Etichetta energetica: vendite in crescita per i pneumatici di classe elevata

Tra le novità più rilevanti degli ultimi anni per il comparto automotive c’è sicuramente l’introduzione della nuova versione dell’etichetta energetica dei pneumatici, entrata in vigore il 1° maggio 2021 con l’obiettivo di fornire ai consumatori informazioni più complete sulle caratteristiche dei pneumatici scelti. In particolare, l’etichettatura fornisce informazioni relative all’aderenza sul bagnato, all’efficienza del carburante e al livello di rumore. Inoltre, sono presenti pittogrammi relativi alle prestazioni in condizioni di neve pesante e/o ghiaccio.

L’introduzione della nuova etichetta si inserisce in un contesto nel quale l’attenzione ai temi della sostenibilità e del consumo energetico è sempre più forte da parte dei consumatori: a livello internazionale, ben il 45% dichiara di tener conto della salvaguardia dell’ambiente nel momento dell’acquisto di un prodotto. Per comprendere l’impatto dell’efficienza energetica su questo segmento specifico, GfK Italia è in grado di monitorare i volumi dei pneumatici venduti in base alla loro classificazione per classe energetica, relativamente al canale Tyre Specialist.  I dati evidenziano come nel corso del 2022 ci sia stato un aumento sostanziale nell’acquisto di pneumatici di fascia alta (A, B e C), che garantiscono un minore consumo di carburante. In un momento economico caratterizzato da forti incertezze, in cui il costo del carburante - e della vita in generale - è cresciuto, da una parte gli automobilisti hanno spostato sempre di più l’attenzione sull’efficienza energetica e dall’altra le aziende hanno incrementato la produzione di prodotti a maggiore efficienza per stare al passo con le nuove richieste dei consumatori. Nello specifico, l’aumento delle vendite appare particolarmente evidente per i pneumatici di classe B, la cui quota è cresciuta del quasi il +50%, passando da una quota del 7,3% nel bimestre gennaio-febbraio 2021 a una del 10,9% nello stesso periodo del 2023. Inoltre, nel corso del 2022 questo segmento specifico ha sfiorato i 16 punti percentuali durante i mesi di alta stagionalità. L’incremento delle vendite di pneumatici di classe B ha sottratto quote di mercato prevalentemente a quelli di classe D e E. Le classi energetiche più basse, infatti, risultano essere le uniche in calo ad inizio del 2023 rispetto alla chiusura del 2022.

L’introduzione della nuova etichetta si inserisce in un contesto nel quale l’attenzione ai temi della sostenibilità e del consumo energetico è sempre più forte da parte dei consumatori: a livello internazionale, ben il 45% dichiara di tener conto della salvaguardia dell’ambiente nel momento dell’acquisto di un prodotto. Per comprendere l’impatto dell’efficienza energetica su questo segmento specifico, GfK Italia è in grado di monitorare i volumi dei pneumatici venduti in base alla loro classificazione per classe energetica, relativamente al canale Tyre Specialist.  I dati evidenziano come nel corso del 2022 ci sia stato un aumento sostanziale nell’acquisto di pneumatici di fascia alta (A, B e C), che garantiscono un minore consumo di carburante. In un momento economico caratterizzato da forti incertezze, in cui il costo del carburante - e della vita in generale - è cresciuto, da una parte gli automobilisti hanno spostato sempre di più l’attenzione sull’efficienza energetica e dall’altra le aziende hanno incrementato la produzione di prodotti a maggiore efficienza per stare al passo con le nuove richieste dei consumatori. Nello specifico, l’aumento delle vendite appare particolarmente evidente per i pneumatici di classe B, la cui quota è cresciuta del quasi il +50%, passando da una quota del 7,3% nel bimestre gennaio-febbraio 2021 a una del 10,9% nello stesso periodo del 2023. Inoltre, nel corso del 2022 questo segmento specifico ha sfiorato i 16 punti percentuali durante i mesi di alta stagionalità. L’incremento delle vendite di pneumatici di classe B ha sottratto quote di mercato prevalentemente a quelli di classe D e E. Le classi energetiche più basse, infatti, risultano essere le uniche in calo ad inizio del 2023 rispetto alla chiusura del 2022.

Questi dati sono indice di una maggiore propensione all’efficienza e alle performance del pneumatico, non più in ottica di risparmio immediato sull’acquisto ma piuttosto di investimento a medio-lungo termine dal punto di vista del consumo di carburante, sia in termini di costi che di emissioni. Inoltre, dimostrano la crescente consapevolezza riguardo le caratteristiche dei pneumatici stessi da parte degli automobilisti, sempre più attenti alle prestazioni e a temi come la sicurezza stradale e l’inquinamento acustico.