Nuove sfide per la ricostruzione

Dopo un 2021 di ripresa per la ricostruzione dei pneumatici, l’anno in corso torna a presentare diversi elementi di difficoltà e di preoccupazione per le aziende italiane del settore, ma gli spunti su cui lavorare non mancano. Sotto questo segno si è aperta a Catania lo scorso 30 settembre la sessantesima assemblea generale dei soci AIRP – Associazione Italiana Ricostruttori, che anche quest’anno è stata ricca di contenuti e di dibattito. Nella consueta relazione introduttiva, il presidente di AIRP, Stefano Carloni, ha richiamato le principali difficoltà del momento attuale: “Abbiamo di fronte un insieme di problemi di una complessità senza precedenti, e credo che la cosa migliore da fare sia cercare di guardarli con grande obiettività, senza crearci inutili allarmismi ma cercando di affrontarli con lucidità. Sono per la maggior parte problemi di natura internazionale, se non globale, con cause e possibili soluzioni che trascendono di gran lunga la nostra sfera di azione” ha affermato Carloni, proseguendo: “nell’assemblea del 2019 non potevamo immaginare l’arrivo di una pandemia globale, che avrebbe bloccato e messo in crisi interi comparti industriali a livello mondiale, creando ripercussioni a lungo raggio e a lungo termine che ancora stiamo scontando pesantemente sotto molti aspetti. Oggi ci diciamo che solo un anno fa non avremmo mai immaginato l’esplosione di un conflitto armato e cruento ai confini dell’Unione europea. Le ricadute concrete di questi avvenimenti sono ben note: ad agosto l’Istat registrava un aumento dei prezzi degli energetici del 136% su base annua, del 63% per il gas, del 18% per il gasolio per autotrazione (il quale ha avuto però picchi del +33%).”

Mentre a fronte di questo scenario di grandi incertezze sembra iniziare a rallentare anche il mercato, il presidente ha evidenziato che anche sul piano normativo non sono stati fatti progressi nel corso dell’ultimo anno in termini di sostegno al settore; infatti le direttive dell’Unione europea non si sono ancora tradotte in alcuna misura concreta per incentivare le pratiche sostenibili quali il ricorso ai pneumatici ricostruiti, ed anche la proposta di credito di imposta a beneficio degli acquirenti che l’associazione promuove da alcuni anni è stata ancora una volta respinta. Carloni ha anche menzionato il risultato importante ottenuto lo scorso anno con l’aumento dal 20 al 30% della riserva minima di pneumatici ricostruiti per le flotte che effettuano pubblico servizio, osservando però che si è scontrato con delle resistenze il tentativo di AIRP di rafforzare la norma con l’introduzione di un sistema sanzionatorio a carico delle aziende che non rispettano la quota minima del 30%, “perché sappiamo bene che al momento non possiamo contare su alcun tipo di sanzione per disincentivare la pratica di aggirare l’obbligo di legge.”

Anche sul piano europeo, ha proseguito Carloni, la situazione non è positiva, ed anzi il 2021 ha portato ai ricostruttori un’altra doccia fredda con la sospensione dei dazi antidumping sui pneumatici cinesi imposta dal tribunale europeo dopo aver accolto il ricorso presentato da parte dei produttori cinesi. Si tratta di un provvedimento dettato da ragioni prettamente tecniche, mentre sembra essere confermata la volontà politica di ripristinare appena possibile i dazi, calcolati secondo una diversa metodologia, “intanto però – ha commentato il presidente - anche questo ombrello che dopo lunghi sforzi eravamo riusciti a mettere a protezione del mercato europeo della concorrenza leale è stato rimosso”.

Non mancano tuttavia i fronti di lavoro da tenere aperti, e su questo Carloni ha sottolineato l’importanza di collaborare con i produttori di pneumatici per gli obiettivi comuni, ad esempio per promuovere un quadro normativo complessivo che possa favorire non solo il riutilizzo dei prodotti ma anche la loro riutilizzabilità, ovvero introducendo il concetto di ecodesign per favorire la massima durabilità del prodotto – che nel caso del pneumatico significa ovviamente ricostruibilità. “In un periodo in cui siamo tutti alla ricerca di metodologie per risparmiare materie prime strategiche continuiamo a non comprendere che la ricostruzione dovrebbe stare al primo posto tra le priorità in un serio piano di recupero dei pneumatici. Credo che nella prossima legislatura i costruttori di pneumatici che realmente hanno a cuore la ricostruzione ci debbano affiancare in questo sforzo di aiutare il nostro settore, perché se è una questione di sopravvivenza per noi lo diventa subito dopo anche per loro. Senza la ricostruzione, per lo meno per l’autocarro, ma in realtà anche per gli altri settori, i pneumatici rischiano di diventare una commodity: un prodotto dove il prezzo rimarrà il principale argomento di vendita”, ha commentato il presidente.

