Come vedrete, fra gli articoli di questo numero della rivista riportiamo in sintesi i risultati della campagna di controlli “Vacanze Sicure 2024”, promossa dalla Polizia di Stato con il sostegno di Assogomma e Federpneus: i dati che emergono non sono incoraggianti per quel che riguarda la sicurezza stradale, perché dai quasi 10.000 controlli effettuati sulle strade di 9 regioni risulta che oltre l’8% delle vetture presenta pneumatici all’asse anteriore con una profondità residua del battistrada inferiore al limite di legge di 1,6 mm. Questo dato sulle gomme lisce, peraltro, è tornato a peggiorare dopo che alcuni fa era sceso poco sopra al 2% delle auto. Emerge inoltre una correlazione tra l’età dei veicoli e la loro non conformità al Codice della Strada in termini di pneumatici (equipaggiamento non omogeneo, battistrada lisci o presenza di danneggiamenti visibili a occhio nudo) oppure per revisione scaduta; infatti, oltre 1 vettura su 5 (21,81%) con meno di 10 anni ha problemi alle gomme o non è in regola con la revisione, nei veicoli con oltre 10 anni di età il rapporto sale a 1 vettura su 3 (28,95%). Tutto questo, mentre il nostro parco circolante continua a invecchiare: dei 41 milioni di vetture che risultano immatricolate al 2023, l’età media è ormai di 12 anni e 8 mesi, il 59% delle vetture ha oltre 10 anni di età e quasi il 10% ha più di 30 anni. Anche al di là della correlazione fra invecchiamento dei veicoli e utilizzo di pneumatici non idonei, però, il quadro sopra raffigurato ci dice in sostanza una cosa: chi viaggia con pneumatici lisci, o con danneggiamenti evidenti, o con altri tipi di non conformità, è un automobilista che di fatto ha smesso di andare regolarmente dal gommista, con importanti ricadute anche sulla sicurezza, propria ed altrui. Basterebbe molto poco, eppure, per invertire questa tendenza: la grande maggioranza dei gommisti offre gratuitamente il controllo della pressione di gonfiaggio dei pneumatici, un’attività che impiega pochi minuti ma che offre un vantaggio concreto e importante a entrambe le parti: l’automobilista può mantenere sempre ottimale il livello di sicurezza, perché oltre alla pressione di fatto si controlla sempre lo stato generale del pneumatico e la sua funzionalità; il gommista invece ha in questo momento un’occasione importante per restare in contatto con la clientela, e anche senza dover necessariamente vendere dei pneumatici nuovi potrebbe trarre benefici concreti da una frequentazione più regolare con il circolante.
Tornare a pubblicizzare l’opportunità del controllo gratuito della pressione – cosa ormai fattibile su larga scala e a costo zero grazie ai canali digitali – potrebbe quindi essere un’attività vantaggiosa per le aziende e per la sicurezza.