Corghi, una storia di successi lunga 70 anni

Da una piccola bottega nella cittadina di Correggio, in provincia di Reggio Emilia, a player internazionale nel settore della autoattrezzature per officina. È ciò che è riuscita a raggiungere la Corghi in settant’anni di attività. L’azienda nata lungo la via Emilia, dalla tenacia, genialità e intraprendenza di Erminio e Remo Corghi, è oggi una realtà che conta, sotto la guida della holding Nexion spa, 13 stabilimenti presenti in sei diversi paesi (Italia, Croazia, Germania, Danimarca, Cina, Brasile), Erminio Corghi8 centri di ricerca e sviluppo, 19 filiali e oltre 150 distributori. Numeri e cifre che non si sarebbero certo immaginati all’inizio di quest’avventura i fratelli Corghi, quando nel loro piccolo negozio in cui commercializzavano e riparavano elettrodomestici si cimentavano con la loro passione per la meccanica e l’elettrotecnica. L’input che ha dato il via a quella che possiamo definire una case history da manuale, che racconta di un impero industriale creato dal nulla, è dovuto all’inventiva di Erminio. La prima intuizione è un richiamo da caccia: il fonofil, un registratore a filo magnetico, in seguito a nastro, che rimpiazzava i grammofoni usati fino ad allora. Si deve proprio a questa invenzione la nascita del marchio dell’azienda: un usignolo che cinguetta su una calamita. È grazie al successo riscosso da questo prodotto, dovuto soprattutto alle abilità commerciali di Remo, che la piccola bottega artigiana si trasformò in opificio con la costituzione nel 1954 della società Corghi Elettromeccanica. Nel giro di pochi mesi l’azienda lancia sul mercato una serie d’innovazioni tra cui gli stabilizzatori di tensione per gli apparecchi tv. La ricerca di nuove opportunità di business spinse la giovane azienda a sperimentazioni nei campi più disparati: macchine agricole, elettrodomestici e attrezzature meccano-tessili. È nel corso degli anni ’50 che vengono prodotte soluzioni ingegnose e inediti ritrovati tecnici come il temporizzatore per le spazzole tergicristallo, il bobinatore domestico per filati, lavastoviglie e lavabiancheria, nonché motozappe e trattori. L’idea di rendere il lavoro manuale meno gravoso servendosi della meccanizzazione è ciò che porterà i fratelli Corghi a orientare l’interesse dell’azienda verso altri settori, tra cui quello dell’automobile. Sono gli inizi degli anni ’60 e il boom economico sta stravolgendo abitudini e consumi e a guidare questa trasformazione è proprio l’automobile. Remo CorghiI fratelli Corghi intuiscono il potenziale e le opportunità che si celano dietro questo settore specie nel campo dell’assistenza. La frequentazione di un amico gommista richiamò l’attenzione di Erminio sulle problematiche del servizio ruota. Resosi conto della scarsità e inadeguatezza delle attrezzature esistenti Erminio, ideò una equilibratrice, con lettura frontale, usando un cavo da tachimetro e un disco sul quale un pennino che oscillava in sincronia con la ruota tracciava una sorta di matassa la cui forma e angolazione restituiva i dati di misura, presentandoli sul lato frontale. Questa invenzione diede credibilità a Corghi nel settore delle attrezzature per gommisti, così da preparare il mercato alla più importante innovazione del settore: lo smontagomme. L’anno di lancio di questo prodotto che rivoluzionerà il lavoro nelle officine dei gommisti, alleviandone la fatica fisica nello smontaggio e rimontaggio dei pneumatici, è il 1961 con la presentazione al mercato del primo smontagomme Artiglio. Un’apparecchiatura i cui principi tecnici sono ancora validi a cui si sono poi aggiunte, nel corso degli anni, ulteriori innovazioni, come per esempio il lancio nel 2001 dello smontagomme che elimina completamente l’utilizzo della leva alza tallone.

