Dino Paoli ha ricevuto il viceministro Valentino Valentini

Dino Paoli, azienda specializzata nella produzione di avvitatori, ha ospitato il viceministro delle Imprese e del Made in Italy Valentino Valentini, in visita agli stabilimenti produttivi di Reggio Emilia. Un incontro istituzionale in cui si è parlato di futuro e innovazione, in linea con i progetti che vedono il produttore reggiano impegnato nel processo di trasferimento tecnologico per l’ingresso nel settore aerospaziale. “In un momento storico in cui l’innovazione e l’eccellenza italiana sono sempre più al centro dell’attenzione globale, l’azienda Dino Paoli si distingue come esempio geniale di come la tradizione famigliare ha saputo incontrare l’avanguardia tecnologica e contribuire significativamente al prestigio del Made in Italy nel mondo, ed al raggiungimento di sempre nuovi traguardi” queste le parole del viceministro Valentino Valentini. “L’incontro con il viceministro Valentini è stata un’occasione unica per mostrare come nasce l’eccellenza dei nostri prodotti, per raccontare il nostro impegno ma anche per condividere la nostra visione e i progetti che abbiamo per il futuro” ha detto Francesca Paoli, ceo dell’azienda. Il viceministro ha visitato la sede e gli stabilimenti e ha conosciuto i soci, il personale tecnico, produttivo e commerciale. A condurre l’incontro, i membri del board: oltre a Francesca Paoli, Federico Galloni, Patrizia Paoli e Valeria Prampolini. Tema centrale della visita, il trasferimento di tecnologie dal motorsport al settore aerospaziale, che ha impegnato l’azienda nell’ultimo anno e che rappresenta un punto nevralgico della strategia di sviluppo anche nel corso del 2024. “Abbiamo avuto modo di far toccare con mano la nostra transizione tecnologica nel corso degli anni – ha raccontato Francesca Paoli –. Abbiamo mostrato al Viceministro i nostri prodotti, da quelli pneumatici a quelli elettrici di ultima generazione; ma anche i componenti destinati alla futura produzione aerospaziale. Molti dei pezzi che produciamo sono già realizzati con materiali adatti a settori ad alto contenuto tecnologico. L’aerospaziale è uno di questi. Quindi, di fatto, eravamo già pronti per questa nuova sfida, era un’evoluzione quasi naturale. Nel corso di quest’anno andremo sempre più in questa direzione”.