Gomme sotto esame

Vincenzo Boffa, direttore CerisieLe aziende italiane della gomma possono contare su un’importante realtà che le supporta nello sviluppo tecnico dei loro prodotti, siano essi materie prime, semilavorati o prodotti finiti, svolge test di laboratorio sui materiali, ne attesta e certifica l’idoneità agli impieghi richiesti e alle normative di legge. Questa realtà si chiama Cerisie, ha sede a Monza ed è un asset di Assogomma, storica associazione di settore (è nata nel 1910 ed è stata una delle otto fondatrici di Confindustria) che riunisce tutta la filiera della gomma, all’interno della quale l’industria del pneumatico ha un peso importantissimo. Vincenzo Boffa, ingegnere e direttore del Cerisie, ne ha descritto a Pneurama l’attività e i più recenti progetti dedicati a pneumatici e ruote.

 

Ci può innanzitutto inquadrare l’attività del Cerisie?

“Il Cerisie – Laboratorio italiano gomma è un laboratorio accreditato da Accredia (l’ente unico nazionale che attesta competenza, indipendenza e imparzialità di organismi di certificazione, ispezione e verifica e dei laboratori di prova e taratura, ndr) e svolge test fisico/meccanici e chimici su materiali polimerici. Oltre a questa attività, supporta le aziende, siano esse associate ad Assogomma o esterne, nella progettazione di materiali (per esempio, ma non esclusivamente, la messa a punto di mescole e altri prodotti) per impieghi specifici e nella definizione dei processi produttivi e nella progettazione dei prodotti finiti. Verifica poi la compatibilità ambientale degli elastomeri, e altri aspetti collaterali quali per esempio (ma non è il caso dei prodotti automotive, ovviamente) la loro idoneità al contatto con gli alimenti”.

 

Con l’industria del pneumatico il Cerisie lavora quindi soprattutto sulle mescole?

“Il lavoro con le mescole è molto importante ma non è il solo. Basti pensare che i test di laboratorio che abbiamo a catalogo per la gomma vulcanizzata, che è il componente principale del pneumatico, sono oltre 140. Questo significa semplicemente che abbiamo standardizzato queste procedure, che svolgiamo secondo un’ampia rosa di norme, da quelle internazionali ISO ed EN a quelle nazionali UNI e DIN, ancora a quelle specifiche di industrie automobilistiche quali i gruppi Stellantis e Volkswagen o ancora del gruppo Ferrovie dello Stato italiane. Oltre a questo siamo in grado di svolgere test personalizzati; spesso lavoriamo con il cliente alla definizione dei cicli dopo averne ascoltato le esigenze. In generale, dobbiamo dire che la definizione delle mescole e ricette per il settore automotive è un lavoro complesso e importante perché è veramente “tailor made”. Gran parte della gomma utilizzata nell’industria dell’auto è di origine naturale, quindi si lavora molto sugli additivi. La sfida principale è ridurre i tempi di vulcanizzazione, che oggi si attestano su 10/20 minuti almeno e rappresentano il più grande collo di bottiglia della filiera produttiva. Si renderebbero così più economici i processi di produzione”.

 

Quali sono oggi le sfide principali della gomma nel settore automotive?

“Riciclo, riutilizzo ed economia circolare, che sono tre aspetti strettamente connessi. Stiamo lavorando molto alla devulcanizzazione del polverino di gomma per riutilizzarlo nella produzione di pneumatici. È una sfida possibile, a patto che i costruttori di pneumatici utilizzino materiali purissimi”.

 

Oltre a quello di Accredia, il Cerisie ha ricevuto altri riconoscimenti ufficiali, in particolare per quanto riguarda il settore delle ruote e il mondo automotive?

“Sì, diversi. Possiamo citare l’inserimento nell’albo dei Laboratori esterni pubblici e privati altamente qualificati autorizzati a svolgere ricerche applicative per conto delle PMI (legge 46/1982 e DM 16/6/1983). O ancora la citazione nella norma Uni-Cuna 10186 come laboratorio ufficiale per la preparazione e la fornitura delle mescolanze di riferimento per i veicoli stradali, agricoli e movimento terra. Siamo anche laboratorio ufficiale dell’Unione costruttori di carrelli industriali semoventi (Ucicis) per l’esecuzione delle prove su ruote e supporti completi per veicoli a propulsione manuale e trainati, e ancora laboratorio ufficiale della Commission Internationale de Karting per l’omologazione dei pneumatici per le gare di kart”.

 

Il vostro lavoro interessa specificamente anche l’attività del gommista?

“Ci sono almeno due aspetti in cui il nostro lavoro è molto vicino a quello dei lettori di Pneurama. Iniziamo dal primo: siamo laboratorio ufficiale Airp per la determinazione delle caratteristiche fisico-meccaniche dei materiali destinati alla ricostruzione dei pneumatici secondo il capitolato LTH/110 della stessa Airp”.

 

Una messa a punto di mescole e altri materiali che nasce dalla vostra lunga esperienza con i materiali in gomma. E che aiuta i ricostruttori a trovare materiali affidabili e durevoli, dunque. E il secondo?

“Qui esuliamo un po’ dal nostro tradizionale settore di attività con la fisica e la chimica degli elastomeri. Ma parliamo sempre di gomma, anzi di pneumatici e del loro montaggio. Ci siamo occupati delle certificazioni per le macchine smontagomme richieste dal WDK, l’associazione tedesca dell’industria della gomma. Con un lavoro di tre anni siamo riusciti a semplificare le procedure necessarie pur mantenendone tutti i requisiti. Prima erano molto complesse e comportavano costi altissimi per i produttori delle attrezzature; al Cerisie abbiamo sviluppato una metodologia con cerchioni sensorizzati, equipaggiati con celle di carico, grazie ai quali possiamo acquisire i dati dell’analisi dello stress presso il costruttore dell’attrezzatura ed elaborarli nella nostra sede. Oltre ai costi, questa procedura ha ridotto sensibilmente il time to market delle attrezzature”.