Il valore economico dei Pfu: da rifiuto a “materia prima seconda”

Federico Dossena, direttore generale EcopneusRaccolta dei Pfu, recupero e riutilizzo dei materiali per la realizzazione di nuovi prodotti e tanta ricerca sull’impiego di nuove tecnologie. È su queste basi che Ecopneus costruisce la sua idea di economia circolare. Il consorzio che si occupa della gestione dei Pfu ha appena compiuto dieci anni di attività e da qualche mese a guidarlo come direttore generale, dopo Giovanni Corbetta, è arrivato Federico Dossena. La sua carriera professionale nasce nel settore della carta stampata e in particolare in tutto ciò che riguarda l’approvvigionamento, la commercializzazione e la gestione della materia carta e del suo riciclo e riutilizzo. Nel corso della sua carriera Dossena ha lavorato per diverse aziende, tra cui officine grafiche della Mondadori editore, Gruppo Upm e Gruppo Ds Smit, con ruoli che gli hanno permesso non solo di crescere professionalmente ma di acquisire competenze nel come gestire al meglio le risorse di un’azienda eliminando gli sprechi. Competenze che lo hanno portato oggi a diventare direttore generale di Ecopneus.

 

Federico Dossena dal primo luglio lei è il nuovo direttore generale di Ecopneus quali saranno le linee guida e gli obiettivi del suo incarico?

“Prima di pensare a cosa fare, è sempre importante capire dove si è arrivati. Se posso pensare a dei progetti futuri è perché eredito la gestione di un sistema stabile, consolidato e capace di effettuare la raccolta di Pfu in maniera capillare su tutto il territorio nazionale. Parliamo di un sistema costituito da un insieme di aziende di qualità nella gestione del fine vita del pneumatico e che grazie allo sviluppo tecnologico e alla professionalità degli operatori riesce a trovare uno sbocco in numerose applicazioni pratiche della gomma riciclata. Se consideriamo i numeri complessivi di questi 10 anni, con oltre 2milioni e 200mila tonnellate di Pfu raccolti e in parte riciclati, si può trarre un bilancio positivo in termini di risparmio di materie prime utilizzate e di consumo di acqua e di emissioni di Co2 in atmosfera. È su questi dati che si costruisce il futuro. Gli obiettivi che mi sono posto di raggiungere si riferiscono allo sviluppo di tecnologie e alla ricerca di nuove applicazioni pratiche nell’uso della gomma riciclata. Penso al riciclo chimico o alla tanto dibattuta devulcanizzazione. Un metodo con cui si riuscirebbe a portare la gomma a compiere quel passo che le consentirebbe di chiudere il ciclo dell’economia circolare, ovvero ritornare a essere utilizzata per la produzione di pneumatici. Si tratta di una sfida importante visto che oggi un processo di questo tipo, pure essendo tecnicamente possibile, ha ancora costi troppo elevati per poter essere industrializzata su larga scala. È fondamentale in questa fase implementare studi e ricerche così da sviluppare tecnologie che consentano di utilizzare il prodotto in maniera economicamente ed ecologicamente sostenibile. Un impegno che con Ecopneus cercherò di portare avanti nei prossimi anni”

 

Per portare avanti i progetti a cui faceva riferimento serve una filiera efficiente. Qual è lo stato di salute delle aziende che lavorano con voi e quali sono i volumi di raccolta?

“Annualmente raccogliamo circa 200 mila tonnellate di Pfu, pari al 60% del mercato. Questi numeri fotografano una filiera efficiente ed efficace che si muove secondo valori etici di sostenibilità e trasparenza. Le circa cinquanta aziende che lavorano nella raccolta e trasformazione, selezionate secondo un processo di gare effettuate ogni tre anni, si occupano di raccolta e trasformazione dei Pfu. Un lavoro che in dieci anni ha portato a recuperare fino al 53% di materia prima dai pneumatici a fine ciclo. La gomma riciclata attraverso questo processo è servita per realizzare campi sportivi, superfici ludico-sportive, quindi in particolare gli intasi dei campi da calcio in erba sintetica e la produzione di superfici gommate per l’applicazione nei campi da basket. Un impatto tangibile e immediatamente percepibile per i cittadini che vedono così restituitosi il contributo ambientale pagato all’acquista dei pneumatici. Ma c’è anche altro. La gomma riciclata è utile anche per la realizzazione di asfalti, in questo caso parliamo però ancora di percentuali basse di utilizzo su cui come Ecopneus vogliamo lavorare di concerto con la filiera per incrementarne i volumi. Quest’ultimo passaggio è il risultato della pubblicazione del decreto End of waste che ha posto ulteriori garanzie di qualità e sicurezza per la gomma riciclata da pneumatici fuori uso.

 

Un risultato che oggi consente a chi opera in questo settore di poter allargare il proprio business

“Certo. Il decreto End of waste è un importante contributo alla stabilità per le aziende del settore e rappresenta oggi un concreto volano verso un sempre maggior impiego della gomma riciclata. Il provvedimento ha disciplinato in maniera chiara e uniforme il mercato del riuso, quali sono i parametri che ne consentono il riutilizzo e quali sono i criteri, di sicurezza e qualità, che le aziende impegnate in questo settore devono adottare nei processi di lavorazione. In questo modo chi lavora con le “materie prime seconde” potrà iniziare ad ampliare la gamma dei suoi prodotti. Si tratta di un importante passo in avanti che consente a una filiera basata sull’economia circolare di crescere”

 

Per i gommisti il recupero dei Pfu rappresenta ancora un problema. Il Decreto ministeriale 182 del 2019 ha introdotto grandi novità per riuscire a superare le criticità presenti. Dal vostro punto di vista ha prodotto gli effetti sperati?

“Sulla carta il Dm 182 è una normativa perfetta in quanto ha tutti gli elementi che permetterebbero di risolvere i problemi legati alla raccolta dei Pfu. Un lavoro che, come consorzio, abbiamo garantito al massimo rispettando sempre quanto previsto dalla normativa, spesso superando anche il target di legge. In dieci anni infatti abbiamo raccolto 120mila tonnellate extra target di Pfu. Esistono però problemi, pensiamo per esempio al nero, che inficiano il lavoro dei tanti professionisti seri e onesti. È per questo che più che pensare di correggere o cambiare il Dm 182, che governa il rifiuto e il suo avvio a riciclo, è importante riuscire a trovare un sistema di monitoraggio del prodotto che viene immesso sul mercato in modo tale da dare a tutta la filiera una soluzione efficace e risolutiva di tutte le difficoltà. Noi siamo al servizio della filiera e cerchiamo di dimostrarlo tutti i giorni cercando di risolvere al meglio i problemi che si presentano sul mercato. Il fatto che moltissimi gommisti ci chiamino ci conferma che siamo un operatore affidabile”.