Pneumatici lisci, danneggiati e non omogenei. È quanto emerso dall’indagine Vacanze Sicure 2023 realizzata dalla Polizia Stradale, Assogomma e Federpneus. Su 8.865 auto controllate in 6 regioni, nel periodo tra maggio e giugno, sono risultate con pneumatici non conformi 18 vetture su 100, che diventano quasi 25 su 100 se si considera anche l’assenza di revisione. Il campione indagato ha un’anzianità pari a 8 anni e 10 mesi mentre la media del parco circolante italiano è oggi di 12 anni e 6 mesi. Quasi 4 anni di differenza tra età media dei veicoli circolanti in Italia e campione indagato sono molti e dovrebbero dare luogo a risultati più confortanti. Anche la prevalenza di controlli sulla viabilità autostradale, dove generalmente circolano le vetture in migliori condizioni, dovrebbe dar luogo a risultati positivi. Valle d’Aosta e Veneto sono due regioni tra le prime cinque in Italia con Parco circolante più giovane, mentre la regione Marche è dotata del parco auto “più green” d’Italia (fonte Aci 2023). I risultati che emergono dall’indagine annuale non vanno in questa direzione. In queste sei regioni con 37 province, circolano oltre 12.539 milioni di vetture che rappresentano il 31,2%* del totale nazionale. Le sei regioni sotto controllo sono caratterizzate da un forte volume di traffico, sia di business che turistico. Le regioni dell’indagine Vacanze Sicure 2023 erano già state controllate negli anni pre-covid (2018-2019) e da allora ad oggi circolano sulle nostre strade milioni di veicoli in più che sono inoltre molto più vecchi. Le auto con meno di 10 anni di età presentano problemi ai pneumatici nella misura di 1 vettura su 5. Quelle che hanno più di 10 anni di età mostrano una frequenza ancor più significativa: 1 vettura su 3 ha problemi alle gomme. Negli ultimi dieci anni sono stati controllati nell’ambito del progetto Vacanze Sicure oltre 100.000 veicoli in tutta Italia e, a prescindere dalla regione indagata, i risultati relativi alle non conformità delle gomme sono stati sempre mediamente allineati. Se traguardassimo i risultati del campione sul parco circolante italiano, costituito da oltre 40 milioni di autovetture, si potrebbe stimare in 8 milioni di auto quelle che sono potenzialmente pericolose perché con pneumatici non conformi.
Pneumatici lisci
Nelle regioni oggetto di indagine la media riscontrata di gomme lisce si attesta al 7% con significative variazioni tra la migliore, le Marche (3,72% del campione) e la peggiore la Puglia (10,70% del campione). Se è vero che nelle province pugliesi si raggiungono mediamente percentuali di pneumatici lisci particolarmente elevate, vedi ad esempio Lecce con il 23% delle auto controllate e Foggia con il 17%, è altrettanto vero che nella provincia di Taranto la percentuale scende drasticamente a meno dell’1%. Quest’ultimo dato si contrappone a quanto era stato rilevato nel 2019 (13%) che, grazie ad un’attività di controllo, aveva consentito di scoprire un commercio illegale di pneumatici usati di tipo invernale. Un chiaro esempio di come i controlli possano rappresentare un deterrente alle illegalità. “Prima di intraprendere un viaggio è fondamentale anche verificare che gli pneumatici siano in perfetta efficienza – ha detto Filiberto Mastrapasqua, direttore del Servizio Polizia Stradale –. Gli pneumatici sono l’unico punto di contatto del veicolo con la strada ed è importantissimo controllarne l’usura, la pressione e l’aderenza. Guidare con pneumatici non omologati e/o danneggiati, oltre ad avere una rilevanza dal punto di vista sanzionatorio, rappresenta un atto di irresponsabilità perché espone, ad un elevato rischio di incorrere in un incidente stradale. La sicurezza non va in vacanza, quando si è alla guida, tra le varie accortezze, prestiamo attenzione anche agli pneumatici, ne va della nostra ed altrui incolumità”.
Non omogeneità
Cosa si intende per equipaggiamento non omogeneo? Tutte quelle vetture che montano pneumatici di marche o modelli diversi sullo stesso asse oppure con due pneumatici invernali e due estivi, il cosiddetto «equipaggiamento misto». Il primo è un equipaggiamento vietato dal Codice della Strada, il secondo è esplicitamente sconsigliato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, oltre che dai costruttori di pneumatici. La non omogeneità, che quest’anno si attesta mediamente al 7,65%, è in forte crescita rispetto ai valori pre-covid nelle stesse regioni. I valori raddoppiano e in alcune province triplicano. Questa non conformità rappresenta un rischio per la sicurezza non irrilevante. Come dire: nessuno camminerebbe con scarpe diverse o con tacchi ad una diversa altezza. In tutti questi casi abbiamo la consapevolezza di correre rischi per la nostra incolumità, lo stesso vale anche per i pneumatici disomogenei.
