Sostegni importanti del Governo al settore in crisi

Sembra aver definitivamente virato sul sereno il clima del rapporto tra Governo e autotrasporto. Il dialogo reciproco sulle conseguenze disastrose della guerra in Ucraina ha portato alla sospensione del blocco dell’autotrasporto inizialmente previsto per il 4 aprile.  La misura è stata stabilita in seguito all’approvazione del Decreto-legge sulle misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina approvato dal Consiglio dei Ministri, che fa arrivare a 640 milioni di euro le risorse destinate a questo settore gravemente colpito dal caro carburante. Inoltre, il decreto prevede una riduzione delle accise sul gasolio per autotrazione oltre a un affinamento delle regole nel rapporto tra autotrasporto e committenza già condivise nel Protocollo d’Intesa e al rifinanziamento per il 2022 di marebonus e ferrobonus.

La norma porta anche all’esonero per il 2022 del contributo dovuto dalle imprese all’Autorità di regolazione dei trasporti e al rafforzamento per ulteriori 20 milioni per sostenere il costo pedaggi e la riduzione delle spese non documentate. Tra i sostegni che erano più attesi tra gli autotrasportatori c’è l’inserimento nei contratti di trasporto della clausola di adeguamento del corrispettivo che tiene conto dell’aumento del prezzo del carburante. Per quanto riguarda i contratti stipulati in forma scritta la clausola scatta nel momento in cui il costo del carburante registri una variazione di almeno il 2% del valore preso a riferimento al momento della stipula del contratto o dell’ultimo adeguamento effettuato. Mentre per i contratti di trasporto merci in forma non scritta si prevede che il corrispettivo venga definito in base ai valori indicativi di riferimento pubblicati sul sito del Mims e aggiornati periodicamente. I prezzi indicativi di riferimento del costo del carburante saranno aggiornati almeno trimestralmente dal ministero. Vi saranno controlli sul rispetto dei tempi di pagamento dei contratti di trasporto, coinvolgendo anche dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato e del Comitato Centrale per l’Albo nazionale degli autotrasportatori. Prevista poi la revisione della regolamentazione dei tempi per il carico e lo scarico delle merci e misure semplificative di agevolazione legate all’entrata in vigore del nuovo Regolamento Europeo. Inoltre, all’interno del Protocollo viene confermata la firma di entrambi i ministeri interessati, Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e Ministero dell’economia e delle finanze, del Decreto interministeriale per la ripartizione condivisa con le associazioni di categoria, per il triennio 2022-2024, del fondo di 240 milioni di euro destinati all’autotrasporto, che è in attesa del via libera della Corte dei Conti.  Prevista anche l’accelerazione per tutte le procedure di pagamento degli incentivi e dei contributi dovuti e la valutazione, già in corso sul piano normativo, per esplorare ogni soluzione finalizzata ad evitare anche per il corrente anno l’applicazione alle imprese del settore del contributo richiesto dall’Autorità di regolazione dei trasporti.

Dopo i provvedimenti emergenziali per l’autotrasporto merci varati dal Consiglio dei Ministri con il Decreto “Ucraina”, il coordinamento unitario delle Associazioni nazionali di categoria ritiene assolutamente prioritario che le ingenti risorse stanziate col Fondo da 500 milioni di euro dedicate al caro gasolio arrivino velocemente alle imprese che stanno subendo pesantissimi effetti dall’aumento vertiginoso dei prezzi. “Unatras – scrive una nota -  in questa difficilissima fase per la tenuta del comparto dell’autotrasporto merci, è impegnata costantemente nel confronto col Governo e sta assicurando agli uffici del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili tutto il proprio contributo per stabilire la migliore e più efficace modalità per fornire in maniera tempestiva liquidità agli autotrasportatori”.

Proprio per questo Unatras, “che apprezza l’impegno della Viceministra Bellanova nel far comprendere il ruolo essenziale dell’autotrasporto, ritiene indispensabile continuare a lavorare col Governo per trovare soluzioni utili a sostenere le imprese del comparto a cui destinare rapidamente le risorse previste e ribadisce la revoca del fermo nazionale dei servizi”. Il fronte internazionale: in Spagna è stato poi annunciato il raddoppio dello stanziamento per il settore dell’autotrasporto, che raggiunge così il miliardo di euro. Il sostegno attuato con queste risorse comprende una riduzione del prezzo del gasolio di 25 centesimi al litro (20 da parte dello Stato e 5 dalle compagnie petrolifere) in vigore fino al 30 giugno 2022 e contributi alle imprese di 1250 euro per ogni veicolo industriale pesante e 500 euro per ogni leggero. Le altre misure comprese nell’accordo sono il raddoppio del fondo per incentivare l’esodo degli autotrasportatori più anziani; facilitazioni a prestiti; l’impegno a elaborare entro il 31 luglio un progetto di Legge che limita il subappalto nell’autotrasporto; la frequenza mensile dell’applicazione del gasolio professionale e un rimborso da parte del tesoro su una vecchia vertenza.

