La ricostruzione per la mobilità del futuro

Per la sua 61a assemblea generale l’associazione italiana dei ricostruttori di pneumatici ha scelto di tornare a Bologna, il 16 novembre, in occasione della prima edizione di Futurmotive – Expo and Talks, il nuovo evento dedicato alla mobilità del futuro organizzato da Promotec: una scelta dettata non solo dal desiderio di sostenere la nuova iniziativa ma anche, come ha evidenziato il presidente di AIRP, Stefano Carloni, dalla necessità di ribadire “un concetto molto semplice, e di assoluta centralità: in un momento in cui gli sforzi dell’intero mondo produttivo, e in particolare dell’industria della mobilità, devono necessariamente convergere per abbattere al massimo gli impatti ambientali, minimizzare i consumi, ottimizzare l’impiego delle risorse, la ricostruzione dei pneumatici è la tecnologia del futuro”.

Il presidente ha inoltre richiamato nel suo discorso di apertura dell’evento associativo anche le preoccupanti notizie che arrivano dall’estero, sia in relazione al peggioramento degli scenari geopolitici dell’Europa orientale e del Medio Oriente, sia con specifico riferimento all’industria europea del pneumatico, che vive una fase di forte crisi e annuncia riduzioni della produzione ed esuberi.
Anche lo scenario economico nazionale non è del resto particolarmente positivo, dato che i principali indicatori industriali mostrano segni di rallentamento, così come le vendite di pneumatici, sia nuovi che ricostruiti. Carloni ha quindi sottolineato che in realtà vi sono, in questo scenario di rallentamento, anche dei soggetti con continuano a rafforzare la propria posizione sul mercato, ovvero i marchi orientali, che “continuano a erodere quote di mercato ai produttori premium (nonostante i dazi sui pneumatici cinesi che comunque tuttora sono in vigore) e che nel corso negli ultimi due decenni hanno progressivamente portato ad un completo disorientamento del cliente, instaurando e consolidando delle pessime pratiche, basate sullo sminuimento del prodotto, del suo valore, della sua importanza, mentre rimane ormai radicato nel mercato l’approccio usa-e-getta che questi marchi hanno favorito”. Questo aspetto richiamato dal presidente, peraltro, non vale più per il solo mercato italiano, ma è ormai comune anche ad altri mercati europei, storicamente più ricchi, nei quali la clientela inizia ad abbandonare il pneumatico ricostruito per risparmiare pochi euro. Sul fronte delle misure in sostegno del settore della ricostruzione, l’associazione sta lavorando a livello istituzionale per proporre l’introduzione di un adeguato sistema sanzionatorio a completamento della norma che impone una quota minima del trenta per cento di pneumatici ricostruiti negli acquisti delle aziende, pubbliche e private, che svolgono pubblico servizio. Sono infatti sempre numerosi e frequenti i casi di mancata applicazione della norma segnalati dai soci di AIRP. In attesa capire se sarà possibile arrivare a sanzionare le aziende inadempienti, l’associazione ha tuttavia deciso di attivarsi per gestire i singoli casi di irregolarità, rammentando alle aziende le prescrizioni della normativa nei casi in cui vengano esclusi dalle forniture i pneumatici ricostruiti. Sempre nell’ottica di far valere le opportunità relative alla fornitura di pneumatici per le flotte di pubblico servizio, è intervenuto in occasione dell’assemblea anche l’avvocato Alessandro Sirleo, che con la sua relazione sul mercato delle commesse pubbliche ha illustrato alle aziende presenti una serie di indicazioni, anche di natura pratica, al fine di ottimizzare le modalità di partecipazione alle gare di appalto e massimizzare i risultati in questo specifico ambito di approccio al  mercato.
Michael Schwämmlein, segretario tecnico di Bipaver, l’associazione europea dei ricostruttori di pneumatici, ha partecipato all’assemblea dell’associazione italiana per offrire ai partecipanti un aggiornamento su diversi temi importanti che riguardano il settore a livello internazionale; in primo luogo, infatti, sono in corso di definizione diverse modifiche ai regolamenti di omologazione per i pneumatici ricostruiti, ovvero l’ECE ONU R 108 e R 109, che coinvolgono in particolare le marcature per le diverse tipologie di pneumatici, e le procedure di prova per l’omologazione dei ricostruiti con marcatura 3PMSF. Vi sono poi altri aspetti tecnici attualmente in fase di discussione relativi agli aggiornamenti dei regolamenti per i pneumatici nuovi, che dovranno essere trasferiti anche nei regolamenti per i pneumatici ricostruiti.  Altro tema di lavoro per l’associazione europea è quello del labelling per i pneumatici ricostruiti: l’emanazione di un’apposita procedura di test e del relativo regolamento è un’esigenza particolarmente sentita per i mercati dell’Europa settentrionale, dove anche in relazione alle grandi gare di appalto per la fornitura di pneumatici la mancanza di un sistema di etichettatura penalizza fortemente i ricostruttori di pneumatici. Schwämmlein ha quindi richiamato la proposta di test avanzata già diversi anni fa, e condivisa con ETRMA ed ETRTO, ma che risulta tuttora in stato di revisione da parte degli uffici competenti della Commissione europea. Il principale ostacolo tecnico a tal proposito rimane quello di valutare adeguatamente i valori di resistenza al rotolamento, che dipendono in buona parte dalla carcassa del pneumatico che si va a ricostruire, mentre altri parametri quali l’aderenza sul bagnato, il rumore da rotolamento e le eventuali prestazioni invernali sono più semplicemente riconducibili al battistrada.
Ultimo tema affrontato dal segretario tecnico di Bipaver è stato quello dei dazi antidumping e antisovvenzioni sui pneumatici per autocarro di origine cinese, introdotti nel 2018, e giunti nel mese di novembre alla scadenza: poiché è stata avanzata nel mese di luglio una richiesta di valutazione per la loro eventuale proroga, la Commissione europea ha avviato le indagini per la revisione delle misure, che resteranno di fatto in vigore per tutta la durata del procedimento; gli uffici della Commissione avranno un tempo massimo di 15 mesi per pronunciarsi sulla richiesta di prolungamento, quindi al più tardi entro l’inizio del 2025 si dovrebbe conoscere l’esito della valutazione. Il momento conclusivo dell’assemblea è stato come al solito dedicato al dibattito fra le aziende presenti, che è stato come di consueto molto ricco di spunti e di temi; in particolare, è emersa come prioritaria la necessità di lavorare a livello associativo per sfruttare alcune opportunità che si profilano all’orizzonte, a partire dal bilancio di sostenibilità ambientale che sarà introdotto progressivamente come obbligo per le aziende dal 2024 in avanti, e che sarà approfondito da AIRP con la finalità di arrivare ad includere l’utilizzo di pneumatici ricostruiti fra le soluzioni virtuose per l’abbattimento degli impatti ambientali che le aziende potranno iscrivere nel proprio bilancio ambientale, e ribadire anche in questo modo la centralità della ricostruzione all’interno della mobilità del futuro.