Autoriparatore cercasi

“Cercasi autoriparatore per impiego full time”. Nelle bacheche dei siti web per la ricerca di lavoro annunci di questo tipo, in cui officine indipendenti o reti specializzate ricercano gommisti o meccatronici, sono sempre più numerosi. Per le associazioni di categoria, però, lavoratori disposti a riparare pneumatici, calibrare Adas, controllare motori, siano essi a combustione interna o elettrici, sono sempre più una rarità. Stando agli ultimi dati disponibili pubblicati sul sistema informativo Excelsior di Unioncamere e Anpal, nel 2021 in Italia sono stati impiegati come meccanici e gommisti, tra contratti a tempo indeterminato (33% degli assunti) e determinato (47% degli assunti), 32.750 lavoratori, di cui solo il 42% giovani. Un dato significativo che però non riesce a soddisfare la richiesta di personale da parte delle oltre 57 mila imprese del comparto (dati Osservatorio Autopromotec). La scarsa preparazione e le difficoltà di adattarsi a ritmi e tempi di lavoro sono, secondo i datori di lavoro, i motivi alla base dello scostamento tra domanda e offerta d’impiego e della fuga dei giovani dalla professione di gommista o meccanico. Un dato che pur trovando riscontro in numerosi report realizzati dalle associazioni settoriali, non tiene però in considerazione aspetti connessi al tema della crescita professionale e dell’attrattività del lavoro da parte di chi un impiego nel settore dell’autoriparazione lo cerca. Infatti, le ragazze e i ragazzi che escono dalla scuola o dall’università vorrebbero contesti lavorativi più digitali e tecnologici in cui mettere a frutto le conoscenze acquisite. Sebbene in un rapporto Ocse-Randstad, che ha analizzato 417 milioni di annunci di lavoro postati online in 10 Paesi nell’ultimo decennio, l’Italia mostra la percentuale più alta di annunci che riguardano occupazioni digitali (12% del totale delle offerte sul web), ciò non concerne l’autoriparazione. In molti casi, infatti, le officine invece di investire su diagnostica intelligenti, software gestionali, strategie di marketing e organizzazione del lavoro che migliorano l’efficienza dei processi, preferiscono seguire modelli d’impresa datati. Creare occupazione, dunque, in un settore come quello dell’assistenza e manutenzione dei veicoli è fondamentale, specie nell’attuale fase di cambiamento tecnologico che sta interessando il mondo automotive. Rendersi attrattivi da un punto di vista innovativo ed economico contribuisce ad attrarre portando a un’evoluzione dei mestieri. È su questo aspetto che le officine devono puntare per trovare nuovi operatori e incrementare il proprio business. Al contempo però rendere il lavoro dell’autoriparatore un’opzione percorribile per chiunque è un compito che spetta anche alla scuola che deve insegnare a superare idee preconcette sul lavoro in officina.