Chip Shortage, la carenza di semiconduttori farà più danni del Covid

Comprare un’auto nuovo sarà sempre più difficile, a causa della crisi dei semiconduttori. Tempi di attesa superiori ai 200 giorni stanno diventando la normalità al momento della firma del contratto, come il ritiro di vetture con molti meno accessori rispetto a quelli previsti dalla normale dotazione. Il motivo? La mancanza dei semiconduttori che si va ad aggiungere ad altre carenze di materiali fondamentali. All’atto pratico il chip shortage potrebbe portare ad un calo di 10 milioni di veicoli prodotti a livello globale, mentre il solo mercato italiano potrebbe chiudere il 2021 con perdite superiori al 30%. Tutto questo avrà un costo a sette zeri.

 

La carenza globale di semiconduttori costerà all'industria dell'auto 210 miliardi di dollari (180 mld di euro) di mancati ricavi quest'anno a livello globale. La previsione della società di consulenza globale AlixPartners, è in netto aumento rispetto alle ultime stime di maggio ($110 mld). In termini di mancata produzione AlixPartners prevede ora che l'industria perderà fino a 7,7 milioni di unità nel 2021 rispetto ai 3,9 milioni previsti a maggio. «Naturalmente tutti avevano sperato che la crisi dei chip si sarebbe attenuata, ma eventi sfortunati come i blocchi legati al Covid-19 in Malesia ed i continui problemi in altri paesi hanno aggravato la situazione» ha affermato Mark Wakefield, global co-leader per il settore automobilistico di AlixPartners. «Inoltre, i chip sono solo una delle tante interruzioni straordinarie che il settore sta affrontando, tra cui la carenza di resina, acciaio e manodopera. Non c'è spazio per errori per Case automobilistiche e fornitori in questo momento; devono calcolare ogni alternativa ed assicurarsi di intraprendere solo le migliori opzioni». Gli fa eco Dan Hearsch, managing director automotive and industrial practice di AlixPartners: «Non ci sono davvero più "ammortizzatori" possibili per il settore in questo momento quando si tratta di produzione o forniture di materiale. Praticamente qualsiasi carenza o interruzione della produzione in qualsiasi parte del mondo colpisce le aziende a livello globale e gli impatti sono ora più che mai amplificati a causa di tutte le altre carenze. Ecco perché è fondamentale che le aziende siano dotate di buone informazioni ed analisi e seguano una strategia impeccabile e ben determinata». E secondo AutoForecast Solutions il conto dell’impatto dello shortage di chip potrebbe addirittura superare i 10 milioni di veicoli prodotti in meno, con il record negli Stati (oltre 3 milioni, solo 250mila recuperabili), seguiti da Europa (2,7 milioni) e Cina (2 milioni, poco meno di 4 comprendendo tutta l’area asiatica).

 

Tutto questo porterà anche ad avere auto auto più costose, come sottolineato dallo studio "Chip shortages to boost carmakers’ pricing power in Europe" Euler Hermes (gruppo Allianz) che ha analizzato gli aspetti economici più rilevanti del settore e ipotizzato gli scenari futuri partendo dal 2022. L’analisi parte dal Q1 2020 con l’arrivo della pandemia e la conseguente frenata del di vendite, produzione e approvvigionamenti. Nel primo semestre 2021 la domanda di nuovi veicoli in Europa ha invece beneficiato delle riaperture, con le immatricolazioni che sono cresciute di 1,4 milioni di unità rispetto alla prima metà del 2020, anche se ancora inferiori al pre-crisi. Oggi invece si sta assistendo a un netto squilibrio tra domanda e offerta, capace di durare fino al primo semestre 2022. Il problema maggiore è legato alla carenza di chip. Il risultato è che per il primo semestre 2022 le Case si appresteranno, dopo quasi 20 anni di vincoli, ad aumentare i prezzi dal 3 al 6% (+4% in Germania, +2,4% e +5,8% rispettivamente per Spagna e Italia ed un valore oscillante tra +0,8% e +5% per la Francia).