CNA: l’artigianalità resta un valore prezioso per i meccatronici

Francesco Circosta, presidente nazionale dei Meccatronici di CNALa meccatronica segue l’automotive nella sua instancabile corsa tecnologica. L’evoluzione nel settore ha portato alla convergenza tra meccanica ed elettronica, definendo un inedito profilo professionale ed esprimendo un bisogno di competenze molto specifiche e assolutamente imprescindibili. «Un’impresa che opera in questo settore non può assolutamente astenersi dall’aggiornamento e dalla formazione continua» evidenzia Francesco Circosta, presidente nazionale dei Meccatronici di CNA (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa), sezione che raduna le aziende italiane che si occupano di riparazione, ma anche i centri per la revisione auto. «Se fino a quarant’anni fa si poteva pensare di avviare un’officina con tanta buona volontà, studiando di sera, oggi non è davvero più possibile».

La meccatronica è dunque oggi, non a caso, una delle competenze più richieste sul mercato. Purtroppo, è anche una delle più difficili da trovare. «Il gap tra domanda e offerta non dipende tanto dal mancato aggiornamento delle competenze - prosegue il presidente dei meccatronici di CNA - sempre meno giovani si avvicinano alla professione con voglia di imparare». Non solo: «la scuola offre una formazione diffusa ma i ragazzi spesso mancano delle basi che sono il presupposto per fare questo mestiere. Inoltre, nonostante l’alternanza scuola-lavoro, nella nostra esperienza di imprenditori del settore, in media solo un apprendista su dieci sceglie di proseguire su questa strada al termine degli studi». Nella difficile partita che si sta giocando sul terreno delle competenze, s’inserisce la questione dell’accessibilità delle informazioni tecniche necessarie per poter intervenire con efficacia su veicoli molto sofisticati. «Come CNA ci stiamo impegnando per risolvere le difficoltà nel rapporto tra operatori aftermarket e costruttori affinché questi ultimi rendano disponibili l’informazione a costi ragionevoli. Vogliamo agire da collettore tra le parti per valorizzare la professionalità delle nostre imprese ma anche diventare unpunto di riferimento per queste ultime e aiutarle a rimanere competitive sul mercato, realizzando i giusti investimenti». Ma in un mondo in cui aumenta la concentrazione delle attività aftermarket nei grandi centri servizi, ci sarà ancora spazio di crescita nel prossimo futuro per realtà più piccole? «Assolutamente sì – dice convinto Circosta –. Le pmi che rappresentiamo hanno in mano un valore che i grandi centri, inseguendo la rapidità del servizio, non possono offrire. Parliamo dell’artigianalità. In futuro avranno inoltre maggiore spazio “arti” meccaniche e meccatroniche specifiche, come ad esempio quelle che permettono il recupero di vetture storiche. Ad Autopromotec 2022, un nostro associato battilastra di Parma era presente con uno stand in cui mostrava proprio questo tipo di lavorazione.

L’unico timore – conclude – è la rapidità con cui le automobili cambieranno, diventando sofisticate al punto da rendere complesso lavorarci al netto di investimenti enormi e spese crescenti che possono essere molto difficili da assorbire».