Autoattrezzati

Afcar Italia si presenta ad Autopromotec

Il 26 maggio ad Autopromotec, salutata dal Presidente Mauro Severi, è stata presentata Afcar Italia, un’alleanza tra alcune delle più importanti organizzazioni italiane della filiera dell’aftermarket indipendente, con l’obiettivo di replicare sul piano nazionale la positiva esperienza di Afcar Europe. La “mission” di Afcar Italia è quella di sviluppare a livello nazionale le iniziative di Afcar Europe e di supportare quest’ultima in tutte le attività necessarie in contatto con le istituzioni italiane. Tra queste, il sostegno alla MVBER, l’accesso alle informazioni tecniche e i relativi costi, la cybersecurity e l’accesso a dati e funzioni a bordo auto. Tutto questo al fine che venga perfezionata una legislazione europea specifica per il settore automobilistico che promuova una concorrenza reale ed efficace nel mercato dell’aftermarket automobilistico e nei servizi di mobilità. Afcar Italia si propone come interlocutore con le autorità, la politica e gli altri portatori di interesse sui temi sopra menzionati, consentendo così all’aftermaket indipendente di porsi in modo unitario e di dare maggior peso politico alle proprie istanze. Ad oggi Afcar Italia è composta da Adira, associazione dei distributori italiani di ricambi, AICA, associazione dei costruttori italiani di attrezzature e Tekné Consulting rappresentante dei fornitori di dati tecnici. L’auspicio però è quello di ampliare quanto prima il perimetro dei partecipanti a tutte le altre associazioni della filiera e i contatti sono già in corso.

 

Alla Corte di Giustizia Europea la causa contro Fca per l’accesso Obd

La Corte di Giustizia Europea è stata investita della controversia sull’accesso alla porta diagnostica Obd tra Atu e Carglass da una parte e Fiat Chrysler dall’altra. Atu e Carglass, due importanti catene di officine indipendenti, avevano intentato una causa contro Fca presso il Tribunale Regionale di Colonia in Germania, sostenendo che Fca renderebbe illegalmente più difficile e costoso l’accesso all’interfaccia Obd dei propri veicoli, infrangendo così la legislazione corrente. I produttori di veicoli infatti sono legalmente obbligati dai regolamenti dell’Ue a consentire alle officine indipendenti l’accesso all’interfaccia Odb, senza la quale i veicoli moderni non possono essere riparati. Tuttavia, secondo i querelanti, sempre più produttori stanno rendendo questo accesso più difficile; ecco il motivo per cui essi stanno ora conducendo questa azione legale contro Fiat Chrysler, come causa esemplare di una situazione che vede altri costruttori di auto introdurre limitazioni simili, anch’esse illegali e arbitrarie. Nella fattispecie, Fca richiede al meccanico di registrarsi personalmente presso il proprio sito e di avere una connessione Internet costante con il server Fca, cosa questa inammissibile secondo i ricorrenti. La causa era stata intentata originariamente presso il Tribunale Regionale di Colonia ma, a seguito del dibattimento giudiziale, la corte ha sì riconosciuto la consistenza del ricorso ma allo stesso tempo ha anche preso atto di una mancanza di chiarezza nel pertinente regolamento UE (il 2018/858), peraltro ancora in evoluzione in alcune sue appendici. Questa constatazione, nonché l’ambito di applicazione del regolamento che è a livello Ue, ha indotto i ricorrenti a richiedere al Tribunale Regionale di Colonia di deferire il caso alla Corte di Giustizia Europea, cosa concretizzatasi recentemente. Il passaggio è molto importante soprattutto perché il pronunciamento della Corte Europea avrà valore per tutta le Ue e non solo per la Germania come nel caso del Tribunale Regionale di Colonia. I tempi del giudizio della Corte Europea, a detta degli avvocati di parte, dovrebbero essere abbastanza rapidi; si parla di 12 mesi dall’istruzione della causa, che sta avvenendo proprio in questi giorni.