 

 

Pacchetto mobilità: autorizzazione comunitaria anche per i furgoni

Nuovo fondamentale tassello del Primo Pacchetto Mobilità, che è l’obbligo per le imprese che svolgono autotrasporto internazionale con veicoli aventi massa complessiva tra 2,5 e 3,5 tonnellate di avere la stessa autorizzazione comunitaria necessaria per gli automezzi di massa superiore. Tutto ciò scatterà dal 22 maggio 2022 e rientra nel contrasto al trasporto abusivo e allo sfruttamento degli autisti, che sempre più spesso sono attuati proprio usando veicoli leggeri, che finora sfuggono alle norme comunitarie del settore, come autorizzazioni e rispetto delle ore di guida e di riposo. L’obbligo dell’autorizzazione comunitaria è stabilito dal Regolamento UE 2020/1055. In vista dell’entrata in vigore di questo provvedimento, il ministero Mims (ex Trasporti) ha diffuso il 30 dicembre 2021 la circolare 26033 che riporta alcune istruzioni operative.

La prima riguarda l’inizio della validità dell’autorizzazione comunitaria: “A decorrere dal 2 gennaio 2022, le licenze comunitarie rilasciate a titolo di rinnovo riporteranno come data di inizio validità quella del giorno successivo alla data di scadenza della precedente licenza, nel caso in cui quella ‘nuova’ venga rilasciata prima della citata data di scadenza, in modo da assicurare che la titolarità della licenza comunitaria da parte dell’impresa interessata sia senza soluzione di continuità. In questo caso data di rilascio e data di inizio validità della licenza possono essere diverse. Nel caso in cui la licenza sia rilasciata dopo la data di scadenza della precedente, la data di inizio validità corrisponde alla data di rilascio”, scrive la circolare. Per le imprese che hanno già veicoli industriali con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate non ci sono novità, perché il rilascio dell’autorizzazione comunitaria avverrà secondo le vigenti modalità, usando un modulo allegato alla circolare stessa. Però il numero massimo di copie certificate conformi rilasciato a ogni impresa sarà uguale al numero di tutti i veicoli con massa superiore a 2,5 tonnellate (esclusi quelli noleggiati senza conducente). Quelli con massa da 2,5 a 3,5 tonnellate dovranno avere a bordo tale copia solo dal 22 maggio 2022.

Le imprese che hanno solo veicoli con massa da 2,5 a 3,5 tonnellate – e che quindi finora non hanno ottenuto autorizzazioni – possono presentare la domanda dal 2 gennaio 2022. Il rilascio avviene secondo il normale procedimento istruttorio, compresa la verifica antimafia. Indipendentemente dalla data di rilascio, esse avranno come inizio di validità il 21 maggio 2022. Dopo il rilascio, l’impresa potrà chiedere le copie conformi da portare nel veicolo. Dal 21 maggio saranno unificate tutte le procedure di rilascio dell’autorizzazione comunitaria e delle loro copie certificate, indipendentemente dal tipo di veicolo. Le domande devono essere inoltrate solo per via telematica via Pec, evitando l’invio di documentazione non richiesta. Per le copie conformi non bisogna esibire l’originale, ma basta segnalare il suo numero identificativo.

 

 

Carenza autisti: la Liguria finanzia l’acquisizione di patenti

La Regione Liguria vuole contrastare la carenza di autisti. Ha per questo stanziato 300mila euro per contribuire alle spese per conseguire le patenti superiori C e CE e la Carta di qualificazione del conducente. Il contributo è erogato sotto forma di voucher del valore massimo di mille euro per le patenti e duemila euro per la Cqc, destinato a coprire le spese, al netto di tasse, bolli e visite mediche, per sostenere i corsi presso scuole guida che hanno sede in Liguria.

La Regione intende formare da 180 a 220 autisti. I destinatari sono disoccupati, sottoccupati e inoccupati. Davide Falteri, presidente di Fai Liguria, afferma che queste risorse “sono un’opportunità per le imprese del settore e per i disoccupati. Diventano una risposta concreta se coordinata assieme a quelle realtà che conoscono le esigenze del settore e che dispongono di una ‘banca dati’ in grado di agevolare l’incontro fra la domanda e l’offerta e possono così facilitare l’assegnazione del contributo regionale”.