A TUTTO VOLUME

Le monovolume di fascia alta o MPV, Multi-Pourpose Vehicle, oggetto di rivoluzione per il trasporto familiare degli anni ’90, rappresentano ancora una valida alternativa alle necessità di massima spaziosità, senza rinunciare al comfort offerto da berline e station wagon di classe superiore. Il ridimensionato interesse per questa categoria non ha influito sui loro contenuti, anzi se possibile ne ha rafforzato la qualità intrinseca, ribadendone la validità tra le opzioni di scelta a disposizione della clientela più attenta ed esigente.

Esempio lampante del concetto di monovolume stradista e capiente evoluta nel tempo, la veterana Alhambra perdura sui listini da un ventennio, rivista e aggiornata fino ai giorni nostri grazie all’ultimo restyling datato 2015, eseguito come sempre sotto il rinomato marchio di fabbrica del Gruppo Volkswagen.

 

Un club per sette

Lo spazio non manca, il lusso, volendo, nemmeno. Un ambiente ovattato e con due livelli di allestimento, Style e Advance, dona alla Alhambra un quid di rilassatezza, sebbene l’icona spagnola del trasporto passeggeri non rinunci a qualche velleità sportiveggiante, merito delle versioni top di gamma da 184 CV di potenza, cambio automatico DSG a doppia frizione, sospensioni adattive e trazione integrale permanente 4Drive.

Il modello aggiornato di recente poco cambia esteticamente rispetto la serie precedente, mantenendo quelle caratteristiche che l’hanno reso uno dei protagonisti del suo settore. Con poco più di 4,85 metri di lunghezza esterna, 1,90 m di larghezza e 1,72 d’altezza, la Alhambra non impressiona per muscolosità quanto per funzionalità, associando una linea aerodinamica (con Cx di appena 0,299) a elementi stilistici di richiamo al family feeling, concentrati soprattutto nella sezione frontale, dove i gruppi ottici e la calandra a freccia rievocano al primo sguardo gli stilemi della Casa di Martorell. Gli aggiornamenti si sono concentrati sui fari, al bixeno gli anteriori con sistema AFS direzionale e con luci a led i posteriori, sugli allestimenti interni, volante multifunzione incluso, sull’adozione di nuove motorizzazioni più efficienti e, naturalmente, sul rinnovato disegno dei cerchi in lega, offerti di serie da 16 e 17 pollici, secondo le versioni, e in opzione anche da 18”, con pneumatici rispettivamente da 205 o 215/60 R16, 225/50 R17 fino ai ribassati 225/45 R18.

Lo spazio domina nell’abitacolo, e non poteva essere altrimenti, ma con accorgimenti furbi e ricercati per massimizzarne la versatilità. Come la scomparsa, sotto al pianale, di seconda e terza fila dei sedili, attraverso il sistema EasyFold, così da ottenere all’occorrenza una superficie di carico perfettamente piatta. All’interno i passeggeri accedono attraverso due portelloni scorrevoli ad apertura elettrica e ad ampiezza programmabile, automatizzati come quello del bagagliaio, mentre per caricare borse e materiali si può contare su una capacità di carico del vano portabagagli di 267 litri, che salgono a ben 809 con 5 posti, fino all’esorbitante capienza di 2.430 litri (quasi 2,5 metri cubi di volume) viaggiando solo in due, sfruttando tutta la sezione posteriore, con ben 2,10 metri di lunghezza utile.

Spaziosa dietro, comoda davanti: affrontare un lungo viaggio risulta più confortevole, sia per il conducente, che può beneficiare della funzione di massaggio inclusa nella poltrona di guida, sia per i passeggeri, attraverso sedute spaziose offerte dai divani separati, con i sedili della seconda fila – oltre che nell’inclinazione - regolabili di 160 mm in senso longitudinale, e con una climatizzazione sempre adeguata alle singole necessità attraverso la separazione del flusso d’aria in tre zone distinte.

Tra i contenuti di rilievo spicca il nuovo sistema di infotainment, pilotato dal diplay multifunzione MFA da 6,5”, con tasti di comando sul volante, che consente, oltre alla navigazione Gps, all’interfaccia telefonica (con lettura vocale dei testi) e alla diffusione musicale, anche la connessione al web mediante il sistema Mirror Link, a disposizione degli smartphone di tutti i passeggeri.

La semplicità di movimento la fa da padrona alla guida della Alhambra, a cominciare dall’avviamento Kessy del motore, tramite pulsante posto sulla consolle, dalla stabilità gestita dal sistema Esp di ultima generazione, fino alle manovre di parcheggio, automatizzate tramite il Park Assist che provvede in autonomia alle manovre di inserimento in retromarcia negli spazi di sosta.

 

Diesel di massima efficienza

Persi due motori se ne guadagna un altro, decisamente interessante. Privata delle unità TSI a benzina, poco appropriate su questa tipologia di veicoli, Seat attinge al patrimonio Volkswagen per quanto riguarda il TDI in dotazione, un’unica moderna unità a 4 cilindri di 2 litri di cilindrata, common rail a quattro valvole, omologata Euro 6 e ben presente su numerosi modelli del gruppo, predisposta su tre varianti prestazionali, con 115, 150 e 184 CV di potenza. Le doti velocistiche si attestano su valori notevoli, rispettivamente con velocità massime dai 188 ai 204 km/h, buone doti di accelerazione e ripresa (valutandola come una grossa multispazio quale è e non una berlina sportiva), specialmente se fornita della trasmissione automatica DSG a doppia frizione, a sei rapporti, in luogo della manuale, sempre a sei marce. Particolarmente interessante il fronte consumi, supportati dallo Start & Stop e dal recupero dell’energia in frenata che va ad alleggerire il carico sull’alternatore, con una percorrenza media dichiarata che varia tra i 20 e i 17,8 km/litro, soprattutto considerando la massa non esigua, poco inferiore ai 19 quintali in ordine di marcia, 100 kg in più per gli organi meccanici aggiuntivi sui modelli 4Drive con trasmissione integrale permanente.

La piattaforma sulla quale è stata sviluppata la Alhambra, nemmeno a dirlo, è la stessa della parente stretta Volkswagen Sharan, con la quale condivide gran parte dei contenuti tecnologici. Una struttura con sospensioni a quattro ruote indipendenti, sorrette da telai ausiliari in alluminio, provvede a offrire il massimo livello di comfort, con classici elementi elastici a molle elicoidali e ammortizzatori idraulici, supportati da barre antirollio davanti e dietro. In opzione è disponibile la regolazione adattiva dell’assetto DCC, che agisce sulla regolazione delle valvole degli ammortizzatori per adattare la risposta della vettura alle condizioni stradali.

La trazione alle ruote anteriori si evolve in integrale permanente sulle versioni dotate di sistema 4Drive, con controllo elettronico della ripartizione, mentre la frenata viene garantita da quattro dischi ventilati di grosse dimensioni (di 312 o 314 mm di diametro davanti e 282 mm dietro) gestiti dall’antibloccaggio Abs.

Dotata in primo equipaggiamento di pneumatici autosigillanti, in grado di ovviare istantaneamente alle più comuni forature in agguato lungo la strada, la Seat Alhambra non prevede, di serie, alcun tipo di accessorio per l’intervento o la sostituzione d’emergenza, né la ruota di scorta e neppure il kit di riparazione, quest’ultimo comunque fornibile in opzione su richiesta.

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