Ricorderete che a seguito della fine degli sconti sulle accise dei carburanti, il governo si è impegnato in una battaglia per la trasparenza dei prezzi e per evitare speculazioni. Uno dei provvedimenti messi in cantiere è l’esposizione nei punti vendita non solo dei prezzi praticati, ma anche del prezzo medio regionale dei carburanti. Il ragionamento ci appariva semplice: se un distributore espone un prezzo della benzina di due euro al litro, ma il prezzo medio è 1,9 evidentemente il consumatore sarà indotto andare a cercare qualche alto distributore. Il distributore quindi, per attirare clientela, sarebbe indotto a praticare un prezzo inferiore alla media e questo nel tempo dovrebbe, come conseguenza portare ad abbassare il prezzo medio. I benzinai su questo e altri aspetti del decreto governativo hanno proclamato uno sciopero. Se l’hanno fatto, evidentemente non ritenevano certo il provvedimento favorevole alle loro attività. La cosa interessante è che, mentre il governo annunciava il provvedimento, un’altra autorevolissima autorità dello Stato, vale a dire proprio l’autorità garante della concorrenza e del mercato ha espresso un’opinione diametralmente opposta: si è dichiarata contraria al provvedimento sostenendo che appaiono incerti i benefici ai consumatori a fronte invece di un possibile rischio di riduzione degli stimoli competitivi. Chi ha ragione? Non esprimiamo giudizi su una materia così complessa, evidenziamo però che su un tema come questo, importante sia per le imprese che per il portafoglio dei consumatori, forse sarebbe il caso di approfondire in modo oggettivo la materia al di fuori delle posizioni di principio. Abbiamo citato questo esempio perché il problema del prezzo medio riguarda anche altre categorie, compresi i gommisti. È sempre sbagliato avere prezzi di riferimento oppure occorre valutare caso per caso? Nell’esempio più banale, una riparazione effettuata a regola d’arte prevede lo smontaggio del pneumatico dal cerchio, un’accurata verifica sia interna che esterna e l’utilizzo di materiali e attrezzature idonee con personale formato. Se l’analisi di questa operazione determina un valore medio è nell’interesse del consumatore non conoscere tale valore medio in quanto questo fatto potrebbe determinare “cartelli” oppure è bene che lo sappia evitando sorprese nel prezzo se è fuori mercato verso l’alto, quindi troppo caro, o verso il basso, quindi probabilmente indice di un servizio non effettuato a regola d’arte? Speriamo che qualcuno si ponga oggettivamente la questione, atteso che nel caso del gommista si tratta di attività strettamente connesse con la sicurezza stradale.
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