CROSSOVER STILE COUPÉ

SARÀ CHE il segmento delle berline premium ci ha abituati più ai contenuti elevati che alla pura estetica, ormai troppo allineata alla sobria funzionalità. Di certo Citroën ha centrato l’obiettivo di emergere dal coro delle attuali berline, conquistando al primo sguardo con quella che appare una vera crossover polivalente, un po’ wagon e un po’ coupé, che spicca all’occhio senza esibire linee sfacciatamente inusuali, ma raffinate e personali come si conviene a una vera signora d’alta classe. Ecco quindi la media premium della maison transalpina, che si affianca alla berlina C5, pronta a stupire tanto per le sue soluzioni ricercate quanto per le dotazioni da vera ammiraglia, cui non mancano i cerchi in lega diamantati da 19 pollici presenti sulle versioni al top di gamma, con pneumatici a basso coefficiente d’attrito per ridurre ulteriormente le emissioni nocive. Non fa eccezione la scelta motoristica, che propone le più moderne unità diesel e benzina, tutte turbocompresse e a iniezione diretta di carburante, oltre a una interessante versione ibrida a quattro ruote motrici e funzione Zero Emissioni per i brevi tratti urbani.

 

Arredamenti d’atelier

Non è solo una questione di percezione; la qualità di materiali e progettazione è reale, e si evince dall’attenzione con cui è stato pensato ogni dettaglio dell’arredo interno, che contraddistingue gli spazi abitativi dagli elevati standard. All’interno dell’arioso abitacolo, più che adeguato per una berlina di 4,53 metri di lunghezza, con passo di 2,73 metri, la raffinatezza viene raggiunta mediante la razionale disposizione di comandi e portaoggetti, rivestimenti ed elementi di rifinitura, in grado di accontentare anche il driver più esigente. La selleria in pelle, di serie a partire dal secondo livello d’equipaggiamento dei tre previsti (Chic, So Chic e Sport Chic), presenta una lavorazione trapuntata molto elegante, già introdotta sulla DS4, ed è offerta in numerose varianti di colore, per il migliore abbinamento cromatico con la tinta di interni e carrozzeria, incorporando inoltre nella poltrona conducente un sistema di massaggio lombare particolarmente apprezzabile durante le lunghe percorrenze.

Pochi i compromessi sul fronte abitabilità, sempre confortevole per quattro e fino a cinque passeggeri, disponendo di una capienza del vano bagagli prossima più a una station wagon pura che a una berlina di fascia media, con 468 litri di volume utile in configurazione a cinque posti, incrementabili a 1.288 reclinando lo schienale posteriore. E con il tettuccio panoramico in cristallo, la luminosità interna, parzializzabile con l’oscuramento separato in tre segmenti, offre una vista sul mondo esterno molto vicina a quella di una spider.

Una scelta in controtendenza è stata invece effettuata nell’impiego dell’autotelaio, rinunciando alle peculiari sospensioni idropneumatiche simbolo della filosofia Citroën: accantonato il pianale della C5 e il suo esclusivo sistema Idrattiva III, la DS5 è stata infatti pensata utilizzando la piattaforma della C4 Grand Picasso, offrendo una configurazione classica a quattro ruote indipendenti con schema McPherson anteriore e traversa deformabile dietro, con elementi elastici dal ridotto ingombro proprio per non influire sulla volumetria interna. L’assetto prescelto punta più sulla sportività che sul comfort, con una reattività evidente nella guida dinamica, ancor più accentuata in presenza delle ruote generosamente dimensionate da 18 e 19 pollici a spalla ribassata. Il corredo della dotazione elettronica di controllo non esclude nessuna funzione, dall’Esp con Traction Control intelligente e antislittamento, all’Abs con ripartitore della frenata e assistenza alla ripartenza in salita Hill Assist.

 

Francesina di Germania

Tecnologia a prova di tedesco. Può sembrare un modo di dire, che nella realtà qui trova applicazione proprio nella scelta di specifici elementi tecnici, come appunto molti particolari degli arredi e dei loro meccanismi, parte della strumentazione e delle componenti elettroniche, oltre alle motorizzazioni a benzina, sviluppate grazie alla sinergia tra il gruppo Psa e Bmw. Una scelta ormai consolidata nel tempo che non deve far inorridire i puristi del marchio parigino: nell’era del mercato globale ogni strategica cooperazione porta inequivocabili vantaggi, su un fronte e sull’altro. Che in questo caso si materializza con l’unità a benzina quattro cilindri di 1.6 litri di cilindrata, della famiglia Thp, Turbo High Pressure, con iniezione diretta ad alta pressione (fino a 120 bar) e turbocompressore Twin Scroll, prestante e flessibile grazie alla presenza della fasatura variabile delle canne di aspirazione e scarico, offerta con due livelli di potenza, da 156 e da 200 cv.

Particolarmente interessante è la duplice opzione offerta dalle motorizzazioni Turbodiesel Hdi, con una versione e-Hdi 110 dalle emissioni particolarmente contenute (114 g/km di CO2) e consumi molto ridotti, nell’ordine dei 22,7 km/litro nel ciclo misto, pur senza rinunciare a una velocità di punta di oltre 190 km/h e a prestazioni di accelerazione e ripresa comunque onorevoli per una berlina d’alta gamma. Il risultato della e-Hdi, dove “e” sta appunto per ecologica, è stato raggiunto mediante l’applicazione di una serie di artifici volti a minimizzare consumi ed emissioni, come il sistema Start&Stop di seconda generazione presente di serie, il cambio pilotato a 6 rapporti e il recupero energetico in fase di frenata, mediante un alternatore intelligente che le conferisce l’appellativo di “micro-ibrida”. 

Al vertice si colloca la versione Hdi 160, dotata di un sistema common rail di 3° generazione a elevatissima pressione (2.000 bar), in grado di sviluppare 163 cv di potenza e 34,7 kgm di coppia massima sempre disponibile tra 2.000 e 3.000 giri/min, gestito a scelta da una trasmissione a cambio manuale oppure automatica a 6 rapporti, in grado di esprimere al meglio le potenzialità dinamiche dell’ammiraglia francese.

Ma la più eclatante novità risiede in quella versione Hybrid4 che farà la felicità del pubblico più sensibile all’ambiente e che, primo modello di questo tipo commercializzato dalla marca, affianca all’unità termica Hdi 160 un motore elettrico sincrono a magnete permanente da 42 cv di picco, collocato sulle ruote posteriori, tale da offrire in concerto con l’anteriore un incremento della potenza complessiva, qui di 200 cv a pieno regime, della trazione integrale sulle quattro ruote e di un significativo abbassamento di consumi ed emissioni, in media 26,3 km con un litro di gasolio e 99 g/km di CO2 allo scarico. Le quattro funzioni d’intervento prevedono così una modalità Auto, che gestisce autonomamente il sistema secondo la tipologia di guida, una Sport, per le massime prestazioni con funzione boost del motore elettrico, una 4WD per beneficiare appieno della trazione sulle quattro ruote, e una Zev, totalmente elettrica, seppur per brevi tragitti mai superiori ai 4 km, per avanzare silenziosamente nel traffico urbano utilizzando la sola trazione elettrica e neppure una goccia di carburante.

In tutto quattro le opzioni legate agli elementi rotolanti, con pneumatici predisposti in primo equipaggiamento concentrati su due famiglie (e marchi) differenti: dai 215/60 R16 a risparmio energetico ai 225/50 R17 intermedi, fino ai più sportivi 235/45 R18 e 235/40 R19.

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