Il ritorno del cowboy
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Volvo di primati ne ha collezionati diversi nel corso della sua lunga storia. Una tradizione ormai quasi secolare (nel 2027 ricorrerà il centenario della Casa automobilistica) che prosegue sull’onda tecnologica dei veicoli a zero emissioni con la sua ultima nata, la sport utility EX30. Presentata sul finire dello scorso 2023, disponibile da quest’anno sui principali mercati globali, è il modello dal ridotto impatto di CO2 più ecologico di Volvo mai prodotto finora, ma è anche la vettura più scattante della gamma, merito di un doppio motore, della trazione integrale e delle generose ruote fino a 20 pollici.
No, non sono occhi a mandorla, l’impronta luminosa dei fari anteriori vuole ricordare un doppio martello di Thor. Sebbene l’attuale corso del brand svedese veda una stretta sinergia con il gruppo asiatico Geely, nella cui orbita Volvo gravita sin dal 2010, i designer dal centro stile di Göteborg hanno mantenuto una propria impronta tipicamente scandinava. Nonostante l’assenza della griglia radiatore anteriore, la calandra piena con l’inconfondibile logo frontale introduce un concetto di linee decisamente pulito e minimalista, esente da appendici e sporgenze, eccezione fatta per i gruppi ottici tridimensionali e lo spoiler inferiore. L’estensione per tutta la fiancata, interrotta solo dalle maniglie portiere, conclude nel posteriore ugualmente lineare e con spoiler appena accennato sulla sommità del portellone. Linea di cintura alta e generosi passaruota, adatti per ruote fino a 20 pollici, mantengono un rigore interrotto solo alle estremità dal tetto, in tinta di contrasto oppure in cristallo panoramico, e dai fascioni sottoporta in materiale antiurto. Un piglio fuoristradistico appena accennato, che anticipa la futura versione Cross Country, al debutto previsto per fine anno, rinforzata e rialzata rispetto i 165 mm di luce a terra dell’attuale.
Le dimensioni contenute della EX30 non snaturano la vocazione familiare di Volvo, che in una vettura di soli 4,23 metri di lunghezza (larga 1,84 m. e alta 1,55 m.) offre abitabilità per cinque occupanti, con una riserva di spazio nel vano portabagagli di 318 litri, ampliabili a 904 litri reclinando il divano posteriore, oltre a uno stipetto di 7 litri ricavato sotto al cofano anteriore dove riporre il cavo di ricarica. Merito di un interasse allungato a 2,65 metri, con riduzione degli sbalzi, e dalla disposizione razionale degli organi meccanici, che contribuiscono a liberare spazio utile internamente, oltre ad abbassare il baricentro della vettura.
Dentro come fuori, l’assenza di ingombri e di spigoli che compongono quell’essenzialità del design applicato anche agli interni, conferisce una sensazione di spaziosità, amplificata dalla modularità di vani e portaoggetti oltre che da un’atmosfera ambientale incorniciata dalla variazione cromatica delle luci interne, regolabili a piacere. Un unico grande display centrale al cruscotto, da 12,3 pollici, funge da unico elemento di visualizzazione, riportando indicazioni di marcia e tutti i comandi principali delle funzioni di bordo, liberando completamente la vista frontale al conducente che può selezionare i vari parametri anche dai tasti del volante multifunzione.
L’impatto ambientale di un veicolo a motore non passa solo dalle emissioni nocive in fase di utilizzo. Un aspetto, sempre più incisivo in tema di gestione delle risorse, è quello del riciclo dei materiali. Non stupisce quindi che per i rivestimenti interni siano stati preferiti materiali riutilizzabili e rinnovabili, come il cotone, il lino, la lana e i sintetici, elementi che, a fine vita della vettura, ritorneranno nel ciclo del riutilizzo, destino cui seguirà il 95% di tutto il corpo auto.
