Nel 2023 Ecopneus ha raccolto complessivamente 187.818 tonnellate di PFU in tutte le regioni d’Italia. Del totale, il 50,1% è stato avviato al recupero di materia, con il 50% destinato alla produzione di materiali per attività sportive e ludiche, il 20% e il 13% rispettivamente per la realizzazione di isolanti per l’edilizia e manufatti per l’industria e il 17% impiegato per la realizzazione di schiumanti in acciaieria, di mescole e di asfalti a bassa rumorosità. Il rimanente 49,9% di PFU raccolti è stato, inoltre, destinato al recupero di energia. Sull’anno, inoltre, Ecopneus ha fatto propria la richiesta emessa da parte del Ministero dell’Ambiente nel 2020 a provvedere ad una raccolta di PFU che si estenda ad un +15%, fino ad anche un +20% per fare fronte ad eventuali eccedenze sul territorio di PFU da raccogliere presso gli operatori del mercato del ricambio.
A fronte di tale indicazione e per rispondere alla domanda di intervento da parte degli operatori del mercato del ricambio sul territorio, Ecopneus ha messo in atto una pianificazione operativa e gestionale che ha consentito la gestione di un extra target pari a +12%, corrispondenti a 19.314 tonnellate raccolte oltre l’obbligo di legge. A questi dati, si aggiunge una quota di raccolta di PFU derivanti da attività condotte da parte di Ecopneus nell’ambito del Protocollo per la raccolta nella Terra dei Fuochi, firmato nel 2013 per far fronte al fenomeno degli incendi dolosi di rifiuti in Campania, e pari nel 2023 a 362 tonnellate. “Le attività di Ecopneus rappresentano l’estensione naturale della responsabilità che ogni azienda socia ha nei confronti delle proprie attività, dalla produzione di pneumatici alla gestione del loro fine vita – ha asserito Alessandro Marchisio, Presidente di Ecopneus –. Questo impegno, oggi più che mai, è strategico e fondamentale, inserendosi nella prospettiva di un’economia circolare che ormai è il principio guida per il rilancio del sistema economico nazionale. La sfida è ardua e cruciale, e coinvolge i prodotti fin dalla progettazione e lungo tutto il loro ciclo di vita”. “Il 2023 è stato un anno impegnativo per la raccolta, ma i risultati ottenuti confermano l’impegno instancabile con cui Ecopneus continua a lavorare per garantire un’efficiente gestione degli Pneumatici Fuori Uso nel nostro Paese, con interventi puntuali e capillari su tutto il territorio nazionale - ha proseguito Giuseppina Carnimeo, Direttore Generale di Ecopneus. Siamo consapevoli delle sfide e della complessità del nostro settore, ma continueremo a lavorare secondo i principi della responsabilità e della qualità che ci hanno guidati finora”.
In termini di benefici ambientali, grazie all'attività di recupero e riciclo di Ecopneus, nel 2023 è stata evitata l’emissione di 297 mila tonnellate di CO2 equivalente (tCO2eq), un quantitativo pari a quelle di 183 mila autovetture che percorrano 10.000 km in un anno, sono stati risparmiati 1,2 milioni di m3 di acqua di ciclo di vita, un volume equivalente al consumo medio giornaliero di circa 5,6 milioni di italiani o alla quantità di acqua necessaria per riempire 484 piscine olimpioniche. Inoltre, è stato generato un risparmio netto di 274 mila tonnellate di risorse minerali e fossili, una quantità pari al peso di 558 treni Frecciarossa 1000 composti di otto carrozze più locomotore. Benefici a cui si aggiunge il risparmio per il Paese legato alla riduzione delle importazioni di materiale vergine, per un valore di 81 milioni di euro. Vantaggi che, sommati, generano un notevole contributo anche in termini economici: lo scorso anno, l'attività di Ecopneus ha generato un valore economico pari a 44,4 milioni di euro, di cui ben 40,5 milioni sono serviti a remunerare le imprese della filiera per le operazioni di recupero, raccolta, trasporto e trattamento. Il restante 12% rappresenta i costi di gestione interni al Consorzio (comunicazione, salari ai dipendenti, imposte ed altri costi), che nel 2023 ammonta a 5,3 milioni di euro.