Nel 1968 Erminio viene a mancare e a prendere in mano le redini dell’azienda ci penseranno Remo con la cognata Maria Cuccolini. I due metteranno a punto una serie di strategie aziendali che porteranno la Corghi a espandersi sui mercati internazionali, prima in Europa e poi negli Usa, a progettare nuovi prodotti, come lo smontagomme innovativo per autocarri, e ad avere una maggiore visibilità, con la fornitura di un modello ad hoc per la Formula 1. Nel 1971 entra in azienda la figlia maggiore di Erminio e Maria, Giuliana, che seguirà la trasformazione in spa della società e l’acquisizione della ditta Faip. Scomparirà a soli 36 anni nel 1989. Nel frattempo, anche gli altri membri della seconda generazione familiare, Giulio, Anna e Cinzia entreranno nella vita aziendale. Negli anni l’azienda potenzia il settore ricerca e sviluppo, acquisisce marchi e funge da stimolo per la nascita di un vero e proprio distretto industriale nella zona del reggiano. Nel 2011 Remo si spegne all’età di 81 anni.

 



La gestione dell’azienda, che da tempo è parte del gruppo Nexion spa, passa al figlio di Erminio, Giulio, in qualità di presidente della holding di gruppo, affiancato dalla sorella Anna, dal cognato Mauro Severi e dalla figlia di Remo, Cinzia. Sotto la loro gestione la holding continua la sua crescita sia organica, attraverso l’acquisizione e fusioni con aziende del medesimo settore in Nord Europa, Cina e sud-est pacifico, sia sul piano della ricerca sviluppo di prodotti a maggior valore con il risultato di avere oggi un gruppo solido che conta 2.100 dipendenti, 16 machi di prodotti, 544 brevetti e domande di brevetti per un fatturato annuo che supera i 350 milioni di euro. “Veniamo da lontano e andiamo lontano – ha detto Giulio Corghi, presidente del Gruppo Nexion e figlio di Erminio Corghi –. Questo 70° anniversario dalla fondazione di Corghi ci rende orgogliosi. La storia delle attrezzature per gommisti e officine comincia dall’iniziativa di Erminio e Remo Corghi che, inventando lo smontagomme e rendendo il marchio Corghi sinonimo di questo prodotto nel mondo, ha dato il via allo sviluppo della nostra azienda che è arrivata, oggi, a essere leader nel mercato della riparazione automotive a livello globale. Vogliamo essere motore di cambiamento nel settore, offrendo una gamma completa di soluzioni tecnologiche innovative in tutte le fasce di mercato, garantendo responsabilmente la sostenibilità ambientale e sociale”.
Proprio sull’innovazione il Gruppo Nexion ha di recente avviato un progetto sullo sviluppo di tecnologie che consentano di aumentare la redditività grazie a una gestione del flusso di lavoro più ottimizzata, all’interazione proattiva con la clientela e alla gestione più efficiente del proprio parco attrezzature. Si tratta di WeNext, il nuovo portale sviluppato per la connettività delle officine. Attraverso questa soluzione diventerà più facile gestire e monitorare le attrezzature e facilitare le lavorazioni sui veicoli, migliorando, allo stesso tempo, la gestione dell’officina e il servizio al cliente. WeNext è già collegato a iOne Cruiser e al nostro Precheck dinamico, ma stiamo lavorando per collegare molte altre attrezzature, con l’obiettivo di fornire offerte mirate ai nostri clienti, in base alle loro esigenze specifiche, e di offrire un modello pay-per-use per limitare gli investimenti e allo stesso tempo adottare prodotti avanzati e innovativi. L’azienda continua a essere fucina di idee e intuizioni con l’attenzione alla continua innovazione e alle problematiche connesse alla green-economy. Da alcuni anni i componenti della terza generazione familiare sono a loro volta entrati nella vita aziendale.