Automotive in panne, meglio la logistica

L’andamento della filiera automotive in Italia mostra luci e ombre. Più ombre dal punto di vista semplicemente produttivo, va meglio invece lo sviluppo logistico.

Partiamo dalle fabbriche, dove anche a novembre – dato attualmente disponibile - l’indice della produzione automotive italiana riporta un segno negativo (-13,7%), facendo seguito alle flessioni già registrate nei tre mesi precedenti. Sono dati dell’Anfia, descritti dal direttore Gianmarco Giorda.

Per il quinto mese consecutivo, l’indice della fabbricazione di autoveicoli registra un calo a doppia cifra -23,9%, e l’indice della produzione di parti e accessori per autoveicoli inverte la tendenza, chiudendo il mese di novembre a -4,5%. Sempre in preoccupante ribasso anche la produzione di autovetture, su cui continuano a pesare i rallentamenti causati dallo shortage dei semiconduttori. “In questo contesto – afferma Giorda - in una fase in cui sono in discussione, a livello europeo, le misure di decarbonizzazione della mobilità al 2030-2035, è incomprensibile la totale assenza, nella Legge di bilancio 2022 di misure per incentivare l’acquisto di autovetture a zero e bassissime emissioni e di veicoli commerciali leggeri in un orizzonte pluriennale, fondamentali per supportare il comparto e orientare i consumatori nella transizione ecologica”. In area produzione, intanto, interessante questa iniziativa innovativa: con l’obbiettivo di sviluppare esperienze connesse customer centric su milioni di veicoli, Stellantis e Amazon hanno annunciato una serie di accordi globali e pluriennali. La nuova intesa tende favorire la transizione del settore della mobilità verso un futuro sostenibile. L’accordo, che coinvolge Amazon Devices, Amazon Web Services (Aws) e Amazon Last Mile consentirà a Stellantis di accelerare la sua trasformazione in azienda tecnologica di mobilità sostenibile. Le società collaboreranno per implementare la tecnologia e l’esperienza software di Amazon in tutta l’organizzazione di Stellantis. Il processo coinvolgerà le fasi di sviluppo del veicolo, la costruzione di esperienze connesse a bordo delle auto e la formazione della prossima generazione di ingegneri del software automobilistico. Insieme, le due società daranno vita a una suite di prodotti e servizi che si integrerà con la vita digitale dei clienti, attraverso aggiornamenti periodici del software.

Nella filiera, come accennato in apertura, il principale dato positivo riguarda, invece, l’aumento del fatturato nel 2021 per la logistica, che è del 3,5% rispetto all’anno precedente. Il valore stimato per quest’anno è di 86 miliardi di euro, sfiorando quindi gli 87 miliardi pre-pandemici del 2019. Crescono le nuove tendenze, come la logistica 4.0 e la logistica sostenibile, così come i servizi logistici avanzati, che producono il dieci percento del fatturato globale. Questa crescita è trainata dal commercio elettronico, che non è più una nicchia: per il sessanta percento dei fornitori questa voce vale più del venti percento del fatturato. Le ombre riguardano l’aumento dei costi di tutte le componenti dell’attività: energia (+24%), carburante (+13%), locazione (+2%) e lavoro (stima del +5% per il rinnovo del contratto nazionale).“Nel 2021 le aziende della logistica hanno superato il momento di emergenza, hanno acquisito più consapevolezza dei punti di forza e di debolezza del proprio sistema logistico e della filiera e hanno iniziato a lavorare a una maggiore sostenibilità economica, sociale e ambientale”, ha spiegato in proposito Marco Melacini, responsabile scientifico dell’Osservatorio Contract Logistics. “Non tutto senza ombre però, visto che il fatturato ha ripreso a crescere, ma sono aumentati anche i costi di produzione e lo sviluppo di soluzioni green e la modifica dell’impostazione degli appalti richiedono forti investimenti e cambiamenti organizzativi. La transizione sostenibile della logistica è iniziata, ma per consolidarla sarà necessario fare buon uso dei fondi del Pnrr - che ha stanziato 62 miliardi per mobilità infrastrutture e logistica - e sfruttare meglio le potenzialità offerte dalla Logistica 4.0”.

C’è da dire però che i fornitori di logistica stanno ampliando sempre più l’offerta con servizi avanzati. Sono sempre più coinvolti nella gestione degli imballi, per il 54% dei committenti, nel rifornimento di sistemi produttivi (39%) - attraverso la creazione di kit nei sistemi di assemblaggio e produzione - nella trasformazione di prodotto (26%) e nelle fasi del processo produttivo che richiedono competenze specifiche sui cicli tecnologici (17%). I servizi avanzati proposti dai fornitori riguardano anche la sostenibilità ambientale, come il packaging pooling (indicato dal 19% dei committenti) e le soluzioni di economia circolare (17%).