Calo. Calo. Calo. E poi qualche piccolo segnale di ripartenza. È da mal di mare la situazione del mercato automotive che resta in evidente crisi anche perché investito in piena della non certo banale notizia dello stop a tutto ciò che non sarà elettrico dal 2035 come deciso a livello europeo. Ma stiamo ai fatti di ora: dai dati Anfia appare che se l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli si mantiene stabile (+0,4%), l’indice della fabbricazione di autoveicoli si conferma in calo per il decimo mese consecutivo, pur riportando una flessione più lieve (-2,5%) rispetto a quella di marzo (19,2%).
“Si registra un’altra flessione, ad aprile, per l’indice della produzione automotive italiana (-1,3%), anche se più contenuta rispetto al risultato di marzo (-8,2%)” ha affermato Gianmarco Giorda, direttore di Anfia. L’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli si mantiene stabile (+0,4%), mentre l’indice della fabbricazione di autoveicoli si conferma in calo per il decimo mese consecutivo, pur riportando una flessione più lieve (-2,5%) rispetto a quella di marzo (19,2%).
Ad aprile 2022, secondo i dati Istat, la produzione dell’industria automotive italiana nel suo insieme registra un calo dell’1,3% rispetto ad aprile 2021, mentre nel primo quadrimestre del 2022 diminuisce dell’1,2%. Guardando ai singoli comparti produttivi del settore, l’indice della fabbricazione di autoveicoli registra una flessione del 2,5% ad aprile 2022 e del 7,8% nei primi quattro mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo del 2021; quello della fabbricazione di carrozzerie per autoveicoli, rimorchi e semirimorchi cresce del 10,7% nel mese e dell’8,2% nel cumulato, e quello della fabbricazione di parti e accessori per autoveicoli e loro motori aumenta dello 0,4% ad aprile e cresce del 3,9% nel cumulato 2022. “Rispetto agli incentivi – spiega Giorda – ribadiamo la richiesta di includere nella misura anche il comparto del noleggio e di rivedere la formula di incentivazione per i veicoli commerciali leggeri, aprendola a ulteriori soluzioni tecnologiche rispetto all’attuale scelta di concentrarsi esclusivamente sulle motorizzazioni elettriche, con il vincolo della rottamazione, e aprendo l’accesso anche a realtà diverse dalle Pmi”. “Si tratta di modifiche – afferma ancora Giorda – che permetterebbero di procedere più rapidamente e più agevolmente nel percorso di decarbonizzazione della mobilità, oltre a rappresentare un aiuto per due comparti attualmente in sofferenza – veicoli commerciali leggeri in calo dell’8% a gennaio-aprile 2022 e noleggio a -18,9% a gennaio-maggio”. La produzione domestica di autovetture rilevata da Anfia è intanto in leggera crescita (+2%), dopo la contrazione a due cifre di marzo. Quest’ultimo trend dovrebbe migliorare ulteriormente nei prossimi mesi per effetto delle misure di incentivazione, che Anfia chiede, come visto, di estendere al comparto delle auto a noleggio e di rivedere, rispetto alla formula attuale, per i veicoli commerciali leggeri.
Secondo i dati la produzione domestica di autovetture risulta in aumento del 2% nel mese di aprile, ma rimane in flessione del 7% nel primo quadrimestre. Il comparto produttivo automotive si colloca nel contesto di una produzione industriale italiana complessiva che si mantiene in crescita anche nel quarto mese dell’anno: ad aprile 2022, infatti, l’indice della produzione industriale nel suo complesso chiude a +4,2% rispetto ad aprile 2021 e risulta in aumento del 2,1% nel primo quadrimestre dell’anno in corso rispetto allo stesso periodo del 2021. Aumenta intanto la domanda di logistica urbana per l’e-commerce: la società d’immobiliare logistica Mileway – specializzata in immobili dedicati alla logistica dell’ultimo miglio – ha svolto un’indagine in 1.400 aziende sulla domanda di spazi urbani dedicati alle consegne per il commercio elettronico. Gli interlocutori sono imprese di diverso tipo – da piccole realtà locali a multinazionali che operano nella vendita al dettaglio, produzione alimentare, trasporto, logistica e altri settori della produzione e del commercio – che hanno in affitto immobili nelle periferie delle grandi aree urbane di Germania, Francia, Paesi Bassi, Svezia e Gran Bretagna. Il sessanta percento degli intervistati ha affermato che nel 2022 focalizzerà le proprie attività sul commercio elettronico e quindi intende aumentare gli spazi per la logistica nell’ultimo miglio, sia espandendo quelli che ha già, sia aggiungendone di nuovi. Tale percentuale sale al 74% considerando solo le quattrocento imprese che stanno già affittando spazi da Mileway. Oggi, il 40% degli interlocutori ha già in affitto da due e cinque impianti. Mileway opera anche in Italia, dove recentemente ha affittato 32mila metri quadrati a quattro clienti in Lombardia, Emilia-Romagna e Toscana.