Il Regolamento 2019/2144 dell’Unione europea relativo al sistema di monitoraggio della pressione dei pneumatici compie un ulteriore passo in avanti sul fronte della sicurezza stradale, riduzione del consumo di carburante ed emissioni di CO2. Infatti, oltre ad aver previsto a partire dal 6 luglio 2022 la non omologazione Ue per veicoli N2 e N3 (mezzi pesanti) e O3 e O4 (rimorchi) privi di Tpms, ha sancito l’introduzione obbligatoria di Tpms per tutti i veicoli immatricolati e commercializzati a partire dal 7 luglio 2024. Questo dispositivo, composto da sensori che vengono montati sulle ruote, serve a tenere sotto controllo costantemente la pressione di gonfiaggio dei pneumatici, segnalando in modo tempestivo all’autista un’eventuale perdita attraverso appositi segnali sia visivi che acustici. Ne abbiamo parlato con Stefano Carloni, presidente di Airp (Associazioni ricostruttori di pneumatici), e con una decennale esperienza nel settore dei mezzi pesanti. Presidente Carloni, perché è importante avere dei sistemi che monitorino la pressione e dei pneumatici?
“I pneumatici sono il primo punto di contatto tra il veicolo e l’asfalto ed è quindi fondamentale, per la sicurezza stradale, avere gomme in perfetta efficienza. Il Tpms consente di monitorare lo stato del pneumatico e in particolare un elemento fondamentale: la pressione. Infatti, l’80% delle avarie che si verificano, soprattutto nelle stagioni calde, fanno riferimento a situazioni di sotto-gonfiaggio. Quindi da questo punto di vista l’impiego di questo sistema è più che positivo perché contribuisce a prevenire possibili incidenti. Ma ci sono anche altri due aspetti da tenere in considerazione: ambientale ed economico. Un pneumatico con la pressione corretta comporta un risparmio in termini di consumo di carburante e di conseguenza il veicolo risulta meno impattante sul piano delle emissioni. A tutto ciò possiamo aggiungere l’aspetto della ricostruibilità: una gomma che proviene da cicli di consumo controllati è estremamente ricostruibile, anche perché i Tpms tengono sotto controllo oltre alla pressione anche la temperatura. Ed è dal combinato di entrambe le cose che si riescono ad avere dei dati interessanti per analizzare lo stato del pneumatico”.
Lei ha parlato di dati, chi può accedervi e come vanno utilizzati?
“Questo è un punto fondamentale nell’impiego di questa tecnologia. I dati forniti dal Tpms devono essere fruibili. Oggi abbiamo un sistema che potremmo definire chiuso per diversi aspetti. Il primo è che il segnale del Tpms viene rilevato solo dall’autista mentre sarebbe meglio che, tramite una connessione satellitare, venga letto e analizzato anche da un centro assistenza. Il secondo aspetto riguarda i semirimorchi, in questo caso il sensore potrebbe non inviare il segnale nella cabina del veicolo e questo perché molte volte i rimorchi vengono sganciati e agganciati su diversi mezzi a seconda delle esigenze. In questo caso servirebbe un sistema che tramite connessione satellitare consenta la visualizzazione della posizione del semirimorchio ed eventuali anomalie di pressione e temperatura. Il terzo aspetto riguarda l’assistenza da parte dei gommisti che spesso non hanno gli strumenti per programmare un Tpms sostituito. Queste criticità, se superate, consentirebbero di realizzare un sistema virtuoso in quanto mantenuto efficiente dall’attività di assistenza del gommista”.
Soffermiamoci sui gommisti, cosa significa che non hanno la possibilità di programmare un sensore?
“Il gommista oggi si limita a sostituire un Tpms ma non ha la possibilità di interagire con il sistema, nel senso di intervenire sul software per comunicargli per esempio l’eventuale sostituzione di un sensore. Poter compiere questa operazione riduce i tempi di fermo di un mezzo, se l’intervento di riprogrammazione viene effettuato direttamente dal gommista. Per fare questo serve però un sistema accessibile da parte degli operatori, fatto di sensori progettati e realizzati seguendo un protocollo di programmazione simile da parte di tutti i costruttori di Tpms”.
Da luglio 2024 obbligatoria la presenza di Tpms su mezzi pesanti e rimorchi
03 maggio 2024

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