Transizione energetica, c’è ancora tanto che possiamo fare. Ma dobbiamo averne la possibilità!

L’edizione 2025 di Autopromotec, rassegna internazionale dell’aftermarket automobilistico, si è da poco conclusa a Bologna con risultati ancora una volta importantissimi, in termini di partecipazione di espositori e visitatori, e di innovazione presentata dalle aziende. La fiera si è confermata come un evento che non è soltanto una vetrina espositiva, ma un punto di incontro a livello internazionale per l’intera filiera ed un motore strategico per l’evoluzione del settore. Nei numerosi eventi ed occasioni di confronto fra i massimi esponenti del comparto ed i rappresentanti delle istituzioni, è emerso con grande chiarezza un messaggio di importanza fondamentale per il nostro futuro: la necessità di modificare urgentemente le norme europee nel settore automotive che riguardano principalmente la scadenza fissata per lo stop al motore endotermico, e l’approfondimento di soluzioni alternative all’elettrico. Infatti, la scelta di adottare scadenze inamovibili sul tema della transizione energetica ha avuto come risultato una brusca frenata della produzione industriale. Le multe e i divieti dell’Unione Europea hanno prodotto seri danni a tutta la filiera dell’auto continentale, che oggi si trova in grave difficoltà, praticamente privata del proprio futuro. Per questo è indispensabile rivedere la scadenza del 2035 per lo stop al motore endotermico, spostandola al 2050, così da ridare fiato all’economia europea e permettere alle imprese della filiera di restare sul mercato senza subire conseguenze irreversibili. Alle stesse imprese dobbiamo concedere la possibilità di approfondire, con pragmatismo e in modo razionale, come risolvere il problema delle emissioni inquinanti. È opinione massimamente condivisa che l’elettrico a batteria non sia l’unico sistema per la mobilità sostenibile: dobbiamo approfondire le problematiche della transizione energetica con maggior prospettiva e realismo, con un approccio di neutralità tecnologica. Il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione non può dipendere da una sola soluzione imposta da altri: biocarburanti e idrogeno devono essere parte della transizione, e la normativa deve tener conto delle specificità dei diversi segmenti del settore per sfruttare a pieno tutte le innovazioni che sono già a nostra disposizione o in corso di studio, altrimenti, staremo sprecando una opportunità enorme per salvare la nostra industria insieme all’ambiente. Non dimentichiamo infine il ruolo specifico dell’aftermarket, portatore anch’esso di enormi benefici ambientali, in quanto presi dal dibattito sull’elettrico rischiamo di dimenticare che mantenere in perfetta efficienza e continuare a utilizzare un’auto è quasi sempre più sostenibile che rottamarla per acquistarne una nuova. Anche un intervento apparentemente ordinario come un assetto ruote contribuisce in modo sensibile alla riduzione dei consumi energetici e del consumo dei pneumatici. Non sono solo gocce nel mare, ma elementi importanti che devono essere riconosciuti e valorizzati come tali. Le nostre aziende, dunque, hanno ancora tanto da offrire per sostenere la transizione energetica e la mobilità sostenibile, ma devono avere la possibilità di farlo!