Nuovo Cinturato P7, largo alla mescola intelligente

Riunire l’eredità di un marchio con 70 anni di storia con le più recenti soluzioni tecnologiche: si può riassumere così lo spirito con cui nasce il nuovo Cinturato P7, lanciato nel 2020 su tutto il mercato europeo ed asiatico. Il nuovo pneumatico della P lunga rinnova la precedente generazione P7, introdotta nel 2009, mettendo a frutto i continui aggiornamenti resi possibili dalla sinergia con le principali case automobilistiche. Gli obiettivi che hanno guidato lo sviluppo della nuova gamma sono stati quelli di valorizzare gli aspetti che sono oggi ritenuti più importanti dagli automobilisti, ovvero sicurezza ed efficienza, superando i compromessi tipici del pneumatico, conciliando cioè le prestazioni sul bagnato con un valore contenuto di resistenza al rotolamento.

 

Il cuore dell’innovazione è nel battistrada

Le principali innovazioni messe in campo da Pirelli per superare le prestazioni del predecessore sono incentrate sul battistrada, a partire dalla mescola, che il produttore definisce “intelligente” perché capace di variare il proprio comportamento in funzione delle condizioni di guida e della temperatura, offrendo così al guidatore una finestra di funzionamento ottimale particolarmente ampia. Appositamente studiata per il nuovo P7, la mescola è arricchita con silice, resine specifiche, che hanno il compito di aumentare il grip, e polimeri funzionalizzati, cioè materiali elastomerici sintetici modificati chimicamente con il fine di migliorare l’interazione con la silice stessa. Sono proprio questi polimeri ad avere la capacità di cambiare comportamento in base alle temperature di esercizio, conferendo alla mescola una sorta di “intelligenza meccanica”. Inoltre, l’utilizzo nella mescola di polimeri ad alto peso molecolare apporta un sensibile incremento delle proprietà meccaniche, come resistenza all’abrasione e durabilità. Da notare anche che la mescola è stata progettata parallelamente al disegno, a beneficio del bilanciamento del “sistema battistrada” che guadagna un’impronta a terra ottimizzata; questo si traduce in una riduzione del calore generato durante il rotolamento, un incremento dell’aderenza e una diminuzione dell’abrasione.

Per quanto riguarda il disegno, troviamo sul battistrada del nuovo Cinturato P7 una geometria degli incavi laterali e longitudinali studiata per avere la massima efficienza nell’evacuazione dell’acqua, e blocchi di spalla disegnati per garantire le minori distanze d’arresto su asciutto e soprattutto su bagnato. Il disegno del battistrada e la sua distribuzione di rigidezza sono finalizzati ad ottenere la migliore superficie di appoggio anche in curva, così da aumentare sicurezza e precisione di guida in ogni condizione, privilegiando al contempo anche il comfort: modellizzato dapprima virtualmente e poi sperimentalmente, la sequenza dei passi del disegno è studiata per massimizzare il comfort acustico e plastico, grazie alla migliore capacità di assorbimento delle sconnessioni dell’asfalto.

 

Tecnologie per la sicurezza e la sostenibilità

Tenendo la sicurezza come principale obiettivo di sviluppo, i progettisti Pirelli hanno lavorato anche sulla capacità del battistrada di “dialogare” con i sistemi elettronici di assistenza alla guida, come i più moderni ADAS. Ad esempio nel caso dell’ABS, afferma Pirelli, a parità di auto e misura del pneumatico, un battistrada ottimizzato per il funzionamento in sinergia con l’elettronica della vettura consente di frenare prima. I test realizzati alla velocità di 100 Km/h hanno dimostrato che il nuovo Cinturato P7 richiede mediamente fino a 4 metri in meno di spazio di frenata, pari a una riduzione del 7-10%. Lo sviluppo del pneumatico in collaborazione con le case auto, attraverso modelli di virtualizzazione delle coperture, consente di tarare al meglio l’elettronica di assistenza: come nel caso dei sistemi di mantenimento della corsia che, se abbinati a un pneumatico “sconosciuto”, potrebbero richiedere continue correzioni di traiettoria non potendo prevedere il comportamento del pneumatico stesso. Mentre, se la stessa auto è dotata del Cinturato P7 con la marcatura del costruttore automobilistico - sviluppato per equipaggiare la specifica auto - non richiede tali correzioni in quanto il sistema ne può prevedere le reazioni.

Anche sulla leggerezza il nuovo P7 segna miglioramenti importanti, la riduzione del peso infatti è una delle richieste dei costruttori automobilistici, funzionale al rispetto dei target di emissioni sempre più stringenti imposti dalle normative. Avendo aumentato la resistenza meccanica della mescola, è stato possibile non solo diminuire il materiale utilizzato per il battistrada, pur ottimizzando la resa chilometrica, ma alleggerire l’intero pneumatico grazie a un meticoloso studio sui materiali. Meno materiale comporta un minor peso e di conseguenza minor resistenza al rotolamento, che si traduce in minor utilizzo di carburante. Gli ingegneri Pirelli sono intervenuti anche sui materiali di rinforzo: l’uso di corde ad altissima resistenza alla trazione ha permesso di limitarne il numero, contribuendo anche così alla riduzione del peso. L’insieme di queste soluzioni permette al nuovo P7 non solo superare il suo predecessore nelle prestazioni sul bagnato (in handling, acquaplaning e frenata), ma anche per quanto riguarda il chilometraggio (+6%) e la resistenza al rotolamento (-12%, per un risparmio di carburante del 4%), tanto che il pneumatico diminuisce mediamente di una classe di rolling resistance. Giunto sul mercato già oltre 70 omologazioni all’attivo (che dovrebbero superare le 100 entro la fine del 2020), questo ultimo Cinturato potrà contare anche sulle specialties Pirelli, come Run Flat e Seal Inside che consentono di viaggiare anche dopo una foratura; inoltre, potrà avere anche la nuova marcatura Elect, che contraddistingue i pneumatici Pirelli progettati appositamente per le auto elettriche o ibride plug-in.