Ci è capitato più volte negli ultimi due anni di soffermarci a considerare che la filiera commerciale del pneumatico è riuscita tutto sommato a resistere all’impatto di quell’onda anomala che è stata la pandemia del Covid. Per un verso, grazie al fatto che proprio per impulso della pandemia è aumentato il ricorso ai mezzi privati di trasporto, e, per l’altro, perché per sua natura il pneumatico è un bene necessario, il cui acquisto si può rimandare di qualche tempo, ma non di molto. Questo non significa che non vi siano sfide importanti all’orizzonte, legate alle forti evoluzioni che su più fronti avanzano: stanno cambiando le vetture, o meglio la mobilità stessa, cambiano le attitudini del cliente, i canali di comunicazione che utilizza, cambia il lavoro dell’officina e cambia anche il modo di fare quelle attività che di per sé sono rimaste le stesse di una volta. Il mestiere del “gommista”, come lo abbiamo conosciuto per anni, sta quindi assumendo adesso contorni sempre più complessi.
Su questo numero di Pneurama troviamo, fra gli altri, due temi particolarmente emblematici di questo momento di passaggio, e sono a loro modo due spunti che in questa prospettiva possono essere di grande utilità per coloro che credono nel valore del cambiamento, del rinnovamento e dell’innovazione.
Il primo elemento è la formazione: in un momento di crescente complessità, innovare le competenze è sempre più importante per il futuro delle aziende. È per questo che Federpneus ha creato la sua nuova Scuola Nazionale, pensata per la formazione continua dei rivenditori. Solo un dato per rappresentare quanto sia profondo il bisogno di formazione lungo la filiera del postvendita: negli ultimi 5 anni, ovvero dal 2017 al 2021, il numero di operatori dell’assistenza automotive in Italia è passato da 52.691 a 48.467. Questo significa che hanno chiuso oltre 4.200 aziende. Il 98% di queste oltre 4.200 chiusure è stato causato dall’impossibilità di effettuare il ricambio generazionale. È sempre più difficile trovare giovani interessati a studiare per entrare nel mondo dell’assistenza postvendita. Eppure, il mestiere dell’autoriparazione sta diventando sempre più tecnologico, informatizzato, dinamico e affascinante.
Ed ecco qua il secondo elemento: l’aggiornamento tecnologico. Fra poche settimane Autopromotec torna a Bologna dopo tre anni, un lasso di tempo che per l’industria dell’automotive e dell’aftermarket consente un grande salto in avanti. Oltre alle numerose novità di prodotto presenti in fiera, di cui abbiamo alcune anticipazioni su questo numero, e ai tanti espositori italiani ed esteri da visitare, ci saranno anche momenti di incontro specificamente dedicati anche al mondo dei pneumatici.
Che cosa hanno in comune questi due spunti? Forse il fatto che la loro possibile utilità va oltre l’immediata apparenza: non si tratta solo di conoscere, possedere e saper sfruttare al meglio le tecnologie più innovative (che pure sono una condizione necessaria per essere competitivi). Si tratta soprattutto di comprendere che da questi elementi può scaturire l’idea giusta per ammodernare l’azienda, ripensando il concetto di servizio, di assistenza, di business. Insomma, stare al passo con i tempi è importante, ma con gli strumenti giusti si può andare oltre: nel proprio piccolo, ogni azienda può riuscire a fare l’andatura, a dettare il passo a cui gli altri si dovranno adeguare. Se anche per voi è il momento di allungare il passo, ci vediamo a Bologna dal 25 al 28 maggio.