La sicurezza per gli svedesi è una cosa seria. Le forze prodigate in questa direzione hanno sempre rivestito primaria importanza, già dal 1959 quando per prima Volvo introdusse le cinture di sicurezza a tre punti. Una vocazione che oggi vede il debutto, tra le assistenze elettroniche, della funzione anti dooring, per prevenire gli impatti dovuti all’apertura delle portiere, segnalando preventivamente l’avvicinamento di corridori, cicli o motocicli durante le fasi di fermata dell’auto. Di pari passo, la EX30 è la prima Volvo ad includere il Park Pilot Assist evoluto, in grado di gestire autonomamente ogni tipo di parcheggio, perpendicolare, diagonale, in curva e in ogni spazio stretto, visionando sul display ogni fase di manovra, supervisionabile dal conducente. Un elenco completo di dispositivi di assistenza include, tra gli altri, il controllo stabilità, il cruise control adattivo, la frenata e sterzata automatica in caso di collisione, la replica digitale della segnaletica stradale e il limitatore automatico di velocità secondo i limiti incontrati. A portata di mano con la Volvo App, troviamo funzioni di interazione tramite il proprio smartphone, per poter accedere al veicolo senza chiavi, azionare la climatizzazione da remoto e gestire tutte le fasi di ricarica delle batterie.
Efficienza a uno o due motori
Destino comune al resto della gamma attuale, anche la EX30 condivide la piattaforma SEA (Sustainable Experience Architecture) con le vetture del Gruppo Geely. Nello specifico troviamo numerose attinenze con la Zeekr X, veicolo per il mercato asiatico che difficilmente vedremo sulle strade europee. Sebbene in questa prima fase la EX30 preveda la sua costruzione nel polo produttivo di Zhangjiakou, in Cina, è in fase di sviluppo l’avvio della produzione per il 2025 nello stabilimento belga di Ghent, così da mantenere la produzione del modello a ridosso dei mercati di riferimento. Tre i livelli propulsivi a oggi previsti, totalmente elettrificati e diversificati per potenza, trazione e capacità delle batterie, che si traduce naturalmente in distanza percorsa tra una carica e l’altra. Partendo quindi dalla EX30 a motore singolo, sincrono a magneti permanenti, che sebbene si collochi gradino più basso della gamma è quella che presumibilmente riscontrerà il maggiore favore del pubblico, grazie a un prezzo d’acquisto molto aggressivo. Il modello d’accesso non rinuncia però a prestazioni di tutto rispetto, garantite da un motore da ben 272 CV montato sull’assale posteriore, con coppia prossima ai 35 kgm, subito pronta, tale da assicurare accelerazione 0-100 km/h in 5,7 secondi ed una velocità massima limitata a 180 km/h. In questo caso l’energia viene erogata da un pacco batterie LFP (Litio Ferro Fosfato) da 51 kWh, che consentono un’autonomia dichiarata di 344 chilometri.
Maggiore capacità per la Extended Range, il modello intermedio, dotato dello stesso schema motoristico ma forte di un accumulatore di tipo NCM (Litio Nickel Manganese Cobalto), da 69 kWh, per un incremento di percorrenza fino a 475 km. Al vertice si colloca la EX30 Twin Motor Performance, al cui motore se ne accoppia un secondo, questa volta sull’assale anteriore, per ulteriori 156 CV, che portano a 428 CV la potenza complessiva del sistema, 55,4 kgm di coppia e una trazione permanente sulle quattro ruote. Dotata del medesimo pacco batterie della Extended Range, per la Twin Motor l’autonomia dichiarata si riduce a un massimo di 449 km, con accelerazione 0-100 km/h in soli 3,6 secondi – la più scattante tra le Volvo - e velocità di punta, come per le altre, limitata a 180 km/h.
I veicoli EV ci hanno abituati a masse importanti. Qui ridotta, per quanto possibile, a un peso a vuoto compreso tra i 1.765 e i 1.885 kg, secondo motori e accumulatori. L’appoggio al suolo e le forze inerziali vengono gestite da uno schema di sospensione a quattro ruote indipendenti, con barra stabilizzatrice anteriore, mentre i quattro freni a disco garantiscono una frenata rigenerativa per il recupero dell’energia. A chiudere il cerchio prestazionale, proprio le ruote, con cerchi in lega da ben 18” e pneumatici 225/55 già sull’entry level, riservando quelli da 19” con maggiori 245/45 per le versioni di punta, senza trascurare un’interessante opzione con ruote da 20 pollici e pneumatici 245/40 disponibili su richiesta.
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