Autoattrezzati

Le nuove revisioni in Italia: la storia infinita

Si suole dire che guardare indietro non serve a niente se non per imparare da errori e difficoltà e, anche in questo caso, i fatti confermano la saggezza popolare. Stiamo parlando delle tanto annunciate “nuove revisioni”, sulla bocca di tutti almeno dal 31 dicembre 2018 quando veniva pubblicato sulla G.U. il Decreto che comandava la concessione delle revisioni camion ai privati (vedi Pneurama 1-2019, Autoattrezzati).
Il Decreto concedeva al Ministero delle Infrastrutture e Trasporti trenta giorni per attuare la legge. Sono passati più di cinque anni e ancora non siamo a nulla. Com’è possibile? Qualcosa però nel frattempo si era mosso: oltre ai necessari chiarimenti e modifiche della legge stessa che in prima stesura non includeva i rimorchi, il 23 novembre 2021 viene finalmente pubblicato il Decreto “Aggiornamento della disciplina relativa alle revisioni dei veicoli pesanti” per regolamentare la materia. Circa sei mesi dopo, ad Autopromotec in occasione della conferenza sulle revisioni in Italia (vedi Pneurama 3-2022, Autoattrezzati), i massimi vertici della Direzione della Motorizzazione annunciavano la sollecita emissione dei provvedimenti complementari per attuare il suddetto decreto. Ad oggi, 18 maggio 2023, però le “nuove revisioni” purtroppo ancora non si vedono. Il tanto atteso adeguamento, non solo alle necessità della società, ma anche alle Direttive Europee, non si è ancora concretizzato, a sei anni dal recepimento della Direttiva 2014/45 del 19 maggio 2017. Viene lo sconforto. Nel frattempo, il legislatore non è stato fermo; stanno per scadere i termini anche del Regolamento 392/2021 che obbliga i centri di revisione alla lettura del consumo reale di carburante (OBFCM) via porta OBD a partire da maggio 2023, cioè ora; peccato però che in Italia i centri di revisione non siano ancora neppure dotati dei lettori OBD, in contrasto con la Direttiva 2014/45.
Perché tali ritardi? E dire che, dopo anni di inerzia, dall’inizio del 2021 i nuovi vertici della DG MOT e della Divisione 4 hanno dato un grande impulso ai lavori, come molti possono testimoniare. Secondo AICA, l’associazione dei costruttori di auto attrezzature, adesso è il momento di imparare dagli errori: bisogna prioritizzare correttamente le “urgenze”. Lo sblocco delle revisioni camion ai privati è sicuramente in pole position, ma subito dopo dovranno seguire il completamento dell’adeguamento alla Direttiva 2104 e l’implementazione del Regolamento 392/2021, che tra l’altro si aiutano a vicenda. Altre cose possono aspettare; non serve dedicare risorse ora a rappezzare il passato quando il nuovo scenario è in dirittura di arrivo. Con idee chiare e priorità definite, anche facendo tesoro del contributo dei professionisti del settore con la loro specifica esperienza interna ed estera, si può iniziare a concretizzare il grande lavoro svolto in un quadro normativo organico capace anche di recepire le prevedibili novità future.

 

Rfid: attrezzature e processi innovativi nell’assistenza ai pneumatici

“Rfid” sta diventando una parola magica anche nell’industria della mobilità. Usata ormai da tempo nell’industria manifatturiera come standard di identificazione attraverso dispositivi elettronici impiantati, la tecnologia Rfid ha fatto decisamente il suo ingresso anche negli pneumatici. Fisicamente si tratta di un’elettronica e  un’antenna miniaturizzata, inseriti nel pneumatico in fase di produzione, contenenti dati e identificativi univoci del singolo pneumatico scambiati con dispositivi esterni su radiofrequenze specifiche mediante protocolli standardizzati capaci di collegarsi a banche dati su “cloud”.
Che l’Rfid possa diventare uno strumento decisivo nel settore è fuori discussione; pensiamo soltanto alla gestione dei magazzini pneumatici. Anche la sicurezza stradale potrà beneficiare dell’adozione dell’Rfid; attraverso di esso, infatti, si conosce l’età del pneumatico e si può stimare il consumo dello stesso, cosa utile anche in fase di revisioni periodiche. Per non parlare poi degli automatismi di gestione e controllo che l’Rfid introdurrà in ausilio alla gestione delle flotte o dello smaltimento o ricostruzione degli pneumatici. La novità per noi più interessante è che l’Rfid sta per diventa utile anche per il gommista; i costruttori di attrezzature stanno già predisponendo applicazioni per l’assistenza post-vendita. Facciamo un sogno e ipotizziamo che il veicolo entri in officina e il sistema gestionale apra subito la scheda di accettazione del veicolo; nel frattempo lo smonta-gomme, l’equilibratrice e l’assetto ruote acquisiscano automaticamente i dati dei pneumatici per predisporre i propri parametri operativi alle loro caratteristiche, dimensioni e condizioni; allo stesso tempo il gestore del magazzino identifichi e prelevi automaticamente i pneumatici sostitutivi per trasferirli all’area di lavoro; tutto è predisposto e pronto “just-in-time” appena l’auto arriva alla postazione di lavoro. Niente più pericoli di errori o trascuratezze: il gommista può dedicarsi al proprio lavoro con tranquillità, efficienza e professionalità.
Fantascienza o realtà? Una cosa è certa: i professionisti del settore hanno ben chiaro che grazie all’Rfid tutto questo è ampiamente fattibile e l’industria ci sta puntando seriamente. Michelin, ad esempio, sta andando avanti nel suo progetto di installare l’Rfid su tutti i suoi pneumatici auto nuovi a partire da quest’anno. Nella loro visione gli pneumatici che comunicano con l’ecosistema globale costituiscono un “potenziale infinito di innovazione e valore aggiunto per i propri clienti” al punto che Michael Ewert, vice presidente Michelin, ha dichiarato: “Noi stiamo attualmente lavorando con i costruttori di auto sullo sviluppo degli algoritmi. Dal momento che l’Rfid assicura l’esatta identificazione del pneumatico, è concepibile che in futuro il conducente possa vedere lo stato dei suoi pneumatici sul cruscotto a fianco del livello del carburante” e magari fissare per tempo la prossima visita dal suo gommista. Bello ma quando? Chissà, forse al Futurmotive di Bologna a novembre avremo la risposta.