A Tel Aviv ogni cena inizia con una distesa di piccole ciotole: “starter” ricchi di profumi, sapori e colori mediterranei. Le 200 startup che, nella giornata clou della settimana della mobilità, hanno affollato il padiglione espositivo, a colpo d’occhio rendono la stessa immagine: una miriade di piccoli contenitori carichi di energia, offerta, novità. Di due giorni così intensi, come membro della delegazione promossa da Intesa San Paolo Innovation Center e organizzata dalla Camera di Commercio Italia-Israele, non posso quindi che fornirvi qualche assaggio.
Israele è oggi, notoriamente, la “Startup Nation” e l’ingrediente tutt’altro che segreto di questa sua peculiarità risiede nella costante attività di ricerca e sviluppo in campo militare, in un Paese in cui esiste la leva obbligatoria di due anni per le ragazze e tre anni per i ragazzi. Però si fa presto a dire trasferimento tecnologico, da dove arriva questo flusso continuo di applicazioni in campo civile? Il transfer non avviene per osmosi e può essere complesso e ad alta dispersione di risultati. Loro l’hanno risolta così: dopo un percorso scolastico simile al nostro e prima di accedere al servizio militare, con un test psicometrico obbligatorio, i ragazzi vengono distribuiti secondo talenti e attitudini. Quelli con i punteggi più alti vengono assegnati ai dipartimenti di ricerca e sviluppo. Terminato il servizio di leva, i brevetti delle tecnologie restano di proprietà dei giovani sviluppatori ad esclusivo uso civile, che possono quindi avviare la propria impresa senza nulla dovere all’esercito.
Tornando ad Ecomotion Week, quali sono stati i “temi caldi” dell’edizione 2023 discussi nei forum, nei workshop e proposti dalle startup agli investitori e ai gruppi industriali di tutto il mondo? Le piattaforme per la gestione delle flotte hanno spopolato, poiché i problemi cui offrono soluzioni sono stringenti: conversione da ICE a EV, disponibilità di punti di ricarica, sicurezza dei conducenti, documentazione delle emissioni per ottenere “carbon credits” sono solo alcuni. Quindi ecco giovani aziende digitali come Brightmerge, Clearly, Make My Day, per simulare, calcolare e ottimizzare investimenti, consumi, tempi e risorse.
Seguono i Sistemi ADAS, in cui si propongono miglioramenti nella qualità dei rilevamenti e nei tempi di risposta, come nel caso di 0.10 of a Second, soluzioni per le due ruote (Ridedome), ADAS in collegamento con i sistemi urbani per contribuire alla gestione del traffico e alla riduzione complessiva delle emissioni (V2Roads) e ancora ADAS fuori bordo, installati sugli incroci, per fornire al guidatore informazioni “dietro l’angolo”. Quanto alla produzione di energia, NT-Tao ed Electriq sono impegnati nelle applicazioni di tecnologie compatte e scalabili basate l’una sulla fusione nucleare, l’altra sulla produzione on-demand di idrogeno.
Scarseggia la cybersecurity, probabilmente perché l’esperienza israeliana nel settore è ormai storica, e le aziende hanno già tempo superato la fase iniziale, ma Luchs Security ha alzato l’asticella: la sua piattaforma è in grado di effettuare test di sicurezza informatica anche a distanza, perciò pre- e post- vendita. La piattaforma traduce le normative e i requisiti di sicurezza informatica in test di sicurezza ed effettua Penetration Test, Fuzzing Test, Vulnerability Scanning sulle diverse interfacce per la mobilità.
Anche se l’aftermarket è da sempre meno sexy dell’OEM per le giovani generazioni, Applango Wirelogic vi si è dedicato, sviluppando un sistema di manutenzione predittiva sulle condizioni dei cablaggi dell’autovettura: si compone di un chip e di un terminale per officina, installabile facilmente anche in retrofit e quindi interessante per il mondo flotte. Naturalmente questo proliferare di iniziative è accompagnato da un notevole indotto di incubatori, acceleratori, hub tecnologici, centri studi e facilitatori di partnership con ventures, fondi e corporate dai quattro angoli del mondo: Drive TLV, Deloitte Catalyst, Startup Nation Central, MobilityXlab, Startup Autobahn, per citarne alcuni. Da ultimo vorrei segnalare l’esistenza della Israel Innovation Authority, agenzia pubblica che “offre il know-how, i finanziamenti, il supporto politico e governativo e il successo comprovato per favorire una vera collaborazione internazionale”. Le opportunità che offre - ci dice Neta Gruber-Perry, International Business Development Director, sono accessibili non solo alle multinazionali, ma anche alle medie aziende strutturate, e consistono in alleanze strategiche, possibili grazie ad accordi di cooperazione bilaterali e fondi binazionali, nonché dal Programma quadro dell'UE per la ricerca e l'innovazione.