 

Progettare la ricostruibilità: l’ecodesign secondo Michelin

Proprio l’ecodesign è stato l’oggetto di un intervento da parte di Marco Mangialardo, innovation manager di Michelin Italia, che ha illustrato ai soci AIRP le diverse soluzione tecnologiche sviluppate dal costruttore francese per garantire ai propri pneumatici autocarro la massima durabilità ed efficienza. Mangialardo ha richiamato la filosofia delle “4 R” che sta alla base del prodotto Michelin, ovvero: ridurre le emissioni di CO2 ed il peso dei pneumatici; rinnovare le fonti di approvvigionamento sia energetico che di materie prime, puntando su fonti rinnovabili e materiali di origine naturale e riutilizzabili; riutilizzare il pneumatico attraverso la riparazione, la riscolpitura e la ricostruzione; infine riciclare gli scarti ma soprattutto i materiali derivati dai pneumatici a fine vita, sviluppando nuove tecnologie che permettano di riutilizzarli all’interno dei pneumatici nuovi. Questi presupposti hanno implicazioni molto precise nella progettazione del pneumatico: “Quando noi andiamo a sviluppare le tecnologie che mettiamo all’interno dei nostri pneumatici - ha spiegato Mangialardo - queste soluzioni devono avere un duplice beneficio: devono garantire le performance richieste, anche in base all’utilizzo che si fa del pneumatico, sulla singola vita, ma devono anche premettere a quel pneumatico di essere performante anche sulle altre vite. Quindi i nostri designer quando sviluppano un nuovo prodotto non possono separare il concetto di pneumatico nuovo da quello ricostruito: è un unico concept globale.” Per questo è necessario distinguere le performance del battistrada, che riguardano il singolo ciclo di utilizzo del pneumatico, da quelle della carcassa, che influenzano invece tutte le vite dello stesso pneumatico; l’approccio multi-vite con cui Michelin progetta le carcasse autocarro si concentra quindi su tre aspetti principali, a cui corrispondono altrettante soluzioni tecnologiche esclusive: il primo riguarda la cintura in acciaio che circonda la carcassa, sviluppata con il duplice obiettivo di ottimizzare l’efficienza e la resistenza al rotolamento grazie a un’impronta al suolo massimizzata e costante, e di proteggere la carcassa dagli sforzi meccanici, prolungando il suo ciclo di vita. Il secondo elemento riguarda la tecnologia del tallone, implementata grazie all’utilizzo del nylon: “aumentando la rigidità del tallone abbiamo migliorato le performance del pneumatico ma abbiamo anche ridotto tutti gli effetti negativi di stress sulla carcassa”. Infine, la carcassa è costituita da cavi in acciaio più sottili, per ridurre il peso del pneumatico, e rivestiti da una schermatura in gomma, che oltre a proteggere l’acciaio dal rischio di ossidazione aiuta a dissipare il calore generato dal rotolamento: un ulteriore vantaggio in termini di durabilità e ricostruibilità. Mangialardo ha quindi concluso il suo intervento tratteggiando un bilancio dell’ecodesign applicato al pneumatico: “in un pneumatico ricostruito mettiamo solo il 30% di materie prime rispetto a un pneumatico nuovo mono vita. In termini di riciclo abbiamo in media 50 kg in meno (il peso medio della carcassa) per pneumatico da riciclare, sempre confrontandoci con pneumatico nuovo mono vita.  Quanto ai vantaggi economici, se prendiamo una gomma ricostruita riusciamo almeno a raddoppiare i km che si possono percorrere e in termini di spesa i clienti possono risparmiare in media il 40% sul costo di un pneumatico. Per tutte queste ragioni in Michelin siamo convinti che l’approccio ecodesign nel modello multi-vite è la migliore soluzione per un business sostenibile e redditizio per i nostri clienti.”

 

Luci ed ombre nei trend di mercato

Molto interesse ha suscitato durante l’assemblea dell’AIRP anche l’intervento di Ivano Garavaglia, head of retail di GfK, che ha presentato un focus mercato del pneumatico autocarro nuovo e ricostruito nel periodo gennaio-luglio 2022 con i dati raccolti da un panel di gommisti che partecipano stabilmente alle rilevazioni dell’istituto di ricerca. Il periodo analizzato mostra, rispetto allo stesso periodo nell’anno 2021, un’importante crescita per il mercato dei pneumatici autocarro, in termini di volume ma soprattutto in termini di valore generato, complice il netto aumenti dei prezzi di vendita. All’interno di questo aumento generalizzato è opportuno però distinguere le prestazioni del pneumatico nuovo, che ha mostrato la crescita più forte, da quello del ricostruito, che se pur in crescita non è ancora riuscito a raggiungere il volume di vendita registrato nel 2019, e mostra inoltre una dinamica di prezzo molto più contenuta rispetto agli incrementi del nuovo. Questo comporta ovviamente un calo della quota di mercato del ricostruito rispetto al nuovo: una tendenza che del resto prosegue ormai da diversi anni.

Un dato significativo è anche quello che riguarda, sempre per il panel di gommisti osservato, l’andamento del numero di referenze autocarro presenti sul mercato: per il pneumatico nuovo le referenze sono in costante aumento negli ultimi tre anni, mentre per il ricostruito si registra un calo piuttosto rapido delle misure offerte. Questo aspetto è stato recepito dai ricostruttori come un campanello di allarme a cui prestare attenzione, perché in realtà gli spazi di mercato potrebbero essere ancora positivi per molte referenze che stanno uscendo dall’offerta dei gommisti.