CES 2023: un motorshow elettrico e connesso

Alla fiera dell’elettronica per i beni di consumo più famosa al mondo, lo star system dell’automobile ha conquistato il tappeto rosso con livree scintillanti e cuore digitale. Praticamente tutta la West Hall del centro congressi di Las Vegas (circa un milione di metri quadri di spazio espositivo) è stata teatro di un hollywoodiano motorshow, con veicoli, prototipi e mock-up che hanno mostrato, con effetto caleidoscopio, ciò che potrebbe essere la mobilità del futuro. Sicura, confortevole, veloce, economica, pulita, intelligente, al servizio di un passeggero servito e trasportato in palmo di mano. Il condizionale è d’obbligo, perché la ricerca tecnologica non si genera nel vuoto pneumatico, deve fare i conti con le complessità della vita su questo pianeta: equilibri tra ecosistemi, geopolitica, micro e macroeconomie, insomma tutti quei fenomeni che fanno sì che anche le buone idee non vedano la luce e magari le pessime idee possano in qualche modo trovare un proprio spazio. Dopo essersi inebriati di bellezza delle forme e saziati di coloratissime architetture led, emerge la sostanza, le tendenze prevalenti di questa gigantesca wunderkammer.

La parte del leone l’hanno fatta senz’altro le tecnologie per la guida assistita e autonoma: sensoristica, sistemi Lidar, microprocessori, microcontrollori e cpu: la proposta è sterminata e sfoggia i marchi dei leader mondiali dell’elettronica, che fanno spavaldi il loro ingresso nel settore dell’automotive, insieme a una miriade di startup talmente vasta che molte di loro - è lecito pensarlo - balleranno una sola estate. Robusta coprotagonista, l’infrastruttura per la mobilità elettrica: da quella interna al veicolo, prima di tutto la batteria - compatta, verde, alleggerita, integrata nel pianale (i cosiddetti “skateboard”) - poi i sistemi di ricarica veloce, gli impianti di storage, le linee di riuso dei componenti e dei materiali rari. Inutile dire che, per ciò che riguarda l’esperienza di viaggio nell’abitacolo del futuro, ogni evoluzione dell’elettronica ha trovato applicazione: realtà aumentata, realtà virtuale, intelligenza artificiale, gaming, monitoraggio dei parametri vitali, sistemi di intrattenimento e comunicazione, per ambientazioni e cruscotti stile “wellness on a spaceship”. Gommisti del futuro all’erta: i produttori di pneumatici si sono già evoluti in tech-companies, investendo ed integrando nei propri gruppi quanta più elettronica per la guida autonoma e assistita, visto che, alla resa dei conti, ogni comando di marcia dovrà essere eseguito - alla perfezione - dalla ruota.

La più fantasmagorica sorpresa del settore carrozzeria è l’auto ricoperta di pellicola a inchiostro elettronico, che può cambiare fino a 32 colori distribuiti variamente su 260 diversi pannelli. Difficile indovinare se questo “car wrapping” prenderà piede anche in declinazioni alla portata di tutti, nel qual caso occorrerà imparare come prendersene cura. Nell’esame dei rischi e delle opportunità sulla filiera che questi progressi porteranno, il tema dei dati generati dal veicolo (come usarli, come proteggerli, come diffonderli, come monetizzarli), al CES 2023 è ben rappresentato, con proposte e discussioni sulla cosiddetta “data explosion”. Meno visibile, per ora, il tema della manutenzione e riparazione di queste meraviglie dell’elettronica. Ma tra le corsie, davanti ai display e nelle sale convegni, mentre si applaude e si scattano selfie, serpeggia una minaccia per gli autoriparatori. I componenti del powertrain di un’auto ICE sono circa 2.000 mentre quelli di un EV circa 20, ergo meno manutenzioni.

Secondo il CEO di una grande casa automobilistica, le visite dal meccanico si ridurranno a un terzo di quelle attuali. Inoltre, non tutte le innovazioni elettroniche richiederanno la frequentazione di una officina smart per monitoraggi, calibrazioni e aggiornamenti di software: molte di queste operazioni potranno infatti essere effettuate da remoto (OTA). Senza contare il fattore della manutenzione predittiva e preventiva, una manna per la sicurezza del trasporto e l’organizzazione del rapporto cliente-officina, una minaccia per la consistenza numerica dei meccanici necessari alla domanda. Certamente la complessità della vita umana sul pianeta fa sì che il futuro arrivi in luoghi diversi in tempi diversi: Seoul, Roma, Stoccarda, Lagos saranno ancora a lungo distanti qualche decennio se non qualche secolo, almeno per ciò che riguarda la mobilità. Il consiglio, a tutta la filiera della manutenzione e riparazione dei veicoli, è di tener d’occhio la West Hall e di diventarne prima o poi, se non protagonisti, almeno figuranti, che nella Hollywood del CES non sarebbe mica male.