Mosconi Gomme: lavorare in rete rafforza la nostra indipendenza

Dalla carriola alla pala gommata. Da oltre cinquant’anni, Mosconi Gomme si distingue sul mercato, grazie a una gestione dei pneumatici davvero a 360°, affiancata da un’ampia offerta di servizi aftermarket. Dal 2018, il centro di Grezzana (Verona) fa anche parte del network Point-S, una rete in cui, come spiega il titolare Alberto Mosconi, ci si guarda negli occhi, mantenendo la propria indipendenza.
Alberto Mosconi, qual è la storia della sua azienda?
“L’attività risale al secondo dopoguerra, quando mio nonno Silvio riparava le ruote delle biciclette. A Grezzana era un riferimento per questo tipo di lavoro. La svolta è arrivata negli anni ‘60 quando mio papà Luciano ha iniziato ad affiancarlo. I tempi stavano cambiando: sulle strade circolavano sempre più automobili. Nel 1967 papà e nonno hanno aperto la prima officina con l’insegna “Mosconi Gomme”. Da lì un lento ma continuo crescendo: ai servizi per le gomme si sono aggiunti il lavaggio auto, prima manuale e poi con le spazzole, il cambio olio e filtro e poi gli interventi di riparazione per vettura e autocarro. Nel 1995 ci siamo trasferiti nell’attuale e più ampia struttura che si trova appena fuori dal paese, ma vicino allo svincolo della zona industriale”.
Com’è strutturato oggi il centro servizi?
“Abbiamo un’area esterna dedicata alle lavorazioni autocarro, mentre all’interno l’area è suddivisa a seconda delle diverse attività: gommista (sostituzione, riparazione, equilibratura elettronica, convergenza…) e officina meccanica (cambio olio e filtro, sostituzione ammortizzatori, frizioni, dischi e pastiglie, taratura degli ADAS e altro ancora). In tutto sono circa 1.200 metri quadri”.
Come mai avete deciso di entrare a far parte della rete Point-S?
“Ho sempre sposato l’idea dell’indipendenza, ma allo stesso tempo sono altrettanto convinto della necessità del confronto continuo. Dagli anni ’90 facciamo parte di TSC (Tires Seller Club) un consorzio che raduna alcuni gommisti di Lombardia e Triveneto. Nel 2018, TSC ha deciso di aderire alla rete Point-S, scegliendo così di salvaguardare la propria indipendenza, rinnovando lo spirito di gruppo”.
Perché lavorare in rete?

“Innanzitutto per lo scambio continuo di idee ed esperienze. Questo vantaggio è amplificato quando si è all’interno di un network come Point-s, una rete che sta crescendo molto in Italia. Il fatto che sia un gruppo internazionale ci dà però anche visibilità su fenomeni e opportunità che in altri mercati europei sono già realtà. In Francia, ad esempio, il centro multiservizi è più evoluto, oltre che più diffuso. Nel nostro piccolo, noi cerchiamo di interpretare questo concetto”.
Quali sono i vantaggi e quali gli svantaggi del multiservizio?

“Il principale vantaggio è che il cliente finisce per identificarti come la soluzione per tutti i problemi della propria automobile. Quando si accende una qualsiasi spia luminosa ti chiama per risolvere il guasto, qualunque esso sia. L’aspetto negativo, per così dire, è che offrire più servizi richiede molta organizzazione, soprattutto per un centro come il nostro che vive due grossi picchi di attività in concomitanza del cambio gomme stagionale. In quei momenti, dobbiamo coordinare le diverse richieste di intervento”.
A proposito: quanti siete?
“Otto, me compreso. Siamo un bel gruppo, molto affiatato. La nostra colonna portante è Stefano, è qui da quando aveva 14 anni e ora ne ha 56. Il turnover basso ci ha permesso di creare quella armonia che è fondamentale per un ambiente di lavoro piacevole e produttivo. Mi piacerebbero però trovare nuove persone da inserire, ma non è facile”.
Che tipo di figure cercherebbe?

“Meccatronici, sicuramente. Tra un po’ potremmo però aver bisogno anche di ingegneri di officina. Il settore sta vivendo una veloce evoluzione tecnologica: ci sono nuove motorizzazioni, nuovi sistemi come gli Adas, ma anche software gestionali, strumenti digitali, nuove procedure di lavorazione, sistemi di diagnosi che si interfacciano con gli ordini, le schede lavoro, le fatture. Tenersi aggiornati e acquisire nuove competenze è cruciale. Point-S ci supporta con una formazione continua”.
Un cambiamento importante: la spaventa?
“Non posso negarlo. Tuttavia, confido che il mondo dell’aftermarket nel suo complesso possa tenere il passo, anche se non sarà semplice. Di sicuro far parte di una rete, lavorare all’interno di un gruppo rafforza grazie all’ampia visione degli scenari e all’esperienza condivisa. Da soli sarebbe davvero dura”.