Pirelli, il ruolo centrale della sostenibilità

Un’azienda con quasi 150 anni di storia, dove la responsabilità sociale è sempre stata un elemento chiave anche quando il termine sostenibilità non esisteva ancora. Pronta a festeggiare nel 2022 il secolo e mezzo di presenza sul mercato, Pirelli già da fine ‘800 aveva a cuore l’attenzione agli aspetti sociali dei propri dipendenti e delle loro famiglie. Realtà presente tra le 37 aziende all’interno del Global Compact Lead, la realtà fondata da Giovanni Battista Pirelli si basa su tutte le indicazioni in materia di sostenibilità sociale, ambientale ed economica.

 

Il significato di sostenibilità

Filippo BettiniMolto spesso il termine sostenibilità viene abusato oppure utilizzato senza solide basi. Non è il caso di Pirelli, dove viene inteso come uno strumento che non si limita al reporting, ma supporta e completa la visione aziendale nella creazione di valore a lungo termine. “La intendiamo come uno strumento per supportare, completare e proteggere la visione aziendale nella creazione di valore a lungo termine – ci sottolinea Filippo Bettini, Pirelli Sustainability & Future Mobility officer. “Non solo uno strumento di reporting ma soprattutto in logica prospettica per il futuro”. In Pirelli ogni volta che viene realizzato un piano industriale, nasce un nuovo piano di sostenibilità, come nel caso del piano 2020-2022 dove l’human capital ha un ruolo centrale. “Pirelli ha come primo obiettivo la sicurezza dei propri dipendenti, da cui deriva un programma realizzato con grandi investimenti che punta all’ambizione di zero incidenti. Se al 2020 abbiamo avuto un indice dell’0,2% di infortuni, l’obiettivo è zero incidenti nel 2025” precisa Bettini.

 

Sostenibilità ambientale: carbon neutral dal 2030

Impianti, prodotti e intera filiera produttiva. Il tutto in nome della parola sostenibilità. Pirelli punta a un miglioramento dell’efficienza dei propri impianti e dei propri prodotti partendo dall’utilizzo di energia elettrica completamente rinnovabile nel 2025. Diventando carbon neutral dal 2030. La sostenibilità ambientale è parte integrante dell’eco safety design. Come ricordato dall’ingegnere Bettini, si tratta di “un programma dove, a partire dal progetto iniziale, il prodotto viene pensato per essere il meno impattante possibile in ottica di produzione, utilizzo e dismissione. L’obiettivo è quello di avere un ciclo chiuso di totale riutilizzo. Pirelli già oggi utilizza materiali rinnovabili al 23%, salirà a oltre il 40% nel 2025 e arriverà a oltre il 60% nel 2030. I nostri pneumatici saranno più efficienti, rispettosi dell’ambiente e contribuiranno alla riduzione delle emissioni grazie anche alle nuove tecnologie utilizzate”.

 

Sostenibilità sociale

Se la sostenibilità ambientale ha un ruolo fondamentale, non lo è di meno quella sociale. Pirelli, infatti, ha sempre avuto particolare attenzione alle tematiche di welfare verso i propri lavoratori, partendo dagli ambulatori negli stabilimenti fino agli asili per i figli. “Con l’arrivo della pandemia abbiamo introdotto nuovi servizi – ricorda il Sustainability & Future Mobility officer di Pirelli – che puntano ad una maggiore tutela anche in ottica di smartworking, flessibilità e gestione della mobilità delle persone”. A questo si aggiunge l’attenzione al lavoro e alla produttività a lungo termine, che si è tradotto in un programma di reskilling e upskilling, per migliorare e fornire nuove competenze. Naturalmente l’inclusione sociale non interessa solo i dipendenti ma anche le loro comunità e i nostri fornitori. “Sulle comunità – ricorda Bettini – abbiamo un approccio che riguarda sia il nostro quartiere generale di Milano, dove l’inclusione passa tra la Fondazione Pirelli e la Fondazione Pirelli Hangar Bicocca, a cui si aggiungono programmi con le realtà locali che hanno portato, ad esempio, all’importazione di respiratori dalla Cina nel primo periodo dell’emergenza Covid. All’estero inoltre collaboriamo con progetti a supporto di ospedali e scuole, forniamo borse di studio per i figli dei dipendenti e controlliamo la nostra rete di fornitori fino al piccolo appezzamento del contadino indonesiano”. Tutto questo rientra in una strategia di sostenibilità realmente a tutto tondo, senza escludere nessun componente o realtà aziendale.