Danneggiamenti e non omologazione
Danneggiamenti e non omologazione si attestano su percentuali intorno al 2% e al 3% rispettivamente, senza grandi oscillazioni rispetto agli anni precedenti, anzi in miglioramento per quanto riguarda l’omologazione. Dal 2012, ovvero ormai da 11 anni le vetture di nuova immatricolazione hanno un dispositivo che ci avvisa, attraverso una spia sul cruscotto, di problemi di gonfiaggio alle gomme. Un aiuto agli utenti che consente di avvisarci per effettuare un controllo presso un gommista specialista e con ciò riducendo il numero di veicoli che presentano danneggiamenti alle gomme dovute a sottogonfiaggio. Se la percentuale di pneumatici non omologati è in forte calo è perché nel lontano 2010 è stato corretto il codice della strada vietando non solo la circolazione ma anche la produzione, la vendita e la detenzione di pneumatici non omologati con pesanti sanzioni per i contravventori. “Un dato appare evidente ed è una costante negli anni e i dati lo dimostrano: vi è una diretta correlazione tra l’età dei veicoli e le loro condizioni di manutenzione – ha precisato Fabio Bertolotti, direttore Assogomma –. Più passano gli anni e più i pneumatici risultano danneggiati o mal assortiti, mentre la percentuale di pneumatici lisci è quasi una costante, sempre altissima, trascorsi i primi 4 anni dall’immatricolazione. In Italia le auto non vengono sostituite quindi invecchiano senza la dovuta manutenzione. È evidente che gli incentivi all’acquisto di nuove auto non hanno consentito di svecchiare il parco circolante e le difficoltà economiche in cui versa il Paese non favoriscono le necessarie manutenzioni con effetti sulla sicurezza e circolazione nelle nostre strade. Occorre che le nostre Istituzioni ne prendano atto e agiscano di conseguenza. È quindi fondamentale operare con forme di incentivazione alla manutenzione dei veicoli con particolare riguardo a quei dispositivi che hanno particolare rilevanza per la sicurezza stradale, come i pneumatici”. I dati risultanti dall’indagine, realizzata sul modello ormai consolidato del Politecnico di Torino, denotano che anche su un campione sensibilmente più giovane rispetto alla media nazionale del parco circolante si riscontrano importanti problemi ai pneumatici. I pneumatici sono un elemento primario di sicurezza attiva. Essi infatti possono prevenire l’incidente stradale purché idonei alla circolazione, correttamente gonfiati ed in perfetto stato di manutenzione. Essi costituiscono il solo punto di contatto tra il veicolo ed il suolo è quindi essenziale che le loro caratteristiche originarie vengano mantenute nel tempo. Il consiglio è sempre quello di rivolgersi a gommisti specialisti e di far verificare gratuitamente, lo stato delle scarpe della propria auto soprattutto prima delle partenze per le vacanze. Non è sufficiente un calcetto al pneumatico, ma bisogna rispettare la pressione determinata dal costruttore del veicolo, riportata sul manuale di uso e manutenzione. Ciò consentirà di ottimizzare sia la vita dei pneumatici sia il consumo del veicolo con un comportamento sostenibile, amico dell’ambiente.
Consigli di Assogomma e Federpneus per mettersi in viaggio sicuri
- Verificare con regolarità la pressione ed il gonfiaggio
Un calo della pressione nel tempo può essere dovuto alla naturale diffusione dell’aria attraverso il pneumatico stesso, sbalzi della temperatura ambientale, piccole perforazioni. Il controllo va effettuato a freddo (max 2/3 km di percorrenza) almeno una volta al mese e prima di lunghi viaggi.
In caso di controllo “a caldo” (il pneumatico riscalda con l’impiego) è normale prevedere un incremento di pressione fino a 0,3 bar. Non sgonfiare mai i pneumatici caldi.
Rispettate i valori di pressione prescritti dal Costruttore del veicolo (vedi manuale di uso e manutenzione).
Non dimenticare la ruota di scorta.
Pressioni insufficienti sono all’origine di surriscaldamenti, insicurezza di guida per alterato comportamento del veicolo, consumi rapidi e irregolari, aumento del consumo di carburante.
- Controllare lo stato di usura e le conseguenze di eventi accidentali
Un controllo periodico permette di individuare le eventuali conseguenze di urti, deformazioni, strisciamenti che si possono manifestare a distanza di tempo dall’accaduto. Eventuali lesioni, tagli, rigonfiamenti sui fianchi o sul battistrada richiedono un controllo immediato. Consumi irregolari possono essere riconducibili ad anomalia meccaniche quali: imperfetta equilibratura delle ruote, irregolarità di frenata, inefficienza delle sospensioni (ammortizzatori) e non corretta geometria del veicolo. Il battistrada dei pneumatici degli autoveicoli deve avere uno spessore minimo di 1,6 mm così come previsto dal Codice della Strada. Ad usura quasi al limite di legge la capacità del battistrada di assicurare l’aderenza al suolo diminuisce in particolare sul bagnato. In tali condizioni è necessario regolare di conseguenza la velocità.
- Scegliete pneumatici idonei in fase di sostituzione
È essenziale utilizzare pneumatici aventi le caratteristiche omologate all’origine dal Costruttore del veicolo e riportate sulla Carta di Circolazione.
Per mantenere le condizioni ottimali di guida del veicolo è opportuno montare quattro pneumatici uguali ed allo stesso grado di usura. È obbligatorio il montaggio omogeneo sullo stesso asse: in ogni caso i pneumatici nuovi o i meno usurati sono da montare sull’asse posteriore.