Il papa con il piumino

Si tratta di una foto che ha avuto oltre venticinque milioni di visualizzazioni su Twitter, ma era un falso. In tempi di computer quantici, di intelligenza artificiale, di blockchain e computer organici che confezionano notizie, a chi dobbiamo credere, soprattutto quando dobbiamo prendere decisioni vitali per il nostro futuro? Il tema è stato approfondito in un recente forum organizzato a Milano da GRS, società internazionale di ricerca strategica, rivolto ai principali organizzatori fieristici. In particolare, il professor Gianluca Salviotti della SDA Bocconi ha evidenziato come l’evoluzione tecnologica faccia sì che già oggi, utilizzando software come ad esempio chatGPT, sia possibile chiedere all’intelligenza artificiale di scrivere un articolo su un determinato argomento. Tutti abbiamo letto che sono in corso indagini per verificare come determinate potenze abbiano influenzato il corso delle elezioni americane o della Brexit, confezionando informazioni che potessero influenzare l’opinione pubblica. Attori e sceneggiatori di Hollywood stanno scioperando, e uno dei motivi è quello di temere di essere sostituiti dall’intelligenza artificiale. Nell’ultimo film di Indiana Jones del 2023, un giovane Harrison Ford è stato realizzato con tecniche computerizzate. Sotto il profilo commerciale, viviamo gli stessi dubbi e incertezze. Recensioni o informazioni che magnificano le doti di un prodotto o che, viceversa, lo stroncano sono sempre più facili da confezionare, proprio utilizzando gli strumenti che la moderna tecnologia ci mette a disposizione. Vacanze da sogno, risparmi energetici miracolosi, software che risolvono tutti i problemi: veniamo costantemente bombardati da suggestioni che rendono sempre più difficile prendere decisioni. Altre volte, al contrario, vi sono opportunità che non cogliamo perché semplicemente queste non entrano nel nostro flusso informativo. Cosa c’entrano le fiere in tutto questo? Se debbo acquistare un prodotto o stringere una relazione commerciale, probabilmente nel mondo virtuale potrò trovare mille informazioni. Tuttavia, si tratta di decisioni strategiche, investimenti importanti, relazioni che possono dare una direzione o un’altra alla mia attività. Il contatto diretto con l’interlocutore, la vista del prodotto e la possibilità di toccare con mano e vedere direttamente ciò che mi accingo ad acquistare o il servizio che mi si propone, farà la differenza ancora di più che in passato. Quindi, la relazione viso a viso, “face to face” come si dice nella lingua inglese, il confronto allo stand, o magari anche una cena, diventeranno elementi fondamentali per confermare o meno le informazioni che abbiamo raccolto nel mondo virtuale. E prendere decisioni basate sul mondo reale e non su quello virtuale. Perché anche i guadagni, alla fine, è meglio che siano reali.