sezione più stretta, da 165/65 R15 (rispetto a quelli da 185 mm della up! a benzina) o in alternativa da 165/70 R14, con cerchi in lega leggera dall’aerodinamica ottimizzata.

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