Unrae, la legge di bilancio volta le spalle all’auto

Niente incentivi per il settore automotive nella legge di Bilancio. La decisione delle istituzioni di non prevedere incentivi all’acquisto di autovetture e veicoli commerciali leggeri ha sconcertato l’Unrae, l’Associazione delle case automobilistiche estere che operano in Italia, che ha parlato di un’assenza di strategia sull’importanza della transizione ecologica e sul ruolo del settore automotive: “un’assenza che farà inevitabilmente ricadere i costi sociali ed economici della transizione esclusivamente su consumatori, lavoratori e imprese e che rischia di relegare l’Italia a una sorta di mercato di “serie B” - in Europa - per diffusione di nuove tecnologie e per anzianità e obsolescenza del parco circolante” si legge nel comunicato.

 

Eppure nell’ultimo anno, grazie agli incentivi per l’acquisto dei nuovi veicoli a zero e a basse emissioni, le auto cosiddette elettrificate (full-electric, plug-in hybrid e hybrid) sono aumentate del 116% (più che raddoppiando i volumi immatricolati). Inoltre, sono state rottamate 350.000 vetture, più del 90% con oltre 10 anni di vita e quindi altamente inquinanti e poco sicure, consentendo all’ambiente un risparmio di circa 215.000 tonnellate di CO2 l’anno. “Insomma, seppur in un periodo particolarmente complesso, sembrava fossero state poste le premesse per avviare il percorso verso una nuova mobilità più sostenibile. Ora tutto si è fermato” precisano dall’Associazione delle case automobilistiche estere. “A questo punto diventa improcrastinabile ed urgente – si legge ancora nel comunicato –  avere un riscontro concreto ai tanti appelli rimasti senza risposta, e alle innumerevoli interlocuzioni che hanno generato rassicurazioni poi disattese, su come il Governo italiano intenda definire, di concerto con le principali Associazioni di settore, l’agenda dei prossimi mesi e anni in termini di incentivazione all’acquisto per vetture di ultima generazione, accelerazione del ricambio del parco circolante, sviluppo delle infrastrutture di ricarica e riforma della politica fiscale del settore”.